michelep ha scritto:Io sono arrivato senza aver chiamato o prenotato nulla, ho chiesto "si puo' visitare la cantina e assaggiare qualcosa?" e mi hanno accompagnato senza problemi. Ci ha seguito uno dei soci (?) che non si occupa di quello quindi alcuni passaggi mancavano, ma era appassionato e gentilissimo.
Poi degustazione (con mortadella più buona del mondo, fra l'altro) di quello che chiedevo. In teoria la degustazione era a pagamento (2x15€ per i nostri 5 calici), in pratica ho pagato solo le 3 bottiglie (50€ più o meno).
Son felice per la tua esperienza, nettamente migliore... sarà che ho l'accento emiliano e mi han considerato habituée
Il socio è -in genere- molto più appassionato di un impiegato dipendente; chiaro, per non eccedere in "lapalissiano".
Mortadella più buona del mondo, pongo la riserva.. son emiliano anche io
Io ho acquistato 180€ di vino, lambrusco 6 brut rosso 6 rosè, non regalato.
michelep ha scritto:Vigna non se ne vede perché l'unico vigneto di proprietà è in collina, la vigna in pianura per il lambrusco la affittano di anno in anno da viticoltori della zona.
Appunto, vigna non se ne vede e quella "di pianura" è in affito.
Paltrinieri no e lo vedi.
Nessun "giochetto"... trovo che "far vedere" un po' di vigna nei pressi della cantina al cliente, sia una cosa quanto mai fondamentale. Gli da l'idea... come l'abito del monaco.
Oggi più di prima.
michelep ha scritto:La differenza con Paltrinieri (che mi piace parecchio) è proprio una scelta stilistica: uno continua la tradizione del lambrusco di una volta della zona, l'altro continua la tradizione del suo nonno (e padre) che si era intestardito a emulare i propri amici francesi non solo con CH e PN ma anche con sorbara. Due prodotti diversi ma ottimi.
(cmq CDV fa anche l'ancestrale, per nulla fighetto, meglio del BrutRosso che forse della gamma è il più anonimo)
Concordo con la differenza di scelta di stile, Paltrinieri legato alle tradizioni, ma non per questo fa lambruschi "vecchi".
Bellei è un quasi-precursore, ma soprattutto uno che ha messo in piedi un bel progetto marketing che ha avuto successo.
Trovo più emozionante il grosso di paltrinieri anche se difettoso nei confronti del rosè di della volta, che stiliticamente e tecnicamente, è perfetto (ma non di certo il massimo che si possa fare con quelle uvette chiamate sorbara e salamino).
Insisto nel giudicare "fighetta" la proposta di della volta, una barca nel logo (molto bella l'etichetta e la bottiglia, la capsula piombata) che personalmente mi lascia dubbi sulla collocazione di sto vino... cioè mi chiedo: ma è fatto qui in emilia? c'è un legame con la terra di provenienza?
Pippe personali, lo so... ma tant'è.