arnaldo ha scritto:Leggo le Guide gia' arrivate.....Piemonte....Toscana......Sicilia....e via via tutte le altre nostre regioni in ordine d'importanza........e quasi un AZIENDA si e una NO....continuo a leggere di rovere ancora invadente......di finale segnato dal rovere....di toni boise' ben presenti.....e via discorrendo.....questo soprattutto in Toscana (Bolgheri ma non solo.....pure una marea di Supertuscans) ma anche in langa su una sfilza di Barolo e Barbaresco.........
Allora mi convinco.......Cavoli......ma la tostatura della barrique VA ANCORA TANTISSIMO......perchè se continuano ancora ad affinare cosi' VUOL DIRE CHE LA RICHIESTA/GUSTO di questo stampo di vino "moderno" E'MOLTO RICHIESTO....non solo in Italia ma anche in giro...nei mercati di riferimento..........
alla faccia delle varie COlonie/gruppetti di appassionati Forumisti che hanno sempre lanciato anatemi.......qua' si va' avanti a testa bassa....casomai estingueteVi VOI!!!
Non ho letto le guide, ma questo quadro secondo me non è reale. A me sembra che sia in corso, già da un po', un ripensamento sull'uso del legno piccolo, soprattutto in Toscana e Piemonte, che conosco meglio di altre regioni. Ti faccio qualche esempio.
Oggi ho bevuto un bel bicchiere del Chianti GS vigna del Capannino 2010 di Bibbiano, azienda storica gambelliana che negli ultimi anni non avevano certo lesinato il legno, a mio avviso perdendosi; ti assicuro che ci siamo; impronta sempre sul moderno, ma bei profumi e chiantigiano senza tanti discorsi. Stesso discorso vale per Lilliano; dopo diversi anni di passaggi per me a vuoto, ecco un Classico 2011 che è godibilissimo, sembra quasi di tornare a casa a berlo. E ti dirò, gli stessi barolo boys, per quel che ho sentito, mi sembra che abbiano alleggerito la mano. Questo non vuol dire rinnegare niente, solo prendere coscienza, ed è una buona cosa.