Ieri sera ritrovo veneto alla Cantina Enoteca Mediterraneo di Badoere (TV), con nutrita sequenza di bottiglie.
Nell'ordine:
Trento Brut Nature Bouquet, Pedrotti (sb. 2/2014)
Bel naso floreale ed agrumato quasi "effervescente", bocca più sempliciotta e meno pimpante, peccato.
Gavi di Gavi Etichetta Nera, La Scolca, 2006Per me il migliore della batteria: compiuto, sottile ma ficcante, con un idrocarburo sfumato ed una mandorla didascalica e variegata, fresca al naso, tostata in bocca, torroncinosa sul finale.
Pfalz Riesling Trocken Buntsandstein, Hirschhorner Hof, 2008Pesca ed agrumi con sospetto di dolcezza al naso, bocca invece stra-secca con un'acidità dal punch brutale. Pure una certa vena acetica. Aperto forse 10 anni in anticipo, ma l'eleganza dove sta?
A.A. Terlano Sauvignon Lieben Aich, Manincor, 200950 sfumature di verde, in grandissima finezza. Tanto sale e niente legno. Bello bello.
Condrieu L'Octroi, Domaine Pierre Gaillard, 2012Fascinoso e speziato, anche se ancora un po' "massiccione". Non sono convinto che i Condrieu non invecchino, perciò sono sicuro che fra 5-6 anni sarà un altro film.
Rosso Conero Riserva Dorico, Moroder, 1990Giù il cappello: terziari tartufati da sangiovese di razza, animo ombroso da montepulciano integerrimo, e nel bicchiere non molla un millimetro.
VdT Il Sodaccio di Montevertine, Montevertine, 1994Chettelodicoaffare: reattività e sapore, agrumi da manuale e quel quid di inafferrabile classe di Montevertine, al di là dei singoli descrittori. Vino della giornata all'unanimità, o quasi.
Salento Rosso Notarpanaro, Taurino, 1997Prugna e ciliegiona di prammatica al naso, bocca "ingombrante" con tannini ancora giovani. Durerà altri 20 anni, di sicuro, pur non essendo mai e poi mai un vino elegante.
Franciacorta Riserva Vintage Collection Dosage Zero Noir, Ca' del Bosco, 2005 (sb. Autunno 2014)
Vista l'ambizione, c'è da rimanere delusi: nocciola di classe al naso, ma bollicina davvero (con mia sopresa!) troppo grossa, e poco grip ed allungo.
A.A. Merlot MMIV, Alois Lageder, 2004Sembra non nascondere affatto la sua ruffianeria, vino goloso più giocato sulla facilità del binomio frutto-spezia che su di una vera profondità. Un po' costruito?
Rosso del Sebino Maurizio Zanella, Ca' del Bosco, 2004Di sicuro più ampio, stratificato e completo del precedente, bel chicco di caffè al naso, anche se una certa rigidità della traccia vegetale lo appiattisce un po' alla lunga. Molto giovane ancora, comunque.
Brut Rosé Rosa, Villa Rinaldi, 2005Bah. Sfocato ai profumi e completamente privo di eleganza, non so se è per via della sboccatura non recente, ma quasi quasi azzarderei che era così già di suo in partenza. Tiremm'innanz.
Douro Tinto Pinteivera, Chapoutier, 2009Questo è una bombettina in fasce mica da ridere, secondo me: "scuro" e fruttatissimo, sfacciato, irrequieto in bocca, con acidità potente ed una certa terrosità. E costa 2 Lire, letteralmente.
South Australia Shiraz-Mourvedre Bin 2, Penfolds, 2008All'apice, fà un po' il compitino senza sbavare, coi soliti toni balsamici e la concentrazione pronunciata degli "aussies". Manca la vera profondità, ma pazienza.
Syrah TPS, Marco Buvoli, 2008Tannino gallico aggressivo da morire, a fronte di una materia certamente non debordante; speziatura vaga e indistinta. L'aria non porta grandi benefici. Trascurabile.
Bandol Rouge, Chateau de Pibarnon, 2007Non convince per una nota (bella quanto volete, ma troppo moncorde) di caffè espresso al naso, tanto da far passare sopra, alla fine, anche su una bella freschezza e dinamicità di bocca. Ne avessi un'altra lo risentirei fra 5-6 anni, questa sembrava una bottiglia poco felice. Peccato.
Moscato d'Asti La Galeisa, Romano Dogliotti, 2007Ormai sgasato o quasi, e sembra di mettere sotto al naso un mojito: menta, lime, leggerissima evoluzione caramellosa. Buono.