ETNA ROSSO

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Luca90
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Re: ETNA ROSSO

Messaggioda Luca90 » 05 giu 2018 09:29

Ciao a tutti, sono iscritto da poco al forum anche se ho già fatto qualche interessante lettura; riapro questo thread perché tra circa un mesetto sarò in vacanza nelle vicinanze dell'etna e di certo no mi farò sfuggire l'occasione di provare questi vini (di cui non ho alcuna esperienza).

Ho già visto i principali produttori della zona, la mia idea era quella di visitare e acquista da un paio di cantine (non di più sia per motivi di budget che di spazio..), magari una che utilizzasse più legno (barrique, tonneaux) e una che invece lasciasse il vino più "puro", potendo così valutare il vino in due diverse filosofie produttive.

Avevo ipotizzato come papabili cantine Greci (che essendo legata a Gaja diciamo che mi ispira..) e Terre Nere o in alternativa Benanti.

CHe dite, casco bene o mi consigliate altro?

Grazie in anticipo!
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Ludi
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Re: ETNA ROSSO

Messaggioda Ludi » 05 giu 2018 10:00

Graci ottima scelta (NONOSTANTE sia legato a Gaja :roll:), ma meglio ancora, a mio avviso, Girolamo Russo. Se vuoi un'esperienza diversa, Salvo Foti. Sempre di gran livello Benanti....
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Re: ETNA ROSSO

Messaggioda landmax » 05 giu 2018 10:08

Non sono un grande esperto della zona, ma per quel poco che ho assaggiato io salterei Terre Nere, che (Prefilloxera a parte, che non assaggio da un pò) ultimamente mi pare abbastanza discontinuo, per non dire deludente (recentemente ho bevuto sia il rosso base che il Calderara Sottana e li ho trovati entrambi pesanti e dolciastri), e inserirei Salvo Foti con i Vigneri o altre cantine da lui seguite (come i Custodi delle Vigne dell'Etna), per valutare uno stile più puro e tradizionale. A me piace molto, in questi ultimi anni, anche Frank Cornelissen, sempre nello stile meno invasivo e più puro.
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Re: ETNA ROSSO

Messaggioda Luca90 » 05 giu 2018 10:25

Ludi ha scritto:Graci ottima scelta (NONOSTANTE sia legato a Gaja :roll:), ma meglio ancora, a mio avviso, Girolamo Russo. Se vuoi un'esperienza diversa, Salvo Foti. Sempre di gran livello Benanti....



Ahah ok, comunque Gaja o non Gaja, mi confermi della bontà di Graci che a questo punto confermerò nel mio "tour", anche se approfondirò senz'altro l'esperienza di Girolamo Russo che non conoscevo. Escluderei Terre Nere visto che anche l'altro utente me lo segnala come discontinuo e andrò diretto su Benanti. Salvo Foti sicuramente interessante, per quanto riguarda la mia zona (alto Piemonte) sono a sempre a caccia di produttori così, ma non conoscendo il prodotto ho paura di non riuscire ad apprezzare, vediamo nel caso se riesco a inserirlo in aggiunta agli altri due.

Grazie molte dei consigli!
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Re: ETNA ROSSO

Messaggioda Luca90 » 05 giu 2018 10:28

landmax ha scritto:Non sono un grande esperto della zona, ma per quel poco che ho assaggiato io salterei Terre Nere, che (Prefilloxera a parte, che non assaggio da un pò) ultimamente mi pare abbastanza discontinuo, per non dire deludente (recentemente ho bevuto sia il rosso base che il Calderara Sottana e li ho trovati entrambi pesanti e dolciastri), e inserirei Salvo Foti con i Vigneri o altre cantine da lui seguite (come i Custodi delle Vigne dell'Etna), per valutare uno stile più puro e tradizionale. A me piace molto, in questi ultimi anni, anche Frank Cornelissen, sempre nello stile meno invasivo e più puro.


Grazie anche a te dei consigli, andro sicuramente da Graci e Benanti saltando Terre Nere e vedo se riuscirò a metterci dentro anche questi Vigneri, mannaggia a voi che mi fate salire la scimmia ;)
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Re: ETNA ROSSO

Messaggioda Ludi » 05 giu 2018 13:03

Luca90 ha scritto:Ahah ok, comunque Gaja o non Gaja, mi confermi della bontà di Graci che a questo punto confermerò nel mio "tour", anche se approfondirò senz'altro l'esperienza di Girolamo Russo che non conoscevo. Escluderei Terre Nere visto che anche l'altro utente me lo segnala come discontinuo e andrò diretto su Benanti. Salvo Foti sicuramente interessante, per quanto riguarda la mia zona (alto Piemonte) sono a sempre a caccia di produttori così, ma non conoscendo il prodotto ho paura di non riuscire ad apprezzare, vediamo nel caso se riesco a inserirlo in aggiunta agli altri due.

Grazie molte dei consigli!


Salvo Foti è colui che praticamente ha dato l'avvio alla rinascita dell'Etna....è un personaggio carismatico che a mio avviso vale la pena conoscere, anche a prescindere dal fatto che i suoi vini, pur viscerali, sono buonissimi.
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Re: ETNA ROSSO

Messaggioda Ludi » 05 giu 2018 13:06

landmax ha scritto: A me piace molto, in questi ultimi anni, anche Frank Cornelissen, sempre nello stile meno invasivo e più puro.


Cornelissen, ti confesso, mi ha deluso. A prescindere da alcuni discutibili atteggiamenti (del tipo "il vino più caro dell'Etna deve essere il mio"), ho trovato il Munjibel spesso affetto da macroscopica scissione alcolica.
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Re: ETNA ROSSO

Messaggioda paperofranco » 05 giu 2018 16:20

Sulle annate dalla 2011 ad oggi, per il rosso, sapete dirmi qualcosina al volo?
landmax
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Re: ETNA ROSSO

Messaggioda landmax » 05 giu 2018 16:49

La 2014 è considerata generalmente eccellente, meno buona la 2015. Qui il punto di vista di Kornelissen:

http://www.tachu.net/frank/blog/2015/vi ... 2011-2015/
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Re: ETNA ROSSO

Messaggioda alì65 » 05 giu 2018 19:50

paperofranco ha scritto:Sulle annate dalla 2011 ad oggi, per il rosso, sapete dirmi qualcosina al volo?


12 buona, 14 ottima, 15 un po di problemi (muffe) e 16 promette bene...
13 non pervenuta
futuro incerto...2021 grandissima annata!!!
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Re: ETNA ROSSO

Messaggioda alì65 » 05 giu 2018 19:51

una capatina da Vini Biondi la farei e anche da Calabretta....non sarà facile trovarli ma io ero andato sempre nel periodo estivo vacanziero, forse non il più indicato
paesaggi lunari, bellissimi!!!
futuro incerto...2021 grandissima annata!!!
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Re: ETNA ROSSO

Messaggioda flavio » 05 giu 2018 22:46

Puoi provare anche:
Tenute Bosco sia il base "Piano dei Daini" che il Cru "Vigna Vico" sono spaziali
Pietradolce con il "Vigna Barbagalli" da vigneti di 80/100 anni
Calabretta con il "Nonna Concetta" con solo 1000 bottiglie prodotte
Calcagno con "Arcuria" e "Feudo di Mezzo"
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Re: ETNA ROSSO

Messaggioda Luca90 » 06 giu 2018 12:47

Grazie a tutti per i consigli, li valuterò attentamente anche se purtroppo mi tocccherà fare un'accurata selezione!
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Re: ETNA ROSSO

Messaggioda paperofranco » 06 giu 2018 14:20

landmax ha scritto:La 2014 è considerata generalmente eccellente, meno buona la 2015. Qui il punto di vista di Kornelissen:

http://www.tachu.net/frank/blog/2015/vi ... 2011-2015/


Grazie Max.
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Re: ETNA ROSSO

Messaggioda SommelierSardo » 06 giu 2018 20:41

Calderara Sottana 12 e ancor di più 14 (annata super!), di Terre Nere: davvero due bottiglie memorabili
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Re: ETNA ROSSO

Messaggioda landmax » 07 giu 2018 12:12

SommelierSardo ha scritto:Calderara Sottana 12 e ancor di più 14 (annata super!), di Terre Nere: davvero due bottiglie memorabili


Boh, non so se sono stato sfortunato io allora, ma il Calderara Sottana '13 era una bottiglia veramente triste... stilisticamente prima di tutto (note dolciastre davvero fastidiose, l'impressione è stata di una mano non leggera in cantina), ma anche per una percettibile scissione alcolica al palato.
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Re: ETNA ROSSO

Messaggioda landmax » 07 giu 2018 12:22

Ludi ha scritto:
landmax ha scritto: A me piace molto, in questi ultimi anni, anche Frank Cornelissen, sempre nello stile meno invasivo e più puro.


Cornelissen, ti confesso, mi ha deluso. A prescindere da alcuni discutibili atteggiamenti (del tipo "il vino più caro dell'Etna deve essere il mio"), ho trovato il Munjibel spesso affetto da macroscopica scissione alcolica.


A proposito di scissione alcolica, riprendo il discorso su Cornelissen. Confesso che il Munjibel rosso "base" l'ho assaggiato una sola volta, non trovandolo, in effetti, irresistibile. Mi piace invece, e molto, tutta la batteria dei singoli cru (Vigne Alte e Magma - peraltro bevuto una sola volta - su tutti, ma anche gli altri sono eccellenti), con la bellezza ed il valore aggiunto, per quanto mi riguarda, di ritrovare in ciascun vino le caratteristiche di ciascun singolo terroir.
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Re: ETNA ROSSO

Messaggioda SommelierSardo » 07 giu 2018 17:10

landmax ha scritto:
SommelierSardo ha scritto:Calderara Sottana 12 e ancor di più 14 (annata super!), di Terre Nere: davvero due bottiglie memorabili


Boh, non so se sono stato sfortunato io allora, ma il Calderara Sottana '13 era una bottiglia veramente triste... stilisticamente prima di tutto (note dolciastre davvero fastidiose, l'impressione è stata di una mano non leggera in cantina), ma anche per una percettibile scissione alcolica al palato.


2013 annata molto complicata... personalmente l'ho saltata, conseguentemente non ho assaggi.
Prova a recuperare un Calderara Sottana 2014: avrai altre sensazioni sicuramente
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Re: ETNA ROSSO

Messaggioda Messner » 07 giu 2018 19:08

Purtroppo o per fortuna l'etna ha microclimi quasi unici, che possono determinare produzioni ottime su un versante e pessime sull'altro a parità di annata. Non a caso a muntagna viene definita l'isola nell'isola. Nell'ultimo lustro le annate 2013 e 2015 non sono state affatto semplici e i risultati si sono visti in bottiglia, anche sulla mano dei produttori più esperti. Mancano ancora sull'etna il Conterno o il Soldera che nell'annata pessima tirano fuori il capolavoro. Però ci sono dei produttori che non sbagliano quasi mai e anche nelle annate storte fanno dei vini molto interessanti, su tutti annoveriamo Pietradolce. Giuseppe Russo, il pianista, segue a ruota. Alberto Graci è molto bravo ed è uno dei più quotati dalla critica, guarda caso Gaja ha scelto proprio lui per fondare una società e hanno acquistato delle vigne nel versante sud-ovest, zona Biancavilla, che a detta loro pare avere potenzialità straordinarie. Concettualmente ci troviamo nelle langhe, l'idea di cru sta prendendo molto piede da 3 lustri circa ed in effetti i risultati alla mano si hanno e sono forieri di speranze per il futuro. Ma come nelle langhe, se sotto ai piedi hai un cru minore non puoi fare più di tanto, salvo casi eccezionali. Ecco come qui il terreno sia tutto vulcanico ma alquanto differenziato grazie alla presenza di substrati provenienti da colate laviche differenti che come ben sappiamo arricchiscono il terreno con minerali differenti. Il versante Sud ultimamente sta sfornando dei vini rossi interessanti, il San Nicolò di Ciro Biondi (versante Sud-Est) è uno dei migliori assaggi dell'annata 2016, ma anche in altre occasioni è sempre stato ottimo, quindi anche al sud con la mano felice si ottengono ottimi rossi. Resta comunque un territorio meno vocato per il Nerello, il nord ha un microclima differente che garantisce al vino una maggior profondità ed eleganza. Tra le contrade più interessanti ci sono sicuramente quelle d'altura, ovvero Rampante e Barbabecchi. Altre interessantissime con terreni spuri sono la contrada Feudo e San Lorenzo, guarda caso due dei tre cru di Russo vengono proprio da lì. Calderara è l'altra contrada con terreni spuri che restituisce vini molto eleganti. Molto tipica Arcuria, alla ribalta ultimamente non solo con Graci ma anche con Calcagno. Ottima Feudo di Mezzo. Il bianco invece da il massimo a Milo, contrada Caselle, siamo quasi a 1000m. Ci sono ottimi bianchi anche sul versante nord ma non arrivano ad una finezza da versante est.
2012 e 2014 due annate straordinarie per il nerello, vince di poco la 2014, ma hanno caratteristiche differenti.2016 annata molto buona sia per bianchi che rossi, 2017 per i bianchi straordinaria
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Re: ETNA ROSSO

Messaggioda cskdv » 13 giu 2018 10:12

Wow mi avete fatto venire voglia di fare un giro in Sicilia :lol:

Non so molto di Etna ma ultimamente ho assaggiato e apprezzato il V.V. di Calabretta (sia 2006 che 2007) e pure Scirto con il Don Pippinu Rosso 2014, fantastico!
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Re: ETNA ROSSO

Messaggioda zampaflex » 14 giu 2018 10:18

Messner ha scritto:Purtroppo o per fortuna l'etna ha microclimi quasi unici, che possono determinare produzioni ottime su un versante e pessime sull'altro a parità di annata. Non a caso a muntagna viene definita l'isola nell'isola. Nell'ultimo lustro le annate 2013 e 2015 non sono state affatto semplici e i risultati si sono visti in bottiglia, anche sulla mano dei produttori più esperti. Mancano ancora sull'etna il Conterno o il Soldera che nell'annata pessima tirano fuori il capolavoro. Però ci sono dei produttori che non sbagliano quasi mai e anche nelle annate storte fanno dei vini molto interessanti, su tutti annoveriamo Pietradolce. Giuseppe Russo, il pianista, segue a ruota. Alberto Graci è molto bravo ed è uno dei più quotati dalla critica, guarda caso Gaja ha scelto proprio lui per fondare una società e hanno acquistato delle vigne nel versante sud-ovest, zona Biancavilla, che a detta loro pare avere potenzialità straordinarie. Concettualmente ci troviamo nelle langhe, l'idea di cru sta prendendo molto piede da 3 lustri circa ed in effetti i risultati alla mano si hanno e sono forieri di speranze per il futuro. Ma come nelle langhe, se sotto ai piedi hai un cru minore non puoi fare più di tanto, salvo casi eccezionali. Ecco come qui il terreno sia tutto vulcanico ma alquanto differenziato grazie alla presenza di substrati provenienti da colate laviche differenti che come ben sappiamo arricchiscono il terreno con minerali differenti. Il versante Sud ultimamente sta sfornando dei vini rossi interessanti, il San Nicolò di Ciro Biondi (versante Sud-Est) è uno dei migliori assaggi dell'annata 2016, ma anche in altre occasioni è sempre stato ottimo, quindi anche al sud con la mano felice si ottengono ottimi rossi. Resta comunque un territorio meno vocato per il Nerello, il nord ha un microclima differente che garantisce al vino una maggior profondità ed eleganza. Tra le contrade più interessanti ci sono sicuramente quelle d'altura, ovvero Rampante e Barbabecchi. Altre interessantissime con terreni spuri sono la contrada Feudo e San Lorenzo, guarda caso due dei tre cru di Russo vengono proprio da lì. Calderara è l'altra contrada con terreni spuri che restituisce vini molto eleganti. Molto tipica Arcuria, alla ribalta ultimamente non solo con Graci ma anche con Calcagno. Ottima Feudo di Mezzo. Il bianco invece da il massimo a Milo, contrada Caselle, siamo quasi a 1000m. Ci sono ottimi bianchi anche sul versante nord ma non arrivano ad una finezza da versante est.
2012 e 2014 due annate straordinarie per il nerello, vince di poco la 2014, ma hanno caratteristiche differenti.2016 annata molto buona sia per bianchi che rossi, 2017 per i bianchi straordinaria


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Re: ETNA ROSSO

Messaggioda Messner » 14 giu 2018 12:18

zampaflex ha scritto:
Messner ha scritto:Purtroppo o per fortuna l'etna ha microclimi quasi unici, che possono determinare produzioni ottime su un versante e pessime sull'altro a parità di annata. Non a caso a muntagna viene definita l'isola nell'isola. Nell'ultimo lustro le annate 2013 e 2015 non sono state affatto semplici e i risultati si sono visti in bottiglia, anche sulla mano dei produttori più esperti. Mancano ancora sull'etna il Conterno o il Soldera che nell'annata pessima tirano fuori il capolavoro. Però ci sono dei produttori che non sbagliano quasi mai e anche nelle annate storte fanno dei vini molto interessanti, su tutti annoveriamo Pietradolce. Giuseppe Russo, il pianista, segue a ruota. Alberto Graci è molto bravo ed è uno dei più quotati dalla critica, guarda caso Gaja ha scelto proprio lui per fondare una società e hanno acquistato delle vigne nel versante sud-ovest, zona Biancavilla, che a detta loro pare avere potenzialità straordinarie. Concettualmente ci troviamo nelle langhe, l'idea di cru sta prendendo molto piede da 3 lustri circa ed in effetti i risultati alla mano si hanno e sono forieri di speranze per il futuro. Ma come nelle langhe, se sotto ai piedi hai un cru minore non puoi fare più di tanto, salvo casi eccezionali. Ecco come qui il terreno sia tutto vulcanico ma alquanto differenziato grazie alla presenza di substrati provenienti da colate laviche differenti che come ben sappiamo arricchiscono il terreno con minerali differenti. Il versante Sud ultimamente sta sfornando dei vini rossi interessanti, il San Nicolò di Ciro Biondi (versante Sud-Est) è uno dei migliori assaggi dell'annata 2016, ma anche in altre occasioni è sempre stato ottimo, quindi anche al sud con la mano felice si ottengono ottimi rossi. Resta comunque un territorio meno vocato per il Nerello, il nord ha un microclima differente che garantisce al vino una maggior profondità ed eleganza. Tra le contrade più interessanti ci sono sicuramente quelle d'altura, ovvero Rampante e Barbabecchi. Altre interessantissime con terreni spuri sono la contrada Feudo e San Lorenzo, guarda caso due dei tre cru di Russo vengono proprio da lì. Calderara è l'altra contrada con terreni spuri che restituisce vini molto eleganti. Molto tipica Arcuria, alla ribalta ultimamente non solo con Graci ma anche con Calcagno. Ottima Feudo di Mezzo. Il bianco invece da il massimo a Milo, contrada Caselle, siamo quasi a 1000m. Ci sono ottimi bianchi anche sul versante nord ma non arrivano ad una finezza da versante est.
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Re: ETNA ROSSO

Messaggioda vinogodi » 14 giu 2018 13:00

Messner ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Messner ha scritto:Purtroppo o per fortuna l'etna ha microclimi quasi unici, che possono determinare produzioni ottime su un versante e pessime sull'altro a parità di annata. Non a caso a muntagna viene definita l'isola nell'isola. Nell'ultimo lustro le annate 2013 e 2015 non sono state affatto semplici e i risultati si sono visti in bottiglia, anche sulla mano dei produttori più esperti. Mancano ancora sull'etna il Conterno o il Soldera che nell'annata pessima tirano fuori il capolavoro. Però ci sono dei produttori che non sbagliano quasi mai e anche nelle annate storte fanno dei vini molto interessanti, su tutti annoveriamo Pietradolce. Giuseppe Russo, il pianista, segue a ruota. Alberto Graci è molto bravo ed è uno dei più quotati dalla critica, guarda caso Gaja ha scelto proprio lui per fondare una società e hanno acquistato delle vigne nel versante sud-ovest, zona Biancavilla, che a detta loro pare avere potenzialità straordinarie. Concettualmente ci troviamo nelle langhe, l'idea di cru sta prendendo molto piede da 3 lustri circa ed in effetti i risultati alla mano si hanno e sono forieri di speranze per il futuro. Ma come nelle langhe, se sotto ai piedi hai un cru minore non puoi fare più di tanto, salvo casi eccezionali. Ecco come qui il terreno sia tutto vulcanico ma alquanto differenziato grazie alla presenza di substrati provenienti da colate laviche differenti che come ben sappiamo arricchiscono il terreno con minerali differenti. Il versante Sud ultimamente sta sfornando dei vini rossi interessanti, il San Nicolò di Ciro Biondi (versante Sud-Est) è uno dei migliori assaggi dell'annata 2016, ma anche in altre occasioni è sempre stato ottimo, quindi anche al sud con la mano felice si ottengono ottimi rossi. Resta comunque un territorio meno vocato per il Nerello, il nord ha un microclima differente che garantisce al vino una maggior profondità ed eleganza. Tra le contrade più interessanti ci sono sicuramente quelle d'altura, ovvero Rampante e Barbabecchi. Altre interessantissime con terreni spuri sono la contrada Feudo e San Lorenzo, guarda caso due dei tre cru di Russo vengono proprio da lì. Calderara è l'altra contrada con terreni spuri che restituisce vini molto eleganti. Molto tipica Arcuria, alla ribalta ultimamente non solo con Graci ma anche con Calcagno. Ottima Feudo di Mezzo. Il bianco invece da il massimo a Milo, contrada Caselle, siamo quasi a 1000m. Ci sono ottimi bianchi anche sul versante nord ma non arrivano ad una finezza da versante est.
2012 e 2014 due annate straordinarie per il nerello, vince di poco la 2014, ma hanno caratteristiche differenti.2016 annata molto buona sia per bianchi che rossi, 2017 per i bianchi straordinaria


Ottima relazione, complimenti!


Ti ringrazio, troppo gentile!
...ringraziare 'dde chè? Relazione straordinaria che ci da un quadro eccellente della situazione, ma penso sia pensiero comune di chi ha letto ... good...
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Re: ETNA ROSSO

Messaggioda alemusci » 15 giu 2018 00:18

vinogodi ha scritto:
Messner ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Messner ha scritto:Purtroppo o per fortuna l'etna ha microclimi quasi unici, che possono determinare produzioni ottime su un versante e pessime sull'altro a parità di annata. Non a caso a muntagna viene definita l'isola nell'isola. Nell'ultimo lustro le annate 2013 e 2015 non sono state affatto semplici e i risultati si sono visti in bottiglia, anche sulla mano dei produttori più esperti. Mancano ancora sull'etna il Conterno o il Soldera che nell'annata pessima tirano fuori il capolavoro. Però ci sono dei produttori che non sbagliano quasi mai e anche nelle annate storte fanno dei vini molto interessanti, su tutti annoveriamo Pietradolce. Giuseppe Russo, il pianista, segue a ruota. Alberto Graci è molto bravo ed è uno dei più quotati dalla critica, guarda caso Gaja ha scelto proprio lui per fondare una società e hanno acquistato delle vigne nel versante sud-ovest, zona Biancavilla, che a detta loro pare avere potenzialità straordinarie. Concettualmente ci troviamo nelle langhe, l'idea di cru sta prendendo molto piede da 3 lustri circa ed in effetti i risultati alla mano si hanno e sono forieri di speranze per il futuro. Ma come nelle langhe, se sotto ai piedi hai un cru minore non puoi fare più di tanto, salvo casi eccezionali. Ecco come qui il terreno sia tutto vulcanico ma alquanto differenziato grazie alla presenza di substrati provenienti da colate laviche differenti che come ben sappiamo arricchiscono il terreno con minerali differenti. Il versante Sud ultimamente sta sfornando dei vini rossi interessanti, il San Nicolò di Ciro Biondi (versante Sud-Est) è uno dei migliori assaggi dell'annata 2016, ma anche in altre occasioni è sempre stato ottimo, quindi anche al sud con la mano felice si ottengono ottimi rossi. Resta comunque un territorio meno vocato per il Nerello, il nord ha un microclima differente che garantisce al vino una maggior profondità ed eleganza. Tra le contrade più interessanti ci sono sicuramente quelle d'altura, ovvero Rampante e Barbabecchi. Altre interessantissime con terreni spuri sono la contrada Feudo e San Lorenzo, guarda caso due dei tre cru di Russo vengono proprio da lì. Calderara è l'altra contrada con terreni spuri che restituisce vini molto eleganti. Molto tipica Arcuria, alla ribalta ultimamente non solo con Graci ma anche con Calcagno. Ottima Feudo di Mezzo. Il bianco invece da il massimo a Milo, contrada Caselle, siamo quasi a 1000m. Ci sono ottimi bianchi anche sul versante nord ma non arrivano ad una finezza da versante est.
2012 e 2014 due annate straordinarie per il nerello, vince di poco la 2014, ma hanno caratteristiche differenti.2016 annata molto buona sia per bianchi che rossi, 2017 per i bianchi straordinaria


Ottima relazione, complimenti!


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Mi accodo ai complimenti. Annotato tutto avidamente. Grazie!
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Re: ETNA ROSSO

Messaggioda picenum » 16 giu 2018 12:17

cskdv ha scritto:Wow mi avete fatto venire voglia di fare un giro in Sicilia :lol:

Non so molto di Etna ma ultimamente ho assaggiato e apprezzato il V.V. di Calabretta (sia 2006 che 2007) e pure Scirto con il Don Pippinu Rosso 2014, fantastico!

entrambi molto validi. Calabretta oramai una certezza. I ragazzi di Scirto (lei è nipote a Girolamo Russo) si faranno anche se già ora producono belle etichette. hanno delle vigne meravigliose e con un po' più di esperienza prenderanno il volo. a me piace molto il loro bianco, prodotto però in quantità infime.
non sottovaluterei neanche Anna Martens, che non vedo citata da nessuno.
da ciro biondi lo scorso anno assaggiai un grande bianco il Chianta, 2014.

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