Le bevute di APRILE 2014

[Sydney]

Langhe Nebbiolo 2011 Giuseppe Mascarello e figlio.
Impossibile resistere e non scolarsi la boccia, e infatti non resisto. Come ho già detto un'altra volta, sta su una linea di vini di mezzo che amo particolarmente. Inarrivabile come Langhe Nebbiolo, per conto mio meglio di tanti baroletti, e tanto per sfrucugliare un po', credo che non ci sia village borgognone che gli si avvicini.
Mascarelliano fino al midollo, di un profilo abbastanza "caldo", immagino specchio dell'annata. La solita superba riuscita.

% alcol?

14

Tutti quelli da me bevuti variavano dai 15 ai 15,5 (i primi che mi vengono in mente sono Porro e Burlotto). Sono contento che con la mano buoni si possano gestire gli eccessi del 2011.

[gp]

Dei due che hai citato, Porro è sempre stato alto di alcol (Baroli dai 14,5° ai 15° in etichetta nelle ultime annate). Burlotto direi anche, in particolare sui vini "piccoli" (ricordo di aver visto un suo rosato a 14° o più). Un altro che ultimamente "picchia" parecchio è Brezza.
Al contrario, un paio d'anni fa nell'ambito degli assaggi di Barolo della rivista "Merum" G. Mascarello era risultato uno dei pochi produttori fermi alla storica gradazione di 13,5°: tra i 9 Baroli (su 222 ) a 13,5°, c'erano i suoi Monprivato e Villero 2006.
viewtopic.php?f=13&t=121959&p=1017667&hilit=gradazione+barolo+mascarello&sid=d839f23ad5da9882b78a3ed9e96a7acf#p1017667

[crail]

@andyele spessissimo mi trovo d'accordo con te sulle valutazioni dei vini ma sul Galeae 2012 di Kà Mancinè non mi trovi in sintonia perchè tutte le volte che l'ho bevuto in questo ultimo periodo l'ho sempre trovato un vino, godibile, che legge perfettamente la (bella) annata e soprattutto il Cru di appartenenza che, come ben sai, dà vini molto solari ed esuberanti, molti diversi dal Beragna dello stesso Anfosso che ha un visione molto più austera e "fredda".
Probabilmente sarai stato sfigato con la bottiglia oppure, cosa probabile, non ti piace la lettura che quel Cru dà del Rossese. Dire però che è la bottiglia è insignificante è essere troppo duri

[karroth]

@andyele spessissimo mi trovo d'accordo con te sulle valutazioni dei vini ma sul Galeae 2012 di Kà Mancinè non mi trovi in sintonia perchè tutte le volte che l'ho bevuto in questo ultimo periodo l'ho sempre trovato un vino, godibile, che legge perfettamente la (bella) annata e soprattutto il Cru di appartenenza che, come ben sai, dà vini molto solari ed esuberanti, molti diversi dal Beragna dello stesso Anfosso che ha un visione molto più austera e "fredda".
Probabilmente sarai stato sfigato con la bottiglia oppure, cosa probabile, non ti piace la lettura che quel Cru dà del Rossese. Dire però che è la bottiglia è insignificante è essere troppo duri

A proposito di rossese che ne pensate del terre bianche 2013?
No, perchè io da un vino di 20 euro mi aspetto altre cose..

[paperofranco]

Vernaccia di San Gimignano "selvabianca" 2013 Colombaio di Santa Chiara.
Ecco la nuova annata, la prima boccia che bevo dopo l'assaggio in anteprima. Non ho mai fatto mistero della mia "simpatia" per quest'azienda, quindi continuo tranquillamente a dire che per me questa è forse la migliore espressione di vernaccia sulla piazza. In quest'annata la trovo anche più completa rispetto alla precedente: è molto equilibrata e di un certo spessore, e seppure imbottigliata da poco non ha la pungenza che ricordo nelle prime bevute della 2012. Mantiene intatta la solita marcata personalità, sul caratteristico binario fresco/sapido, esprimendo energia senza accenti rustici. Vino d'impronta "naturale buona", come sempre molto basso di solforosa, buono e di grande bevibilità fin da ora, sarà eccellente fra un annetto. D'altronde, chi conosce un po' la vernaccia, sa che è veramente buona "l'anno dopo".

[Ziliovino]

Crozes-Hermitage 2010 - Domaine des Remizieres. Parte puzzettoso, con anche una salamoia sgradevole, ci impiega ben un paio di giorni per ripulirsi quasi del tutto, poi fruttini fragranti quasi da pinot nero, rimane la bocca a ricordarci che siamo in rodano. Pollice verso…

Rosso Piceno Morellone 2006 – Le Caniette. Una piena ciliegiona matura, ma gradevole e non sfrontata, spezie, per un naso facile e gradevole. Anche in bocca è piuttosto rotondo, si lascia bere molto bene, leggero tannino sul finale.

Lambrusco di Sorbara Radice 2012 – Paltrinieri. Naso di fragoline e lamponi, tante erbe amare, che ritornano poi in bocca, dove è dritto e asciuttissimo, sapido e con finale amarognolo. Nel complesso mi è piaciuto, vino difficile però…

[stemolino2]

@andyele spessissimo mi trovo d'accordo con te sulle valutazioni dei vini ma sul Galeae 2012 di Kà Mancinè non mi trovi in sintonia perchè tutte le volte che l'ho bevuto in questo ultimo periodo l'ho sempre trovato un vino, godibile, che legge perfettamente la (bella) annata e soprattutto il Cru di appartenenza che, come ben sai, dà vini molto solari ed esuberanti, molti diversi dal Beragna dello stesso Anfosso che ha un visione molto più austera e "fredda".
Probabilmente sarai stato sfigato con la bottiglia oppure, cosa probabile, non ti piace la lettura che quel Cru dà del Rossese. Dire però che è la bottiglia è insignificante è essere troppo duri

A proposito di rossese che ne pensate del terre bianche 2013?
No, perchè io da un vino di 20 euro mi aspetto altre cose..

Anche io ho avuto la stessa impressione..bevuto a Vinitaly l'ho trovato con un naso impreciso e in bocca mancava della solita grazia..forse il tempo lo migliorerà, gli ho preferito di gran lunga il Beragna 2013 di Kà Mancinè..per non parlare dei 2012 di Maccario, buonissimi entrambi.

[gp]

No, perchè io (cit,) da un Rossese mi aspetterei che non venga proposto prima dell'autunno dell'anno successivo alla vendemmia...

[Kalosartipos]

Piaciuto 'nzacco: bolla fine e cremosa, tanta robbba in bocca.. ho rimesso rapidamente in frigo la bottiglia, altrimenti l'avrei finita senza pietà

[stemolino2]

Qualche sera fa numerosi bianchi, in ordine di gradimento:

Domaine Ramonet – Chassagne-Montrachet 1er Cru Morgeot 2006
Querciabella – Batàr 2000
Kante – Chardonnay 2010
Jean-Marc Brocard – Chablis Grand Cru Les Clos 2009
Gaja – Gaia & Rey 2009
Domaine Servin – Chablis Grand Cru Les Preuses
Jermann – Vintage Tunina 2007
Claudio Mariotto – Timorasso Pitasso 2009
Antinori – Cervaro della Sala 2011
Bricco Maiolica – Pensiero Infinito 2009
Damian Podversic – Ribolla Gialla 2006
Fattoria San Lorenzo – San Lorenzo 2001

[videodrome]

[img]



Etienne Sauzet - puligny montrachet Les Referts 2004
Giallo paglierino con screziature dorate, leggera polvere da sparo, fieno, fiori gialli, camomilla, timo, un pó di burro, al sorso subito agrume, leggermente diluito a centro bocca, nel finale si allunga bene con scia salina e un bel pepe bianco, zero legno percepito, buona bottiglia con ancora davanti anni di vita, sauzet molto regolare e costante sui 1er.

Castello di Neive - Barbaresco Santo Stefano Riserva 2006
Con un pó di fatica, ma escono discrete note floreali nebbiolesche in via di definizione con l'aerazione, tuttavia è difficile lasciar passare un certa scompostezza in fase di beva: l'estrazione del frutto è leggerina, l'acidità tende già a degradare, mentre la trama tannica prende troppo presto il sopravvento, chiusura abbastanza astringente e vino che da una sensazione di stanchezza.

[Ludi]

Fontodi, Meriggio 2011: rispetto ad altre bottiglie bevute l'anno scorso, sta prendendo una strada inusitata ed intrigante, con note salmastre nettissime che lo fanno progressivamente allontanare dal varietale e lo fanno paradossalmente assomigliare a qualche chenin biodinamico. Non male.
Terre degli Svevi, Aglianico del Vulture Serpara 2003: paga qualcosa in termini di mancanza di acidità ed eccessiva muscolarità, vista l'annata, ma le note di camino spento ed il fine fruttato ti fanno alzare da tavola soddisfatto.
A. Mellot, Sancerre La Demoiselle 2011: sottile, minerale, elegante, beverino. Da l'idea di essere colto in un momento di pausa prima di spiccare il salto verso una felice terziarizzazione.
Fontalloro 1998: buonissimo, veramente. Al culmine della forma, con note scure di humus, fungo, incenso che vanno a braccetto con una croccante amarena ed una struggente viola appassita. Elegante nella concentrazione.
Chateau Vari, Monbazillac Reserve du Chateau 2001: un fitto strato di zafferano copre (quasi) tutto il resto: decisamente meglio il giorno dopo, quando si aprono note di apple crumble ed agrume, ma la differenza con un Sauternes o un Barsac c'è e si sente...
Paltrinieri, Leclisse 2012: decisamente inusuale, con scorza d'arancio, chinotto, fragolina e lampone. Di bevibilità assoluta.
Chateau Fieuzal Blanc 2005: inizia ad aprirsi su note tipiche dei Graves bianchi, in equilibrio tra grassezza glicerica e freschezza agrumata. Tra due-tre anni sarà al top.
Chateau Montrose 1986: che dire? Fantastico, giovanile nella spiccata freschezza e nel goloso frutto rosso, maturo nelle note di grafite, caffè americano, incenso e sottobosco. Supremamente elegante per un St. Estephe.

[Andyele]

Guigal Cote Rotie Brune et Blonde 1990: buonissimo, perfetto livello di maturazione per questo gioiellino dal giusto prezzo. La manina fatata del Gaja d'Ampuis si sente!

[zampaflex]

Pranzo con i parenti, quindi bottiglie "tranquille".

Karthauserhof - GG trocken 2010
Naso insolitamente silenzioso per un mosellano, bocca più piacevole dove la straripante acidità dell'annata si sente ancora ma comincia piano piano ad integrarsi.

Illuminati - Zanna 2007
Questo merita una bella lode invece. Idea di vino robusta, fin dal colore scuro pur se attraversato da lampi di luce. Naso giovane e "cattivo" di ciliegia croccante, china, mora...bocca corrispondente, che presenta un buon equilibrio nonostante i tannini scalpitino, ma non imbizzarriscono e vengono domati. Da risentire assolutamente tra qualche anno per piacevoli sorprese.

Bera - Moscato 2013
Rispetto al riferimento di categoria (Saracco) è meno agrumato e più dolce, quindi invoglia meno, ma è comunque un bel bicchiere.

[stecca]

Qualche sera fa numerosi bianchi, in ordine di gradimento:

(...)
Damian Podversic – Ribolla Gialla 2006
Fattoria San Lorenzo – San Lorenzo 2001

Com'era la Ribolla?
le 4/5 bottiglie che ho bevuto di Podversic mi sono piaciute veramente tanto.

[miccel]

Riporto qualche bevuta in questi giorni con parenti, tanto per abbassare la media del forum. Scala da 1 a 5 faccine.
Moris Farms-Morellino di Scansano 2012 Vino da supermercato, nell'accezione negativa del termine.
Castelgiocondo-Brunello di Montalcino 2005 e mezzo Rimango ogni volta sorpreso dalla bassa qualitå del brunello dei Frescobaldi, specie considerando che i "prodotti" della Rufina, invece, pur con un'impostazione commerciale, mi sembrano sempre di livello.
Taurino-Notarpanaro 2006 Vino anche elegante per la tipologia e di buon rapporto q/p, ma non ha complessitå. Ammetto che in generale il vitigno non ė nelle mie papille.
Carlo Boffa - Dolcetto d'Alba 2011 Vino ben fatto, piacevole e anche qualcosa in più, molto gustoso. Per 8-9 euro, ottimo.
Domaine Pierre De La Grange per Luneau-Papin - Muscadet de S.et M. sur lie vieilles vignes Signature 2012 Stesso commento del dolcetto, stesso prezzo.

[Geo]

Guigal Cote Rotie Brune et Blonde 1990: buonissimo, perfetto livello di maturazione per questo gioiellino dal giusto prezzo. La manina fatata del Gaja d'Ampuis si sente!

Gaja:Guigal=Giovinco:Messi

[Wineduck]

Guigal Cote Rotie Brune et Blonde 1990: buonissimo, perfetto livello di maturazione per questo gioiellino dal giusto prezzo. La manina fatata del Gaja d'Ampuis si sente!

Gaja:Guigal=Giovinco:Messi

vittoxx:geo=berlusconi:bondi

[Andyele]

Guigal Cote Rotie Brune et Blonde 1990: buonissimo, perfetto livello di maturazione per questo gioiellino dal giusto prezzo. La manina fatata del Gaja d'Ampuis si sente!

Gaja:Guigal=Giovinco:Messi

Ma si, la mia era una provocazione, anche se in effetti io fra i due molte similitudini le vedo. Diciamo che differenziano molto soprattutto su una cosa...........il risultato finale!

[paperofranco]

Meursault 1er cru Poruzots 2011 F. Mikulski.
Giallo paglierino classico. Naso di una certa intensità, prevalentemente segnato da note di polvere pirica e agrumate, in un quadro complessivo di bella freschezza. Freschezza anche gustativa, appagante al sorso per via di un frutto puro, di giusta maturazione, molto persistente e sapido.
Forse è il cru meno nobile della gamma di questo bravo produttore, ma io lo trovo ugualmente un bianco eccellente, approcciabile e godibile già in questa fase giovanile, per niente segnato dal legno.

[stemolino2]

Qualche sera fa numerosi bianchi, in ordine di gradimento:

(...)
Damian Podversic – Ribolla Gialla 2006

Com'era la Ribolla?
le 4/5 bottiglie che ho bevuto di Podversic mi sono piaciute veramente tanto.

Premetto che personalmente non amo gli orange, è un vino ben fatto nella sua tipologia, soprattutto al naso era interessante, con note ossidative e di frutta secca ben calibrate. In bocca però il frutto non emergeva mai, coperto dall'acidità (per me al limite del difettoso) e dal tannino. Per la tipologia è uno dei migliori mai assaggiati (o dovrei dire uno dei più a posto ) ma io ho scarsa esperienza con questi vini...

[alì65]

venerdì sera bevuta per il compleanno di Matteo (winedoc74)
io preso dai fornelli ho assaggiato giusto per capire, questo quello che ho trovato:
-Clos des Goisses 02, un filino oltre la maturazione del frutto, colore carico, buona acidità, bevuta non delle migliori
-Dom rosè 96mg, una bontà che sarà difficile da uguagliare per un rosè, Oenotheque a parte; vino da tutto pasto, regge benissimo un piatto di con pesce e uno con agnello
bella complessità, perfezione tra profondità, bolla e bevibilità.......quello che vorresti da una bolla
-Dom 04, ottimo vino, bellissima espressione del millesimo, si beve con golosità; non sarà una delle annate memorabili ma è sesso liquido, in questo momento
-Engel Echezeaux 99, severo, serioso da Borgogna super classica, il contrario del gourmand; naso poco espressivo, rigido ma bocca voluttuosa e piena di quello che vorresti da un PN di quelli veri
-Clos de Tart 99, l'opposto dell'Echezeaux, vino gourmand ma di una pulizia esemplare, goloso come pochi della zona dove Morey esce ad ogni goccia, un bellissimo vino
-Massolino VR r.99, bellissimo come ho sempre sostenuto, una delle riuscite migliori di Serralunga; ora ancora parecchio giovane ma già si intuisce il potenziale futuro....pieno e ottimamente bilanciato
-Ciacci Piccolomini Pianrosso r.90, partito male perché aperto alla volè ma impiega poco a pulirsi e a mettere in mostra un grande vino che fu; perfetto per chi ama il Sangio Ilcinese maturo, uqel tabacco dolce che pochi sanno esprimere
-Cà d'Gal Moscato d'Asti r.07, ottimo vino con la solita mentuccia in evidenza, preferisco Saracco ma un bel bere
-Ramos Pinto Porto 2000, sempre buoni questi vini, hanno una dolcezza misurata come pochi altri sanno fare; da bere avidamente

un ringraziamento al Doc per la bella batteria di vini

[paperofranco]

Poggio ai Chiari 2004 Colle Santa Mustiola.
Capita a volte di fare incontri sorprendenti dove e quando meno te l'aspetti. Oggi, Pasquetta, gitarella disimpegnata fuori porta che non sia mare: opto per il lago di Chiusi. Ristorante il Pesce d'Oro, proprio sul lago, classico posto da tavolate e da notevole rigirìo di gente, con variegata umanità di passaggio, compresi campeggiatori, ciclisti, pescatori, ecc.
Ordiniamo dei piatti di pesce di lago, ovviamente, poi dò un'occhiata alla carta più per abitudine meccanica che per fiducia di trovarci qualcosa di buono. Invece non è niente male, denota una certa cura da parte di chi l'ha redatta(che poi scopro essere un collega sommelier con cui avevo fatto servizio a Montepulciano un paio di volte), così trovo questa etichetta di cui avevo sentito parlare, ma che non avevo mai bevuto, e fregandomene delle regole di abbinamento me la faccio portare.
Si presenta con un rubino/granato luminoso e trasparente, da sangiovese d'antàn. Il profumo è finissimo e complesso, di un'ampiezza e di un respiro più da nebbiolo che da sangiovese. Le note si susseguono in modo avvincente, crescendo di espressività con l'ossigeno: principalmente floreali e agrumate, ma anche ferrose, speziate, di piccoli frutti rossi; un quadro olfattivo di gran classe. In bocca è setoso, perfettamente bilanciato nelle componenti, di medio corpo, tannino sottilissimo che sfuma a livello tattile in una lunga scia di sali minerali. PAI elegantissima, di alto profilo, chiude su rimandi floreali e agrumati, coerentemente con il primo naso.
Una gran boccia, tanto bella quanto inaspettata. A questo punto si rende obbligatoria la conoscenza diretta dell'artefice di questa chicca da una zona "povera".

[gottino]

Poggio ai Chiari 2004 Colle Santa Mustiola.
Capita a volte di fare incontri sorprendenti dove e quando meno te l'aspetti. Oggi, Pasquetta, gitarella disimpegnata fuori porta che non sia mare: opto per il lago di Chiusi. Ristorante il Pesce d'Oro, proprio sul lago, classico posto da tavolate e da notevole rigirìo di gente, con variegata umanità di passaggio, compresi campeggiatori, ciclisti, pescatori, ecc.
Ordiniamo dei piatti di pesce di lago, ovviamente, poi dò un'occhiata alla carta più per abitudine meccanica che per fiducia di trovarci qualcosa di buono. Invece non è niente male, denota una certa cura da parte di chi l'ha redatta(che poi scopro essere un collega sommelier con cui avevo fatto servizio a Montepulciano un paio di volte), così trovo questa etichetta di cui avevo sentito parlare, ma che non avevo mai bevuto, e fregandomene delle regole di abbinamento me la faccio portare.
Si presenta con un rubino/granato luminoso e trasparente, da sangiovese d'antàn. Il profumo è finissimo e complesso, di un'ampiezza e di un respiro più da nebbiolo che da sangiovese. Le note si susseguono in modo avvincente, crescendo di espressività con l'ossigeno: principalmente floreali e agrumate, ma anche ferrose, speziate, di piccoli frutti rossi; un quadro olfattivo di gran classe. In bocca è setoso, perfettamente bilanciato nelle componenti, di medio corpo, tannino sottilissimo che sfuma a livello tattile in una lunga scia di sali minerali. PAI elegantissima, di alto profilo, chiude su rimandi floreali e agrumati, coerentemente con il primo naso.
Una gran boccia, tanto bella quanto inaspettata. A questo punto si rende obbligatoria la conoscenza diretta dell'artefice di questa chicca da una zona "povera".

Gran bella riuscita di questo vino poco conosciuto,io ho assaggiato anche 2005 e 2006,trovandole meno equilibrate e piu' segnate dal legno,ma le condizioni in cui si assaggiava non erano delle migliori,spero di ricredermi.La visita all'azienda comunque dev'essere molto interessante,vediamo se si riesce ad organizzare giornatina didattica in loco

[Geo]

Guigal Cote Rotie Brune et Blonde 1990: buonissimo, perfetto livello di maturazione per questo gioiellino dal giusto prezzo. La manina fatata del Gaja d'Ampuis si sente!

Gaja:Guigal=Giovinco:Messi

Ma si, la mia era una provocazione, anche se in effetti io fra i due molte similitudini le vedo. Diciamo che differenziano molto soprattutto su una cosa...........il risultato finale!

La similitudine è che fanno vino...rosso.
Poi uno fa vini della madonna, l'altro le madonne le fa tirare quando bevi i vini!