La Maremma dimenticata

Uno spazio per tutti, esperti o meno, appassionati o semplicemente incuriositi dall'affascinante mondo del vino: domande, idee, opinioni...
Avatar utente
gianni femminella
Messaggi: 3550
Iscritto il: 26 nov 2010 14:43
Località: Castiglione della Pescaia - Finale Emilia

La Maremma dimenticata

Messaggioda gianni femminella » 21 mag 2014 10:14

Non ne parla mai nessuno, io stesso ho accantonato i vini Maremmani per un periodo abbastanza lungo a favore di altri. Eppure durante lo scorso fine settimana ho fatto un giro a Maremma wine and food shire ( un nome che non condivido ) e ho assaggiato alcune cosette buone, per di più in un contesto piacevolissimo.

Più di un produttore si è dimostrato contrariato dalla scelta di tenere la manifestazione nel centro cittadino invece che presso le strutture fieristiche. Non sono in grado di giudicare, poiché mi sfugge il motivo per cui un operatore del settore dovrebbe evitare un contesto più "popolare" come questo. In effetti l'ambiente è molto animato e ci sono molti banchi di assaggio e vendita di formaggi e salumi Maremmani. Tra le altre cose ho pensato che uno straniero in visita a Grosseto sabato avrebbe avuto seri problemi a non avere la tentazione fare scorta massiccia di prodotti alimentari da portare in patria.

In calendario c'erano svariati laboratori tenuti presso la sede della camera di commercio. Io ho partecipato solo ad una piccola verticale di rossi, perfettamente organizzata. Iniziata in orario, in una sala accogliente, pubblico educato e silenzioso ( nonostante fossimo, penso, una ottantina di persone ), relatori bravini, calici forniti, servizio dei ragazzi dell'istituto alberghiero... bravi tutti.

Cinque i vini:

Il primo; Magico IGT Toscana 2012 - La Magia, semplice e piacevole. Con il ragionevole dubbio che sia stato messo apposta per fare risaltare maggiormente quelli che seguivano tanto sarebbe stato il divario.

Con il secondo si comincia a fare più sul serio. Barbicato Morellino di Scansano DOCG 2011 - Alberese. Dubito fortemente sulla tenuta nel tempo. Secondo me da bere ora e anche alla svelta, ad ogni modo profumi di liquirizia e ciliege sotto spirito, in bocca una buona acidità con un finale amaricante. Abbastanza complesso, nel suo genere. Per far capire da dove provenga questo vino aggiungo che la tenuta di Alberese conta ben 4600 ettari di estensione, per la maggior parte bosco e pineta, un vero paradiso della natura in prossimità del mare. Se non ci siete mai stati non mancate.

Via con Monteregio di Massa Marittima DOC 2010 - Conti di san Bonifacio. Profumi freschi, poi tabacco e spezie, entra pieno ed equilibrato, caldo e solare. Niente male.

Etrurio Morellino di Scansano DOCG 2009 - Podere Castellaccia; questo mi ha portato dritto nel Chianti classico. A posteriori ho scoperto che l'uvaggio effettivamente è a base di sangiovese, ciliegiolo, canaiolo, malvasia nera. Profumi di spezie, Tannino in evidenza e giusta maturità. Bell'equilibrio in bocca, invitava a bere ( infatti ne ho acquistata qualche bottiglia e riconfermato a casa la bella impressione ). La stessa azienda ha una tipologia riserva, si chiama "Castellaccia" che ho in seguito assaggiato al banco; non ho nessuna nota ma ho preferito il fratellino minore.

Montecucco Sangiovese riserva DOC 2009, Perazzetta. Colore giovanile, profumi di spezie e di frutta sotto spirito, acidità spiccata bilanciata dalla morbidezza. Sembra poter reggere bene anche in futuro. Buono.

Note di merito a una delle poche aziende che qualche rara volta si nominano qui sul forum: Poggio Argentiera. Ho assaggiato il Bucce IGT Maremma 2012, un bianco a base di Ansonica vinificato in maniera tradizionale; si presenta torbido, leggermente tannico, dal sapore deciso; sarei curioso di provarlo in abbinamento. Poi il Ciliegiolo DOC Maremma "Principio" 2011 Antonio Camillo ( credo sia l'enologo aziendale che propone una linee propria ) immediato ma non semplice, nient'affatto morbido come ci si potrebbe aspettare, anzi parecchio sul sapido. E soprattutto il ciliegiolo DOC 2013 "Vallerana alta" sempre a marchio Antonio Camillo, questo davvero bello con tannini fini e un bel corpo, che fa dimenticare l'uvaggio ( va detto che proviene da vigne di 50 anni ): vorrei spendere qualche parola in più su questo vino, ma anche in questo caso non ho preso nessuna nota e piuttosto che inventare preferisco attenermi quel po' che ricordo. Comunque buono davvero, il campione indiscusso della giornata. Per ultimo il Capatosta Morellino di Scansano riserva DOCG 2011 ( ? ) molto cambiato rispetto al passato. Ero stato così colpito dalla personalità del Vallerana che ho finito per berlo un po' distrattamente. Direi comunque un vino pieno ed equilibrato e dal bel frutto, che ha poco a che fare con il vecchio stile "masticabile".

Di Montauto ho assaggiato il Tiburzio IGT Maremma, in passato composto da sangiovese e alicante, attualmente, pur conservando il nome è diventato un merlot in purezza; nessuna concessione alla piacioneria, una bella speziatura e una certa eleganza nonostante l'uvaggio.

Amiata Vini, con due sangiovese in purezza; il Lavico Montecucco DOC 2011 che tradisce positivamente, a me così è parso, il terreno da cui proviene, e il Cenere Montecucco riserva DOC 2010 che a centesimi forse otterebbe un punteggio più alto, ma nel contempo non dimostrava la personalità del fratello minore ( il Lavico ). Bei vini corretti e insoliti per la zona.

Castiglione IGT Maremma di Cacciagrande ( syrah, merlot petit verdot )... boh? A fine assaggi non me lo ricordo, di sicuro fa legno piccolo. Mi era piaciuto, ma non sono in grado di mettere note. Ne comprerò una bottiglia e i prossimi giorni colmerò la mancanza.

Ho saltato Collemassari di cui avrei voluto assaggiare la riserva e Podere 414 dei quali in seguito un conoscente ( AIS ) mi ha confermato la validità.
Spero che queste poche righe siano occasione e stimolo per qualcuno di voi di sperimentare vini che non conoscete e che forse possono regalare piccole soddisfazioni.

Alla fine non voglio parlare solo di vino; mi interessa anche l'aspetto della valorizzazione del territorio. Di contorno al vino ( o viceversa? ) ho apprezzato moltissimo la cornice cittadina. Un bel sabato pomeriggio di maggio, centro pedonalizzato ben tenuto, molta gente e molti giovani ( più o meno interessati al vino ), sole, tavoli di ristoranti apparecchiati per strada, benessere... Sono le occasioni in cui sento rinascere un po' di orgoglio per questo paese che dovrebbe imparare a valorizzare l'immenso patrimonio di cui dispone. Ripeto, non so se una fiera vinicola debba stare tra le mura di un quartiere fieristico o meno; però io sabato me la sono proprio goduta.

un saluto a tutti
Roma, fecisti patriam diversis gentibis unam
Rutilio Namaziano, de reditu
paperofranco
Messaggi: 5968
Iscritto il: 20 gen 2010 19:16
Località: Poggibonsi

Re: La Maremma dimenticata

Messaggioda paperofranco » 21 mag 2014 10:30

gianni femminella ha scritto:Non ne parla mai nessuno, io stesso ho accantonato i vini Maremmani per un periodo abbastanza lungo a favore di altri. Eppure durante lo scorso fine settimana ho fatto un giro a Maremma wine and food shire ( un nome che non condivido ) e ho assaggiato alcune cosette buone, per di più in un contesto piacevolissimo.

Più di un produttore si è dimostrato contrariato dalla scelta di tenere la manifestazione nel centro cittadino invece che presso le strutture fieristiche. Non sono in grado di giudicare, poiché mi sfugge il motivo per cui un operatore del settore dovrebbe evitare un contesto più "popolare" come questo. In effetti l'ambiente è molto animato e ci sono molti banchi di assaggio e vendita di formaggi e salumi Maremmani. Tra le altre cose ho pensato che uno straniero in visita a Grosseto sabato avrebbe avuto seri problemi a non avere la tentazione fare scorta massiccia di prodotti alimentari da portare in patria.

In calendario c'erano svariati laboratori tenuti presso la sede della camera di commercio. Io ho partecipato solo ad una piccola verticale di rossi, perfettamente organizzata. Iniziata in orario, in una sala accogliente, pubblico educato e silenzioso ( nonostante fossimo, penso, una ottantina di persone ), relatori bravini, calici forniti, servizio dei ragazzi dell'istituto alberghiero... bravi tutti.

Cinque i vini:

Il primo; Magico IGT Toscana 2012 - La Magia, semplice e piacevole. Con il ragionevole dubbio che sia stato messo apposta per fare risaltare maggiormente quelli che seguivano tanto sarebbe stato il divario.

Con il secondo si comincia a fare più sul serio. Barbicato Morellino di Scansano DOCG 2011 - Alberese. Dubito fortemente sulla tenuta nel tempo. Secondo me da bere ora e anche alla svelta, ad ogni modo profumi di liquirizia e ciliege sotto spirito, in bocca una buona acidità con un finale amaricante. Abbastanza complesso, nel suo genere. Per far capire da dove provenga questo vino aggiungo che la tenuta di Alberese conta ben 4600 ettari di estensione, per la maggior parte bosco e pineta, un vero paradiso della natura in prossimità del mare. Se non ci siete mai stati non mancate.

Via con Monteregio di Massa Marittima DOC 2010 - Conti di san Bonifacio. Profumi freschi, poi tabacco e spezie, entra pieno ed equilibrato, caldo e solare. Niente male.

Etrurio Morellino di Scansano DOCG 2009 - Podere Castellaccia; questo mi ha portato dritto nel Chianti classico. A posteriori ho scoperto che l'uvaggio effettivamente è a base di sangiovese, ciliegiolo, canaiolo, malvasia nera. Profumi di spezie, Tannino in evidenza e giusta maturità. Bell'equilibrio in bocca, invitava a bere ( infatti ne ho acquistata qualche bottiglia e riconfermato a casa la bella impressione ). La stessa azienda ha una tipologia riserva, si chiama "Castellaccia" che ho in seguito assaggiato al banco; non ho nessuna nota ma ho preferito il fratellino minore.

Montecucco Sangiovese riserva DOC 2009, Perazzetta. Colore giovanile, profumi di spezie e di frutta sotto spirito, acidità spiccata bilanciata dalla morbidezza. Sembra poter reggere bene anche in futuro. Buono.

Note di merito a una delle poche aziende che qualche rara volta si nominano qui sul forum: Poggio Argentiera. Ho assaggiato il Bucce IGT Maremma 2012, un bianco a base di Ansonica vinificato in maniera tradizionale; si presenta torbido, leggermente tannico, dal sapore deciso; sarei curioso di provarlo in abbinamento. Poi il Ciliegiolo DOC Maremma "Principio" 2011 Antonio Camillo ( credo sia l'enologo aziendale che propone una linee propria ) immediato ma non semplice, nient'affatto morbido come ci si potrebbe aspettare, anzi parecchio sul sapido. E soprattutto il ciliegiolo DOC 2013 "Vallerana alta" sempre a marchio Antonio Camillo, questo davvero bello con tannini fini e un bel corpo, che fa dimenticare l'uvaggio ( va detto che proviene da vigne di 50 anni ): vorrei spendere qualche parola in più su questo vino, ma anche in questo caso non ho preso nessuna nota e piuttosto che inventare preferisco attenermi quel po' che ricordo. Comunque buono davvero, il campione indiscusso della giornata. Per ultimo il Capatosta Morellino di Scansano riserva DOCG 2011 ( ? ) molto cambiato rispetto al passato. Ero stato così colpito dalla personalità del Vallerana che ho finito per berlo un po' distrattamente. Direi comunque un vino pieno ed equilibrato e dal bel frutto, che ha poco a che fare con il vecchio stile "masticabile".

Di Montauto ho assaggiato il Tiburzio IGT Maremma, in passato composto da sangiovese e alicante, attualmente, pur conservando il nome è diventato un merlot in purezza; nessuna concessione alla piacioneria, una bella speziatura e una certa eleganza nonostante l'uvaggio.

Amiata Vini, con due sangiovese in purezza; il Lavico Montecucco DOC 2011 che tradisce positivamente, a me così è parso, il terreno da cui proviene, e il Cenere Montecucco riserva DOC 2010 che a centesimi forse otterebbe un punteggio più alto, ma nel contempo non dimostrava la personalità del fratello minore ( il Lavico ). Bei vini corretti e insoliti per la zona.

Castiglione IGT Maremma di Cacciagrande ( syrah, merlot petit verdot )... boh? A fine assaggi non me lo ricordo, di sicuro fa legno piccolo. Mi era piaciuto, ma non sono in grado di mettere note. Ne comprerò una bottiglia e i prossimi giorni colmerò la mancanza.

Ho saltato Collemassari di cui avrei voluto assaggiare la riserva e Podere 414 dei quali in seguito un conoscente ( AIS ) mi ha confermato la validità.
Spero che queste poche righe siano occasione e stimolo per qualcuno di voi di sperimentare vini che non conoscete e che forse possono regalare piccole soddisfazioni.

Alla fine non voglio parlare solo di vino; mi interessa anche l'aspetto della valorizzazione del territorio. Di contorno al vino ( o viceversa? ) ho apprezzato moltissimo la cornice cittadina. Un bel sabato pomeriggio di maggio, centro pedonalizzato ben tenuto, molta gente e molti giovani ( più o meno interessati al vino ), sole, tavoli di ristoranti apparecchiati per strada, benessere... Sono le occasioni in cui sento rinascere un po' di orgoglio per questo paese che dovrebbe imparare a valorizzare l'immenso patrimonio di cui dispone. Ripeto, non so se una fiera vinicola debba stare tra le mura di un quartiere fieristico o meno; però io sabato me la sono proprio goduta.

un saluto a tutti


Grazie per il resoconto Gianni, mi viene una prima domanda a caldo, poi magari integro: c'era fica?
Avatar utente
gabriele succi
Messaggi: 1906
Iscritto il: 04 apr 2009 15:13
Località: Chateau de Bologne

Re: La Maremma dimenticata

Messaggioda gabriele succi » 21 mag 2014 14:00

paperofranco ha scritto:
gianni femminella ha scritto:Non ne parla mai nessuno, io stesso ho accantonato i vini Maremmani per un periodo abbastanza lungo a favore di altri. Eppure durante lo scorso fine settimana ho fatto un giro a Maremma wine and food shire ( un nome che non condivido ) e ho assaggiato alcune cosette buone, per di più in un contesto piacevolissimo.
.....
un saluto a tutti


Grazie per il resoconto Gianni, mi viene una prima domanda a caldo, poi magari integro: c'era fica?

:lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Anche un orologio rotto, due volte al giorno segna l'ora precisa (Anonimo)
Avatar utente
l'oste
Messaggi: 13257
Iscritto il: 06 giu 2007 14:41
Località: campagna

Re: La Maremma dimenticata

Messaggioda l'oste » 21 mag 2014 14:06

gianni femminella ha scritto:Non ne parla mai nessuno, io stesso ho accantonato i vini Maremmani per un periodo abbastanza lungo a favore di altri. Eppure durante lo scorso fine settimana ho fatto un giro a Maremma wine and food shire ( un nome che non condivido ) e ho assaggiato alcune cosette buone, per di più in un contesto piacevolissimo.

Più di un produttore si è dimostrato contrariato dalla scelta di tenere la manifestazione nel centro cittadino invece che presso le strutture fieristiche. Non sono in grado di giudicare, poiché mi sfugge il motivo per cui un operatore del settore dovrebbe evitare un contesto più "popolare" come questo. In effetti l'ambiente è molto animato e ci sono molti banchi di assaggio e vendita di formaggi e salumi Maremmani. Tra le altre cose ho pensato che uno straniero in visita a Grosseto sabato avrebbe avuto seri problemi a non avere la tentazione fare scorta massiccia di prodotti alimentari da portare in patria.

In calendario c'erano svariati laboratori tenuti presso la sede della camera di commercio. Io ho partecipato solo ad una piccola verticale di rossi, perfettamente organizzata. Iniziata in orario, in una sala accogliente, pubblico educato e silenzioso ( nonostante fossimo, penso, una ottantina di persone ), relatori bravini, calici forniti, servizio dei ragazzi dell'istituto alberghiero... bravi tutti.

Cinque i vini:

Il primo; Magico IGT Toscana 2012 - La Magia, semplice e piacevole. Con il ragionevole dubbio che sia stato messo apposta per fare risaltare maggiormente quelli che seguivano tanto sarebbe stato il divario.

Con il secondo si comincia a fare più sul serio. Barbicato Morellino di Scansano DOCG 2011 - Alberese. Dubito fortemente sulla tenuta nel tempo. Secondo me da bere ora e anche alla svelta, ad ogni modo profumi di liquirizia e ciliege sotto spirito, in bocca una buona acidità con un finale amaricante. Abbastanza complesso, nel suo genere. Per far capire da dove provenga questo vino aggiungo che la tenuta di Alberese conta ben 4600 ettari di estensione, per la maggior parte bosco e pineta, un vero paradiso della natura in prossimità del mare. Se non ci siete mai stati non mancate.

Via con Monteregio di Massa Marittima DOC 2010 - Conti di san Bonifacio. Profumi freschi, poi tabacco e spezie, entra pieno ed equilibrato, caldo e solare. Niente male.

Etrurio Morellino di Scansano DOCG 2009 - Podere Castellaccia; questo mi ha portato dritto nel Chianti classico. A posteriori ho scoperto che l'uvaggio effettivamente è a base di sangiovese, ciliegiolo, canaiolo, malvasia nera. Profumi di spezie, Tannino in evidenza e giusta maturità. Bell'equilibrio in bocca, invitava a bere ( infatti ne ho acquistata qualche bottiglia e riconfermato a casa la bella impressione ). La stessa azienda ha una tipologia riserva, si chiama "Castellaccia" che ho in seguito assaggiato al banco; non ho nessuna nota ma ho preferito il fratellino minore.

Montecucco Sangiovese riserva DOC 2009, Perazzetta. Colore giovanile, profumi di spezie e di frutta sotto spirito, acidità spiccata bilanciata dalla morbidezza. Sembra poter reggere bene anche in futuro. Buono.

Note di merito a una delle poche aziende che qualche rara volta si nominano qui sul forum: Poggio Argentiera. Ho assaggiato il Bucce IGT Maremma 2012, un bianco a base di Ansonica vinificato in maniera tradizionale; si presenta torbido, leggermente tannico, dal sapore deciso; sarei curioso di provarlo in abbinamento. Poi il Ciliegiolo DOC Maremma "Principio" 2011 Antonio Camillo ( credo sia l'enologo aziendale che propone una linee propria ) immediato ma non semplice, nient'affatto morbido come ci si potrebbe aspettare, anzi parecchio sul sapido. E soprattutto il ciliegiolo DOC 2013 "Vallerana alta" sempre a marchio Antonio Camillo, questo davvero bello con tannini fini e un bel corpo, che fa dimenticare l'uvaggio ( va detto che proviene da vigne di 50 anni ): vorrei spendere qualche parola in più su questo vino, ma anche in questo caso non ho preso nessuna nota e piuttosto che inventare preferisco attenermi quel po' che ricordo. Comunque buono davvero, il campione indiscusso della giornata. Per ultimo il Capatosta Morellino di Scansano riserva DOCG 2011 ( ? ) molto cambiato rispetto al passato. Ero stato così colpito dalla personalità del Vallerana che ho finito per berlo un po' distrattamente. Direi comunque un vino pieno ed equilibrato e dal bel frutto, che ha poco a che fare con il vecchio stile "masticabile".

Di Montauto ho assaggiato il Tiburzio IGT Maremma, in passato composto da sangiovese e alicante, attualmente, pur conservando il nome è diventato un merlot in purezza; nessuna concessione alla piacioneria, una bella speziatura e una certa eleganza nonostante l'uvaggio.

Amiata Vini, con due sangiovese in purezza; il Lavico Montecucco DOC 2011 che tradisce positivamente, a me così è parso, il terreno da cui proviene, e il Cenere Montecucco riserva DOC 2010 che a centesimi forse otterebbe un punteggio più alto, ma nel contempo non dimostrava la personalità del fratello minore ( il Lavico ). Bei vini corretti e insoliti per la zona.

Castiglione IGT Maremma di Cacciagrande ( syrah, merlot petit verdot )... boh? A fine assaggi non me lo ricordo, di sicuro fa legno piccolo. Mi era piaciuto, ma non sono in grado di mettere note. Ne comprerò una bottiglia e i prossimi giorni colmerò la mancanza.

Ho saltato Collemassari di cui avrei voluto assaggiare la riserva e Podere 414 dei quali in seguito un conoscente ( AIS ) mi ha confermato la validità.
Spero che queste poche righe siano occasione e stimolo per qualcuno di voi di sperimentare vini che non conoscete e che forse possono regalare piccole soddisfazioni.

Alla fine non voglio parlare solo di vino; mi interessa anche l'aspetto della valorizzazione del territorio. Di contorno al vino ( o viceversa? ) ho apprezzato moltissimo la cornice cittadina. Un bel sabato pomeriggio di maggio, centro pedonalizzato ben tenuto, molta gente e molti giovani ( più o meno interessati al vino ), sole, tavoli di ristoranti apparecchiati per strada, benessere... Sono le occasioni in cui sento rinascere un po' di orgoglio per questo paese che dovrebbe imparare a valorizzare l'immenso patrimonio di cui dispone. Ripeto, non so se una fiera vinicola debba stare tra le mura di un quartiere fieristico o meno; però io sabato me la sono proprio goduta.

un saluto a tutti

Bel resoconto, in effetti dopo un periodo di "moda" grazie forse al traino Bolgheri, di Maremma se ne parla e beve meno. D'altronde con tanti sangiovese chiantigiani buoni e a ottimo prezzo...
Su Collemassarri, se può servirti un'impressione molto personale, il 414 lo ho assaggiato proprio di recente presso l'enoteca di un amico trovandolo troppo pesante, legnoso, statico e non credo riuscirei a finire una bottiglia in modo compulsivo.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini
Avatar utente
gianni femminella
Messaggi: 3550
Iscritto il: 26 nov 2010 14:43
Località: Castiglione della Pescaia - Finale Emilia

Re: La Maremma dimenticata

Messaggioda gianni femminella » 21 mag 2014 16:50

Grazie ragazzi.

Sì, era un ficaio pazzesco :oops: . Ehm, sono così trasparente?

p.s. si può dire?
Ultima modifica di gianni femminella il 21 mag 2014 20:33, modificato 1 volta in totale.
Roma, fecisti patriam diversis gentibis unam
Rutilio Namaziano, de reditu
Avatar utente
gaprile
Messaggi: 650
Iscritto il: 29 giu 2011 12:15

Re: La Maremma dimenticata

Messaggioda gaprile » 21 mag 2014 17:40

Mi fa piacere questo tuo post che tira in ballo la maremma, in vero un po' bistrattata ultimamente, anche forse per un atteggiamento volto più ad inseguire le mode che a ricercare una propria identità.

le voci fuori dal coro però ci sono, e spero crescano sempre di più.

In particolare ho piacere nel riscontrare il tuo positivo favore sul Vallerana Alta, un vero e proprio capolavoro di Antonio Camillo, in effetti pilastro portante ed anima della cantina a Poggio Argentiera che, grazie alla disponibilità e lungimiranza di Paglia, ha iniziato anni fa un percorso con alcune sue etichette. Non ho ancora avuto il piacere di assaggiare il 2013, ma non fatico a credere in un gran vino, avendolo seguito sin dalla sua prima uscita.

Convengo anche su i prodotti di Amiata Vini, che in un precedente, rapido, assaggio trovai molto interessanti.

E occhio alla zona di Montecucco, che credo possa avere buone potenzialità...
per aspera ad astra
Avatar utente
picenum
Messaggi: 1069
Iscritto il: 10 nov 2011 13:50
Località: Roma

Re: La Maremma dimenticata

Messaggioda picenum » 21 mag 2014 19:37

Grande Gianni, bel resoconto...
davidef
Messaggi: 7788
Iscritto il: 06 giu 2007 17:23
Località: Vicenza

Re: La Maremma dimenticata

Messaggioda davidef » 21 mag 2014 23:47

non c'entra nulla ma sempre ragionando di zone dimenticate...venerdì ero di passaggio a Monte S. Savino dopo due giorni al Mugello e mi son fermato al volo (stavo andnando ad Ancona e passava per Cortona) da Stefano Amerighi a pigliare qualche bottiglia da provare

ho avuto la netta sensazione che l'espansione su questa zona si sia fermata completamente, in compenso da un paio di assggi veloci dalle botti (avevo un cronometro bel sedere praticamente) bravo Amarighi, lavora bene ragazzi, se porta avanti la freschezza che ho percepito anche in bottiglia son proprio bei prodotti golosi
claudietto
Messaggi: 789
Iscritto il: 06 giu 2007 11:24
Località: Milano

Re: La Maremma dimenticata

Messaggioda claudietto » 22 mag 2014 01:05

Non vedo citato I Botri di Ghiaccioforte. Quando si parla di maremma in generale e morellino in particolare (anche se oggi il loro vino morellino non lo e' più') non si può dimenticare. Tipicita', territorialità', bevibilita', complessità e longevita' unite ad un costo che definire onesto e' davvero poco.
paperofranco
Messaggi: 5968
Iscritto il: 20 gen 2010 19:16
Località: Poggibonsi

Re: La Maremma dimenticata

Messaggioda paperofranco » 22 mag 2014 09:04

davidef ha scritto:non c'entra nulla ma sempre ragionando di zone dimenticate...venerdì ero di passaggio a Monte S. Savino dopo due giorni al Mugello e mi son fermato al volo (stavo andnando ad Ancona e passava per Cortona) da Stefano Amerighi a pigliare qualche bottiglia da provare

ho avuto la netta sensazione che l'espansione su questa zona si sia fermata completamente, in compenso da un paio di assggi veloci dalle botti (avevo un cronometro bel sedere praticamente) bravo Amarighi, lavora bene ragazzi, se porta avanti la freschezza che ho percepito anche in bottiglia son proprio bei prodotti golosi


O fava, tu passi dal mio amico Stefano e un tu mi dici nulla? :D
davidef
Messaggi: 7788
Iscritto il: 06 giu 2007 17:23
Località: Vicenza

Re: La Maremma dimenticata

Messaggioda davidef » 22 mag 2014 09:12

paperofranco ha scritto:
davidef ha scritto:non c'entra nulla ma sempre ragionando di zone dimenticate...venerdì ero di passaggio a Monte S. Savino dopo due giorni al Mugello e mi son fermato al volo (stavo andnando ad Ancona e passava per Cortona) da Stefano Amerighi a pigliare qualche bottiglia da provare

ho avuto la netta sensazione che l'espansione su questa zona si sia fermata completamente, in compenso da un paio di assggi veloci dalle botti (avevo un cronometro bel sedere praticamente) bravo Amarighi, lavora bene ragazzi, se porta avanti la freschezza che ho percepito anche in bottiglia son proprio bei prodotti golosi


O fava, tu passi dal mio amico Stefano e un tu mi dici nulla? :D


è stata una cosa improvvisa accidenti e mi son reso conto di essere in zona solo quando ho deciso di andare ad Ancona passando per di lì (quindi Trasimeno e via andando)

torno comunque, facile che poi tra due settimane si reisca pure a farci una bevutina perchè penso di aver dei tempi più leggeri in zona 8)

gran passione Michele tra l'altro, mi son piaciuti come concetto a priori anche se son curioso di quella anfora... 8) 8)
Avatar utente
gianni femminella
Messaggi: 3550
Iscritto il: 26 nov 2010 14:43
Località: Castiglione della Pescaia - Finale Emilia

Re: La Maremma dimenticata

Messaggioda gianni femminella » 22 mag 2014 11:03

claudietto ha scritto:Non vedo citato I Botri di Ghiaccioforte. Quando si parla di maremma in generale e morellino in particolare (anche se oggi il loro vino morellino non lo e' più') non si può dimenticare. Tipicita', territorialità', bevibilita', complessità e longevita' unite ad un costo che definire onesto e' davvero poco.


Ehhh ma io sono un edonista, vado a zonzo, mi lascio distrarre :mrgreen: e mi dimentico degli assaggi che avrei voluto fare. Alla fine non ne ho fatti molti; poco più di quelli citati. Ne ho scartati cinque o sei dal racconto perché non valeva la pena di citarli, ma in tutto avrò fatto una ventina di assaggi. Uno di questi giorni mi ripropongo di andare in visita presso qualche cantina a colmare i vuoti.

L'argomento del prezzo ha una certa variabile. Se come mi dici I Botri ha un prezzo onesto ( così come gli 8 euro dell'Etrurio e anche di altri ), non si può dire altrettanto di alcuni che viaggiavano tranquillamente sui venti euro e oltre, ponendosi in concorrenza con vini più blasonati ( e forse migliori ).

E che quei ceffi di Papero e Davide non si permettano più di andare off topic :mrgreen: :wink:
Roma, fecisti patriam diversis gentibis unam
Rutilio Namaziano, de reditu
piergi
Messaggi: 2647
Iscritto il: 06 giu 2007 13:41
Località: corigliano calabro
Contatta:

Re: La Maremma dimenticata

Messaggioda piergi » 22 mag 2014 11:22

Moris farm e Elisabetta Geppetti mancavano?
Èuma vita che non bevo i loro vini, ma sono fra i pochi (assieme a mantellassi) a avere uno storico più che ventennale.
Strane luci di pioggia...splende il sole,fa' bel tempo...nell'era democratica.

http://igolosotopi.blogspot.com
http://timpadeilupi.blogspot.com/
http://www.timpadeilupi.it
Avatar utente
gianni femminella
Messaggi: 3550
Iscritto il: 26 nov 2010 14:43
Località: Castiglione della Pescaia - Finale Emilia

Re: La Maremma dimenticata

Messaggioda gianni femminella » 22 mag 2014 12:03

piergi ha scritto:Moris farm e Elisabetta Geppetti mancavano?
Èuma vita che non bevo i loro vini, ma sono fra i pochi (assieme a mantellassi) a avere uno storico più che ventennale.


Già l'Avvoltore e il Saffredi. Gli stand c'erano, ma li ho trascurati a favore di aziende che conosco meno.

Se mi suggerite ancora qualche altra azienda cominciano i pentimenti.
Roma, fecisti patriam diversis gentibis unam
Rutilio Namaziano, de reditu
vinogodi
Messaggi: 33776
Iscritto il: 13 giu 2007 15:20
Località: nord

Re: La Maremma dimenticata

Messaggioda vinogodi » 22 mag 2014 16:52

..scusate l'ignoranza, lo chiedo ai toscani: ma una volta , la Maremma non era "maiala"?... 8)
Ente Nazionale Tutela dei Bevitori Capiscitori (EnTuBeCa) - Ministero della Cultura Enologica Popolare (MinCulEnPop)
Avatar utente
gianni femminella
Messaggi: 3550
Iscritto il: 26 nov 2010 14:43
Località: Castiglione della Pescaia - Finale Emilia

Re: La Maremma dimenticata

Messaggioda gianni femminella » 22 mag 2014 16:57

L'ultimo intervento di Piergi indirettamente mi ha fatto venire in mente grandi aziende che nel tempo hanno colonizzato la Maremma. Diciamo che il passaggio mentale è stato dalle aziende storiche del territorio, come Le Pupille e Moris Farms, fino a quelle che se ne sono interessate in seguito e hanno investito qui grandi capitali. Non è che queste aziende producano vini per me particolarmente interessanti, lo dico giusto per portare avanti un po' di conoscenza del luogo. Poi vi interrogo :mrgreen:

Zonin Rocca di Montemassi ( anno 1999 - 430 ettari di cui 160 di vigneto )
Collemassari ( 1998 - 1200 ettari di cui circa 100 di vigneto ) posseggono anche Poggio di Sotto ( li mortacci loro! ) e Grattamacco
Antinori Le Mortelle ( 1999 - 270 ettari di cui 160 di vigneto )
Rocca di Frassinello ( 2000 - 500 ettari di cui 80 a vite ) posseggono anche Castellare di Castellina
Biondi Santi Castello di Montepò ( 1990 o giù di lì - ettari 360 di cui 50? vitati )

Grazie per i suggerimenti e i consigli. Devo approfondire la zona, almeno visto che ci vivo e non è poco, provare per credere, è una zona bellissima.
Roma, fecisti patriam diversis gentibis unam
Rutilio Namaziano, de reditu
Ziliovino
Messaggi: 3544
Iscritto il: 10 giu 2007 17:48
Località: (Bg)

Re: La Maremma dimenticata

Messaggioda Ziliovino » 22 mag 2014 19:32

Qualcuno ha per caso assaggiato il Montecucco Cartacanta di Basile? Impressioni?
"Il successo di tavernello invita a riflettere"
(Anonimo, bomboletta spray su muro)

"Il vino non lo scegli... è lui che sceglie te"
piergi
Messaggi: 2647
Iscritto il: 06 giu 2007 13:41
Località: corigliano calabro
Contatta:

Re: La Maremma dimenticata

Messaggioda piergi » 22 mag 2014 19:40

gianni femminella ha scritto:L'ultimo intervento di Piergi indirettamente mi ha fatto venire in mente grandi aziende che nel tempo hanno colonizzato la Maremma. Diciamo che il passaggio mentale è stato dalle aziende storiche del territorio, come Le Pupille e Moris Farms, fino a quelle che se ne sono interessate in seguito e hanno investito qui grandi capitali. Non è che queste aziende producano vini per me particolarmente interessanti, lo dico giusto per portare avanti un po' di conoscenza del luogo. Poi vi interrogo :mrgreen:

Zonin Rocca di Montemassi ( anno 1999 - 430 ettari di cui 160 di vigneto )
Collemassari ( 1998 - 1200 ettari di cui circa 100 di vigneto ) posseggono anche Poggio di Sotto ( li mortacci loro! ) e Grattamacco
Antinori Le Mortelle ( 1999 - 270 ettari di cui 160 di vigneto )
Rocca di Frassinello ( 2000 - 500 ettari di cui 80 a vite ) posseggono anche Castellare di Castellina
Biondi Santi Castello di Montepò ( 1990 o giù di lì - ettari 360 di cui 50? vitati )

Grazie per i suggerimenti e i consigli. Devo approfondire la zona, almeno visto che ci vivo e non è poco, provare per credere, è una zona bellissima.

Podere fertuna/meregalli
Lohsa/poliziano
Belriguardo/mazzei
Ci sarebbe anche la tenuta maremmana dei principi Corsini , ma mi pare che fosse già loro da alcuni secoli.....
Strane luci di pioggia...splende il sole,fa' bel tempo...nell'era democratica.

http://igolosotopi.blogspot.com
http://timpadeilupi.blogspot.com/
http://www.timpadeilupi.it
miccel
Messaggi: 542
Iscritto il: 10 mar 2014 20:29

Re: La Maremma dimenticata

Messaggioda miccel » 22 mag 2014 20:19

gianni femminella ha scritto:L'ultimo intervento di Piergi indirettamente mi ha fatto venire in mente grandi aziende che nel tempo hanno colonizzato la Maremma. Diciamo che il passaggio mentale è stato dalle aziende storiche del territorio, come Le Pupille e Moris Farms, fino a quelle che se ne sono interessate in seguito e hanno investito qui grandi capitali. Non è che queste aziende producano vini per me particolarmente interessanti, lo dico giusto per portare avanti un po' di conoscenza del luogo. Poi vi interrogo :mrgreen:

Zonin Rocca di Montemassi ( anno 1999 - 430 ettari di cui 160 di vigneto )
Collemassari ( 1998 - 1200 ettari di cui circa 100 di vigneto ) posseggono anche Poggio di Sotto ( li mortacci loro! ) e Grattamacco
Antinori Le Mortelle ( 1999 - 270 ettari di cui 160 di vigneto )
Rocca di Frassinello ( 2000 - 500 ettari di cui 80 a vite ) posseggono anche Castellare di Castellina
Biondi Santi Castello di Montepò ( 1990 o giù di lì - ettari 360 di cui 50? vitati )

Grazie per i suggerimenti e i consigli. Devo approfondire la zona, almeno visto che ci vivo e non è poco, provare per credere, è una zona bellissima.


Fra le nuove aggiungerei anche Monteverro, che in quel di Capalbio (ultimo comune prima del Lazio, come tu sai) produce uno Chardonnay che si aggira sugli 80 euro in enoteca ed un taglio bordolese che va sui 120. Non voglio dire altro, perché io non li ho neppure annusati, anzi, saranno sicuramente ottimi. Però, per dire, io, mettendo una quindicina di euro sopra i 120, sono riuscito a prendere un Trotanoy e un Sociando - Mallet....

Non è che io sia contrario a priori a realtà di questa natura, però, a fare da contraltare, dovrebbe esserci un folto gruppo di produttori, magari piccoli, che fanno buoni vini (Morellino in primis) secondo l'uso e le tradizioni del luogo. Purtroppo invece, anche negli ultimi anni, io ho trovato tanti discreti morellini, ma spesso con forte estrazione e troppo legno, secondo la moda di 10-15 anni fa. Mi domando se i soggetti pubblici e privati che promuovono il brand Maremma abbiano la consapevolezza che c'è il rischio di legarlo (almeno enologicamente) ad una immagine ormai superata, che c'è il rischio di “bruciarla”. Io spero che i segnali incoraggianti citati da te e da altri si moltiplichino, perché dopo l'ultima “terra vergine” ce n'è sempre un'altra ancora più vergine, e non vorrei che finissimo per sconfinare nel viterbese e passare dai supertuscans ai “supertuscians” (con tutta la simpatia per i viterbesi, lo dico, per appunto glielo vorrei evitare, questo passaggio)...
Avatar utente
gianni femminella
Messaggi: 3550
Iscritto il: 26 nov 2010 14:43
Località: Castiglione della Pescaia - Finale Emilia

Re: La Maremma dimenticata

Messaggioda gianni femminella » 22 mag 2014 20:47

piergi ha scritto:
gianni femminella ha scritto:L'ultimo intervento di Piergi indirettamente mi ha fatto venire in mente grandi aziende che nel tempo hanno colonizzato la Maremma. Diciamo che il passaggio mentale è stato dalle aziende storiche del territorio, come Le Pupille e Moris Farms, fino a quelle che se ne sono interessate in seguito e hanno investito qui grandi capitali. Non è che queste aziende producano vini per me particolarmente interessanti, lo dico giusto per portare avanti un po' di conoscenza del luogo. Poi vi interrogo :mrgreen:

Zonin Rocca di Montemassi ( anno 1999 - 430 ettari di cui 160 di vigneto )
Collemassari ( 1998 - 1200 ettari di cui circa 100 di vigneto ) posseggono anche Poggio di Sotto ( li mortacci loro! ) e Grattamacco
Antinori Le Mortelle ( 1999 - 270 ettari di cui 160 di vigneto )
Rocca di Frassinello ( 2000 - 500 ettari di cui 80 a vite ) posseggono anche Castellare di Castellina
Biondi Santi Castello di Montepò ( 1990 o giù di lì - ettari 360 di cui 50? vitati )

Grazie per i suggerimenti e i consigli. Devo approfondire la zona, almeno visto che ci vivo e non è poco, provare per credere, è una zona bellissima.

Podere fertuna/meregalli
Lohsa/poliziano
Belriguardo/mazzei
Ci sarebbe anche la tenuta maremmana dei principi Corsini , ma mi pare che fosse già loro da alcuni secoli.....


Codesta gli è robetta da 60 ettari al massimo... :wink: Passo davanti a Fertuna quasi tutti i giorni e non mi sono mai fermato, il cartello della vendita diretta c'è sempre stato. I vigneti sono collocati lungo la vecchia Aurelia in prossimità de "l'Incrociata" antica postazione di una Mansio Romana e punto di incontro per scambio di merci dalla notte dei tempi; insomma un mercato contadino, una sorta di KM zero ante litteram :D ( così soddisfo anche la mia passione per la storia ).

Sì, Corsini erano qui dal XII secolo e forse e anche prima.
Roma, fecisti patriam diversis gentibis unam
Rutilio Namaziano, de reditu
Avatar utente
gianni femminella
Messaggi: 3550
Iscritto il: 26 nov 2010 14:43
Località: Castiglione della Pescaia - Finale Emilia

Re: La Maremma dimenticata

Messaggioda gianni femminella » 22 mag 2014 20:52

Ziliovino ha scritto:Qualcuno ha per caso assaggiato il Montecucco Cartacanta di Basile? Impressioni?


Io no. Mi sa che ero l'unico iscritto presente a Grosseto. Non si palesa essun altro?
Roma, fecisti patriam diversis gentibis unam
Rutilio Namaziano, de reditu
paperofranco
Messaggi: 5968
Iscritto il: 20 gen 2010 19:16
Località: Poggibonsi

Re: La Maremma dimenticata

Messaggioda paperofranco » 23 mag 2014 13:21

vinogodi ha scritto:..scusate l'ignoranza, lo chiedo ai toscani: ma una volta , la Maremma non era "maiala"?... 8)


Già, i bei tempi andati..... :roll:

Comunque il saffredi mi ha sempre fatto caà, ma l'avvoltore mi garbava, poi anch'io sarò cambiato, come la Maremma.... :mrgreen:
piergi
Messaggi: 2647
Iscritto il: 06 giu 2007 13:41
Località: corigliano calabro
Contatta:

Re: La Maremma dimenticata

Messaggioda piergi » 23 mag 2014 15:50

Il papero è valdelsano e quindi non fa testo, ma chiunque frequenti o abbia frequentato Siena o altre zone del sangiovese nobile sa che la maremma è un terroir unico al mondo.......per l'allevamento dei bovi!!! :lol: :lol:
Strane luci di pioggia...splende il sole,fa' bel tempo...nell'era democratica.

http://igolosotopi.blogspot.com
http://timpadeilupi.blogspot.com/
http://www.timpadeilupi.it
miccel
Messaggi: 542
Iscritto il: 10 mar 2014 20:29

Re: La Maremma dimenticata

Messaggioda miccel » 27 mag 2014 19:56

piergi ha scritto:Il papero è valdelsano e quindi non fa testo, ma chiunque frequenti o abbia frequentato Siena o altre zone del sangiovese nobile sa che la maremma è un terroir unico al mondo.......per l'allevamento dei bovi!!! :lol: :lol:

Beh, è vero che in Maremma oggi ci sono vigne in zone in cui un tempo c'era terra “a paschi”, e forse non c'era proprio la terra (nel senso che c'era la palude). Però è anche vero che in alcuni dei territori collinari una tradizione c'è, e anche plurisecolare.
Il confronto con le aree più vocate della Toscana, lo penso anch'io, è profano. Il problema secondo me è un altro, e cioè che il Morellino dovrebbe essere, generalmente e non occasionalmente, declinato secondo quella che è - o almeno a me pare - la sua natura: un sangiovese “marittimo”, fruttato, estroverso, magari meno fine e complesso di altri, ma di certo neanche un vinello da trattare con poca cura o, in alternativa, da “bombare” se vuoi cavarci qualcosa di buono.
Naturalmente questo è solo il discorso di un piccolo consumatore, e sarebbe interessante sentire l'opinione di qualcuno direttamente coinvolto e/o più competente (anche solo per smentirmi), perché dalla mia posizione mi sembra difficile negare che il problema esiste.
miccel
Messaggi: 542
Iscritto il: 10 mar 2014 20:29

Re: La Maremma dimenticata

Messaggioda miccel » 27 mag 2014 20:21

Per chiarire meglio, aggiungo solo due paragoni tarati su me stesso. A me piace, per quanto mi è possibile, bere dei buoni village della Cote du Rhone, pur sapendo che in zona Rodano c'è di molto meglio, perché non sempre ho voglia di vini importanti. Ancora (Loira): ogni tanto al pesce abbino dei Muscadet, e ci godo parecchio, il che non inficia la mia opinione riguardo alle potenzialità superiori degli chenin e dei sauvignon. In entrambi i casi riesco a trovare cose buone, fatte con cura e competenza, intorno ai 10 euro (locali). Sono forse io accecato dall'esterofilia? Perché sulla costa toscana mi dovrei rassegnare (salvo eccezioni direi rare) a non trovare cose del genere? Io ci continuo a sperare. E poi, secondo me, con un po' più di coraggio ed “effervescenza culturale” si potrebbe anche andare oltre, prima o poi salterebbe fuori anche qualcosa di notevole.

Torna a “Vino&Co.: polemiche e opinioni”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Bärlach, L_Andrea e 330 ospiti