FOLLIA DI UNA NOTTE D'AUTUNNO TRA STREGHE E FUOCHI FATUI

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davidef
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Re: FOLLIA DI UNA NOTTE D'AUTUNNO TRA STREGHE E FUOCHI FATUI

Messaggioda davidef » 07 nov 2013 22:48

mi piacerebbe sentire il parere di altri "grandi bevitori" ma latitano i possibili confronti :( , anche su Bordeaux 2010 8)
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Re: FOLLIA DI UNA NOTTE D'AUTUNNO TRA STREGHE E FUOCHI FATUI

Messaggioda alì65 » 07 nov 2013 22:52

io mi tiro fuori, non faccio parte dei "grandi bevitori".... :|
futuro incerto...2021 grandissima annata!!!
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Re: FOLLIA DI UNA NOTTE D'AUTUNNO TRA STREGHE E FUOCHI FATUI

Messaggioda davidef » 07 nov 2013 22:57

alì65 ha scritto:io mi tiro fuori, non faccio parte dei "grandi bevitori".... :|


per quantità si, ci stai nel parterre de roi dai, non sottostimarti :lol:

si accettano grandi bevitori per rapporto peso/altezza, per quantità bevuta complessiva , perche bevitori abituali di bottiglie grandi (minimo minimo magnum) o perchè bevitori abituali di grandi bottiglie

insomma in qualche modo ci caschi...pure se decori i piatti male :lol: :lol: :lol:
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pippuz
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Re: FOLLIA DI UNA NOTTE D'AUTUNNO TRA STREGHE E FUOCHI FATUI

Messaggioda pippuz » 08 nov 2013 00:53

hansen ha scritto:
hansen ha scritto:Provo a rispiegare il concetto ci sono tanti descrittori che conosciamo per gusto al palato che si ritrovano al naso nei vini

Per esempio la nota ematica mica uno si è annusato il sangue

Questo lo dici tu. :shock: :lol:

Ps il melograno se lo lasci li un paio di mesi ha un odore netto e inconfondibile di marcio. :mrgreen:
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Re: FOLLIA DI UNA NOTTE D'AUTUNNO TRA STREGHE E FUOCHI FATUI

Messaggioda paperofranco » 08 nov 2013 09:45

Un caro amico che ha bevuto RC 2 volte(purtroppo io non c'ero :( ) si è dichiarato sicuro di saperlo riconoscere in mezzo a mille vini, questo per l'insieme delle sensazioni. Poi mi ha parlato di una nota di cipria particolarmente elegante e particolarmente evidente, a suo dire.
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Re: FOLLIA DI UNA NOTTE D'AUTUNNO TRA STREGHE E FUOCHI FATUI

Messaggioda alì65 » 08 nov 2013 09:54

paperofranco ha scritto:Un caro amico che ha bevuto RC 2 volte(purtroppo io non c'ero :( ) si è dichiarato sicuro di saperlo riconoscere in mezzo a mille vini, questo per l'insieme delle sensazioni. Poi mi ha parlato di una nota di cipria particolarmente elegante e particolarmente evidente, a suo dire.


anche Ugolaia ha una nota di cipria marcata, saranno uguali??? :D
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Re: FOLLIA DI UNA NOTTE D'AUTUNNO TRA STREGHE E FUOCHI FATUI

Messaggioda vinogodi » 08 nov 2013 10:41

davidef ha scritto:mi piacerebbe sentire il parere di altri "grandi bevitori" ma latitano i possibili confronti :( , anche su Bordeaux 2010 8)
...io sono solo un "grosso bevitore" (anche se la forma fisica mi impone i 92,7 Kg) quindi sono costretto a latitare...
PS: ecco, forse su Romanée Conti potrei dire la mia, anche se ho poca roba in cantina, in quanto è l'unico vino che ho l'incubo di bere "scollinato" , per cui me lo sono sempre bevuto al picco ideale, 10-15 anni , quindi mai, dico mai, bevuto così giovane come negli ultimi casi narrati da Davidef.... diciamo una ventinacinquina di volte, non di più, l'equivalente di assortimenti cassa che comprai a suo tempo quasi ogni anno, dall'annata 1971 alla 2002. Comunque, devo dire che rispetto a La Tache oppure Richebourg, non ho mai trovato tratti estremamente di comune identità anno per anno se non una balsamicità molto diffusa, intensità mai estreme come in certe annate di La Tache né bocche vigorose come Richeboutg ,però sempre complessità assolutamente fuori dalle righe che necessitano di una concentrazione particolare durante il sorso.Alla fine è di un fascino quasi irrazionale. Diciamo, come tutti i sommi vini,è una "espressione di sintesi" . Chissà perchè chissà percome, lo ritengo un vino da "fine corsa" in termini di percorso personale, dove i sensi sono ormai abituati a tutto ed allenati per decifrarlo in modo compiuto .IL neofita, pur apprezzandolo, avrà sempre una piccola delusione perchè si aspetta pirotecnia dove pirotecnia non c'è e preferirà sempre vini più urlati, proprio come La Tache o Richebourg già citati.Di Romanée Conti ricordo versioni epiche in termini di struttura e facilmente intellegibili ( 1978 ,1985 , 1990 , 1996), ed altre chiaroscurali (1987 , 1992, e le ultime che ho bevuto, 1997 , 1998, assieme a La Tache, dove le ha prese sonoramente proprio per questo suo modo sussurrato di proporsi). In realtà, penso davvero sia uno dei vini di vertice mondiali, indipendentemente dal valore di mercato. Vino estremamente meditativo che ti fa in ogni caso riflettere ...
PS: sulle decine di RC relativi al dopoguerra ereditati che avevo in cantinetta ed ingollati senza ritegno, non mi pronuncio perchè da post adolescente mi facevano cagare, indipendentemente dalla incapacità discriminante che mi caratterizzava: ero solo "enoincosciente" e loro "troppo maturi" per i miei gusti... 8)
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Re: FOLLIA DI UNA NOTTE D'AUTUNNO TRA STREGHE E FUOCHI FATUI

Messaggioda marcolandia » 08 nov 2013 11:25

A sentire parlare di "grandi bevitori" la prima cosa che mi viene in mente è di tirare fuori la lupara.
Marco Grossi
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Re: FOLLIA DI UNA NOTTE D'AUTUNNO TRA STREGHE E FUOCHI FATUI

Messaggioda pippuz » 08 nov 2013 11:33

marcolandia ha scritto:A sentire parlare di "grandi bevitori" la prima cosa che mi viene in mente è di tirare fuori la lupara.

I grandi bevitori:
1. Il Farmacista: 7 long island e ritorno in scooter con addormento sul manubrio.
2. Fabbio: 6 negroni + 2 cuba libre e pole dance con caduta di schiena da un metro.
3. Lo Zio uno: 7 negroni e rissa con i vigili.
4. Il Fiodena: un secchio di cuba libre e sparizione per 18 ore in terra straniera.
...
945. Il Comandante che si addormenta.

:lol:
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Re: FOLLIA DI UNA NOTTE D'AUTUNNO TRA STREGHE E FUOCHI FATUI

Messaggioda marcolandia » 08 nov 2013 12:13

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lui rimane il #1
Marco Grossi
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Re: FOLLIA DI UNA NOTTE D'AUTUNNO TRA STREGHE E FUOCHI FATUI

Messaggioda Palma » 08 nov 2013 13:07

vinogodi ha scritto:
davidef ha scritto:mi piacerebbe sentire il parere di altri "grandi bevitori" ma latitano i possibili confronti :( , anche su Bordeaux 2010 8)
...io sono solo un "grosso bevitore" (anche se la forma fisica mi impone i 92,7 Kg) quindi sono costretto a latitare...
PS: ecco, forse su Romanée Conti potrei dire la mia, anche se ho poca roba in cantina, in quanto è l'unico vino che ho l'incubo di bere "scollinato" , per cui me lo sono sempre bevuto al picco ideale, 10-15 anni , quindi mai, dico mai, bevuto così giovane come negli ultimi casi narrati da Davidef.... diciamo una ventinacinquina di volte, non di più, l'equivalente di assortimenti cassa che comprai a suo tempo quasi ogni anno, dall'annata 1971 alla 2002. Comunque, devo dire che rispetto a La Tache oppure Richebourg, non ho mai trovato tratti estremamente di comune identità anno per anno se non una balsamicità molto diffusa, intensità mai estreme come in certe annate di La Tache né bocche vigorose come Richeboutg ,però sempre complessità assolutamente fuori dalle righe che necessitano di una concentrazione particolare durante il sorso.Alla fine è di un fascino quasi irrazionale. Diciamo, come tutti i sommi vini,è una "espressione di sintesi" . Chissà perchè chissà percome, lo ritengo un vino da "fine corsa" in termini di percorso personale, dove i sensi sono ormai abituati a tutto ed allenati per decifrarlo in modo compiuto .IL neofita, pur apprezzandolo, avrà sempre una piccola delusione perchè si aspetta pirotecnia dove pirotecnia non c'è e preferirà sempre vini più urlati, proprio come La Tache o Richebourg già citati.Di Romanée Conti ricordo versioni epiche in termini di struttura e facilmente intellegibili ( 1978 ,1985 , 1990 , 1996), ed altre chiaroscurali (1987 , 1992, e le ultime che ho bevuto, 1997 , 1998, assieme a La Tache, dove le ha prese sonoramente proprio per questo suo modo sussurrato di proporsi). In realtà, penso davvero sia uno dei vini di vertice mondiali, indipendentemente dal valore di mercato. Vino estremamente meditativo che ti fa in ogni caso riflettere ...
PS: sulle decine di RC relativi al dopoguerra ereditati che avevo in cantinetta ed ingollati senza ritegno, non mi pronuncio perchè da post adolescente mi facevano cagare, indipendentemente dalla incapacità discriminante che mi caratterizzava: ero solo "enoincosciente" e loro "troppo maturi" per i miei gusti... 8)

Senza offesa, ma ritengo questa descrizione di RC lontana mille miglia dalla realtà. Ha proprio nella bocca, dalla densità palatale inarrivabile e persistenza infinita il suo punto di forza ed il tratto che lo distingue direi da tutti gli altri vini del mondo. Paragonarlo poi a Richebourg che ho sempre ritenuto (può essere che sia cambiato qualcosa dal 2009, non so non avendolo sentito) il vino più debole del Domaine (ha un'aggressività maggiore in bocca, ma poi implode più che esplodere) assieme ad Echezeaux ha ben poco senso. Giusto per fare un po' di polemica :mrgreen:
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Re: FOLLIA DI UNA NOTTE D'AUTUNNO TRA STREGHE E FUOCHI FATUI

Messaggioda Palma » 08 nov 2013 13:09

Ed il vino il picco mi sa che lo raggiunga assai oltre i 15- 20 anni,soprattutto se in grande annata
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Re: FOLLIA DI UNA NOTTE D'AUTUNNO TRA STREGHE E FUOCHI FATUI

Messaggioda paperofranco » 08 nov 2013 13:52

alì65 ha scritto:
paperofranco ha scritto:Un caro amico che ha bevuto RC 2 volte(purtroppo io non c'ero :( ) si è dichiarato sicuro di saperlo riconoscere in mezzo a mille vini, questo per l'insieme delle sensazioni. Poi mi ha parlato di una nota di cipria particolarmente elegante e particolarmente evidente, a suo dire.


anche Ugolaia ha una nota di cipria marcata, saranno uguali??? :D


Beh, ci sarà cipria e cipria, immagino........ :mrgreen:
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Re: FOLLIA DI UNA NOTTE D'AUTUNNO TRA STREGHE E FUOCHI FATUI

Messaggioda Palma » 08 nov 2013 13:56

paperofranco ha scritto:Un caro amico che ha bevuto RC 2 volte(purtroppo io non c'ero :( ) si è dichiarato sicuro di saperlo riconoscere in mezzo a mille vini, questo per l'insieme delle sensazioni. Poi mi ha parlato di una nota di cipria particolarmente elegante e particolarmente evidente, a suo dire.

Sì anch'io sono convintissimo che lo si riesca a riconoscere abbastanza facilmente in mezzo ad altri vini, quella bocca non l'ha nessuno. Sono però ancor più convinto che non mi capiterà mai una degustazione alla cieca dove qualcuno metterà quel vino :mrgreen:
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Re: FOLLIA DI UNA NOTTE D'AUTUNNO TRA STREGHE E FUOCHI FATUI

Messaggioda davidef » 08 nov 2013 13:57

marcolandia ha scritto:A sentire parlare di "grandi bevitori" la prima cosa che mi viene in mente è di tirare fuori la lupara.


l'uso di determinati termini non è casuale specie se virgolettato, comunque se avete qualcosa di dire sui vini della discussione o qualcosa di inerente son felicissimo di tutti i contributi, anche di quelli polemici i provocatori, eviterei solo se possibile i siparietti O.T. che solitamente segnano la fine dell'interesse di un argomento :wink:
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Re: FOLLIA DI UNA NOTTE D'AUTUNNO TRA STREGHE E FUOCHI FATUI

Messaggioda davidef » 08 nov 2013 14:00

Palma ha scritto:
paperofranco ha scritto:Un caro amico che ha bevuto RC 2 volte(purtroppo io non c'ero :( ) si è dichiarato sicuro di saperlo riconoscere in mezzo a mille vini, questo per l'insieme delle sensazioni. Poi mi ha parlato di una nota di cipria particolarmente elegante e particolarmente evidente, a suo dire.

Sì anch'io sono convintissimo che lo si riesca a riconoscere abbastanza facilmente in mezzo ad altri vini, quella bocca non l'ha nessuno. Sono però ancor più convinto che non mi capiterà mai una degustazione alla cieca dove qualcuno metterà quel vino :mrgreen:


la nota di cipria la trovo qualche volta, devo spulciarmi note vecchie ma in qualche occasione è saltata fuori...

però come ho ribadito più volte e come il buon Fabrizio ripropone la bocca di Romanée-Conti è una cosa incredibile e dubito che qualcuno una volta sentita possa scambiarla per un altro vino, la sensazione che mi ha sempre dato è quella di essere un vino con un peso specifico diverso da tutti gli altri, arricchito di tutte le alchimie del caso per schiacciarti la lingua in un modo unico

infatti più che di singolo stimolo olfattivo per me questo vino è distinguibilissimo per l'impatto globale
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Re: FOLLIA DI UNA NOTTE D'AUTUNNO TRA STREGHE E FUOCHI FATUI

Messaggioda vittoxx » 08 nov 2013 14:04

davidef ha scritto:
Palma ha scritto:
paperofranco ha scritto:Un caro amico che ha bevuto RC 2 volte(purtroppo io non c'ero :( ) si è dichiarato sicuro di saperlo riconoscere in mezzo a mille vini, questo per l'insieme delle sensazioni. Poi mi ha parlato di una nota di cipria particolarmente elegante e particolarmente evidente, a suo dire.

Sì anch'io sono convintissimo che lo si riesca a riconoscere abbastanza facilmente in mezzo ad altri vini, quella bocca non l'ha nessuno. Sono però ancor più convinto che non mi capiterà mai una degustazione alla cieca dove qualcuno metterà quel vino :mrgreen:


la nota di cipria la trovo qualche volta, devo spulciarmi note vecchie ma in qualche occasione è saltata fuori...

però come ho ribadito più volte e come il buon Fabrizio ripropone la bocca di Romanée-Conti è una cosa incredibile e dubito che qualcuno una volta sentita possa scambiarla per un altro vino, la sensazione che mi ha sempre dato è quella di essere un vino con un peso specifico diverso da tutti gli altri, arricchito di tutte le alchimie del caso per schiacciarti la lingua in un modo unico

infatti più che di singolo stimolo olfattivo per me questo vino è distinguibilissimo per l'impatto globale

È esattamente così. Non capisco come si possa sostenere altro
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Re: FOLLIA DI UNA NOTTE D'AUTUNNO TRA STREGHE E FUOCHI FATUI

Messaggioda davidef » 08 nov 2013 14:09

Palma ha scritto:
vinogodi ha scritto:
davidef ha scritto:mi piacerebbe sentire il parere di altri "grandi bevitori" ma latitano i possibili confronti :( , anche su Bordeaux 2010 8)
...io sono solo un "grosso bevitore" (anche se la forma fisica mi impone i 92,7 Kg) quindi sono costretto a latitare...
PS: ecco, forse su Romanée Conti potrei dire la mia, anche se ho poca roba in cantina, in quanto è l'unico vino che ho l'incubo di bere "scollinato" , per cui me lo sono sempre bevuto al picco ideale, 10-15 anni , quindi mai, dico mai, bevuto così giovane come negli ultimi casi narrati da Davidef.... diciamo una ventinacinquina di volte, non di più, l'equivalente di assortimenti cassa che comprai a suo tempo quasi ogni anno, dall'annata 1971 alla 2002. Comunque, devo dire che rispetto a La Tache oppure Richebourg, non ho mai trovato tratti estremamente di comune identità anno per anno se non una balsamicità molto diffusa, intensità mai estreme come in certe annate di La Tache né bocche vigorose come Richeboutg ,però sempre complessità assolutamente fuori dalle righe che necessitano di una concentrazione particolare durante il sorso.Alla fine è di un fascino quasi irrazionale. Diciamo, come tutti i sommi vini,è una "espressione di sintesi" . Chissà perchè chissà percome, lo ritengo un vino da "fine corsa" in termini di percorso personale, dove i sensi sono ormai abituati a tutto ed allenati per decifrarlo in modo compiuto .IL neofita, pur apprezzandolo, avrà sempre una piccola delusione perchè si aspetta pirotecnia dove pirotecnia non c'è e preferirà sempre vini più urlati, proprio come La Tache o Richebourg già citati.Di Romanée Conti ricordo versioni epiche in termini di struttura e facilmente intellegibili ( 1978 ,1985 , 1990 , 1996), ed altre chiaroscurali (1987 , 1992, e le ultime che ho bevuto, 1997 , 1998, assieme a La Tache, dove le ha prese sonoramente proprio per questo suo modo sussurrato di proporsi). In realtà, penso davvero sia uno dei vini di vertice mondiali, indipendentemente dal valore di mercato. Vino estremamente meditativo che ti fa in ogni caso riflettere ...
PS: sulle decine di RC relativi al dopoguerra ereditati che avevo in cantinetta ed ingollati senza ritegno, non mi pronuncio perchè da post adolescente mi facevano cagare, indipendentemente dalla incapacità discriminante che mi caratterizzava: ero solo "enoincosciente" e loro "troppo maturi" per i miei gusti... 8)

Senza offesa, ma ritengo questa descrizione di RC lontana mille miglia dalla realtà. Ha proprio nella bocca, dalla densità palatale inarrivabile e persistenza infinita il suo punto di forza ed il tratto che lo distingue direi da tutti gli altri vini del mondo. Paragonarlo poi a Richebourg che ho sempre ritenuto (può essere che sia cambiato qualcosa dal 2009, non so non avendolo sentito) il vino più debole del Domaine (ha un'aggressività maggiore in bocca, ma poi implode più che esplodere) assieme ad Echezeaux ha ben poco senso. Giusto per fare un po' di polemica :mrgreen:



Fabrizio ritieni sempre Richebourg inferiore a tutti i vini del Domaine o solo ultimo nella gerarchia del trittico Richebourg, La Tache, R.S.V. ?

se ti riferisci al trittico posso concordare 2 volte su 3, se ti riferisci alla gamma intera per me il vaso di coccio per blasone di etichetta è il R.S.V. che spesso trovo più di fiato corto rispetto agli altri, sicuramente elegantissimo e sicuramente strabuonissimo ma senza quell'impeto trascinante e quella definizione dei fratelli superiori, nella fase giovanile poi spesso è anche un filo più sgranato e compresso dai vicini

ti assicuro che Richebourg 2010 è una bottiglia devastante non per aggressività ma per espansione e movimento, pazzesca, e pure il 2009 era veramente tanto tanto, se andiamo sugli anni indietro invece secondo me nell'ultima decade '90 qualche Richebourg non fu a fuoco del tutto ed in un paio di bevute preferii clamorosamente il Grands-Echezeaux per migliore definizione e cesallatura pur se sempre di peso massimo parliamo

paradossalmente il vino del Domaine che più mi ha "deluso" negli anni è stato il Richebourg 1989, nelle ultime uscite invece per me è un vino che non deve mancare mai nella ipotetica cantina di un appassionato :wink:
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Re: FOLLIA DI UNA NOTTE D'AUTUNNO TRA STREGHE E FUOCHI FATUI

Messaggioda Palma » 08 nov 2013 14:14

Davide, ormai approfitto del po' di tempo a disposizione facendo un'altra domanda.
Io non ho mai amato particolarmente il Richebourg (trovato spesso poco equilibrato, con una bocca di notevole impatto iniziale ma non mantenendo poi tutte le premesse), mentre vedo dalle tue note che è risultato strabiliante. Lo hai sempre particolarmente apprezzato, oppure c'è stata una netta crescita qualitativa negli ultimi/ultimo anno? Grazie.
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Re: FOLLIA DI UNA NOTTE D'AUTUNNO TRA STREGHE E FUOCHI FATUI

Messaggioda Palma » 08 nov 2013 14:15

Che fai m i rispondi prima che faccia la domanda? :D va a finire che ti devo pure i 7 euro :D
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Re: FOLLIA DI UNA NOTTE D'AUTUNNO TRA STREGHE E FUOCHI FATUI

Messaggioda davidef » 08 nov 2013 14:17

Palma ha scritto:Che fai m i rispondi prima che faccia la domanda? :D va a finire che ti devo pure i 7 euro :D


bere DRC amplia gli orizzonti, è naturale quindi che riesca anche un pochino a leggere nel pensiero :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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Re: FOLLIA DI UNA NOTTE D'AUTUNNO TRA STREGHE E FUOCHI FATUI

Messaggioda Palma » 08 nov 2013 14:23

davidef ha scritto:
Palma ha scritto:
vinogodi ha scritto:
davidef ha scritto:mi piacerebbe sentire il parere di altri "grandi bevitori" ma latitano i possibili confronti :( , anche su Bordeaux 2010 8)
...io sono solo un "grosso bevitore" (anche se la forma fisica mi impone i 92,7 Kg) quindi sono costretto a latitare...
PS: ecco, forse su Romanée Conti potrei dire la mia, anche se ho poca roba in cantina, in quanto è l'unico vino che ho l'incubo di bere "scollinato" , per cui me lo sono sempre bevuto al picco ideale, 10-15 anni , quindi mai, dico mai, bevuto così giovane come negli ultimi casi narrati da Davidef.... diciamo una ventinacinquina di volte, non di più, l'equivalente di assortimenti cassa che comprai a suo tempo quasi ogni anno, dall'annata 1971 alla 2002. Comunque, devo dire che rispetto a La Tache oppure Richebourg, non ho mai trovato tratti estremamente di comune identità anno per anno se non una balsamicità molto diffusa, intensità mai estreme come in certe annate di La Tache né bocche vigorose come Richeboutg ,però sempre complessità assolutamente fuori dalle righe che necessitano di una concentrazione particolare durante il sorso.Alla fine è di un fascino quasi irrazionale. Diciamo, come tutti i sommi vini,è una "espressione di sintesi" . Chissà perchè chissà percome, lo ritengo un vino da "fine corsa" in termini di percorso personale, dove i sensi sono ormai abituati a tutto ed allenati per decifrarlo in modo compiuto .IL neofita, pur apprezzandolo, avrà sempre una piccola delusione perchè si aspetta pirotecnia dove pirotecnia non c'è e preferirà sempre vini più urlati, proprio come La Tache o Richebourg già citati.Di Romanée Conti ricordo versioni epiche in termini di struttura e facilmente intellegibili ( 1978 ,1985 , 1990 , 1996), ed altre chiaroscurali (1987 , 1992, e le ultime che ho bevuto, 1997 , 1998, assieme a La Tache, dove le ha prese sonoramente proprio per questo suo modo sussurrato di proporsi). In realtà, penso davvero sia uno dei vini di vertice mondiali, indipendentemente dal valore di mercato. Vino estremamente meditativo che ti fa in ogni caso riflettere ...
PS: sulle decine di RC relativi al dopoguerra ereditati che avevo in cantinetta ed ingollati senza ritegno, non mi pronuncio perchè da post adolescente mi facevano cagare, indipendentemente dalla incapacità discriminante che mi caratterizzava: ero solo "enoincosciente" e loro "troppo maturi" per i miei gusti... 8)

Senza offesa, ma ritengo questa descrizione di RC lontana mille miglia dalla realtà. Ha proprio nella bocca, dalla densità palatale inarrivabile e persistenza infinita il suo punto di forza ed il tratto che lo distingue direi da tutti gli altri vini del mondo. Paragonarlo poi a Richebourg che ho sempre ritenuto (può essere che sia cambiato qualcosa dal 2009, non so non avendolo sentito) il vino più debole del Domaine (ha un'aggressività maggiore in bocca, ma poi implode più che esplodere) assieme ad Echezeaux ha ben poco senso. Giusto per fare un po' di polemica :mrgreen:



Fabrizio ritieni sempre Richebourg inferiore a tutti i vini del Domaine o solo ultimo nella gerarchia del trittico Richebourg, La Tache, R.S.V. ?

se ti riferisci al trittico posso concordare 2 volte su 3, se ti riferisci alla gamma intera per me il vaso di coccio per blasone di etichetta è il R.S.V. che spesso trovo più di fiato corto rispetto agli altri, sicuramente elegantissimo e sicuramente strabuonissimo ma senza quell'impeto trascinante e quella definizione dei fratelli superiori, nella fase giovanile poi spesso è anche un filo più sgranato e compresso dai vicini

ti assicuro che Richebourg 2010 è una bottiglia devastante non per aggressività ma per espansione e movimento, pazzesca, e pure il 2009 era veramente tanto tanto, se andiamo sugli anni indietro invece secondo me nell'ultima decade '90 qualche Richebourg non fu a fuoco del tutto ed in un paio di bevute preferii clamorosamente il Grands-Echezeaux per migliore definizione e cesallatura pur se sempre di peso massimo parliamo

paradossalmente il vino del Domaine che più mi ha "deluso" negli anni è stato il Richebourg 1989, nelle ultime uscite invece per me è un vino che non deve mancare mai nella ipotetica cantina di un appassionato :wink:


Risposta in realtà complessa, perché non è che poi gli assaggi siano centinaia.
RSV è stato il primo vino di DRC bevuto, tra l'altro anche con una profonda verticale e quindi ho sempre avuto un occhio di riguardo. Devo però ammettere che ripensando alle ultime due bottiglie bevute effettivamente potrei averlo soparvvalutato. Io come terzo vino ho sempre considerato sia come costanza che come picchi assoluti e pure come capacità di invecchiamento (qua potrebbe diventare secondo) GE, tra i bevuti direi che solo il Richebourg 2002 era sopra.
Benissimo e ringrazio per la spiegazione, terrò certamente presente in caso decidessi per qualche follia.
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Re: FOLLIA DI UNA NOTTE D'AUTUNNO TRA STREGHE E FUOCHI FATUI

Messaggioda vittoxx » 08 nov 2013 14:27

Palma ha scritto:
davidef ha scritto:
Palma ha scritto:
vinogodi ha scritto:
davidef ha scritto:mi piacerebbe sentire il parere di altri "grandi bevitori" ma latitano i possibili confronti :( , anche su Bordeaux 2010 8)
...io sono solo un "grosso bevitore" (anche se la forma fisica mi impone i 92,7 Kg) quindi sono costretto a latitare...
PS: ecco, forse su Romanée Conti potrei dire la mia, anche se ho poca roba in cantina, in quanto è l'unico vino che ho l'incubo di bere "scollinato" , per cui me lo sono sempre bevuto al picco ideale, 10-15 anni , quindi mai, dico mai, bevuto così giovane come negli ultimi casi narrati da Davidef.... diciamo una ventinacinquina di volte, non di più, l'equivalente di assortimenti cassa che comprai a suo tempo quasi ogni anno, dall'annata 1971 alla 2002. Comunque, devo dire che rispetto a La Tache oppure Richebourg, non ho mai trovato tratti estremamente di comune identità anno per anno se non una balsamicità molto diffusa, intensità mai estreme come in certe annate di La Tache né bocche vigorose come Richeboutg ,però sempre complessità assolutamente fuori dalle righe che necessitano di una concentrazione particolare durante il sorso.Alla fine è di un fascino quasi irrazionale. Diciamo, come tutti i sommi vini,è una "espressione di sintesi" . Chissà perchè chissà percome, lo ritengo un vino da "fine corsa" in termini di percorso personale, dove i sensi sono ormai abituati a tutto ed allenati per decifrarlo in modo compiuto .IL neofita, pur apprezzandolo, avrà sempre una piccola delusione perchè si aspetta pirotecnia dove pirotecnia non c'è e preferirà sempre vini più urlati, proprio come La Tache o Richebourg già citati.Di Romanée Conti ricordo versioni epiche in termini di struttura e facilmente intellegibili ( 1978 ,1985 , 1990 , 1996), ed altre chiaroscurali (1987 , 1992, e le ultime che ho bevuto, 1997 , 1998, assieme a La Tache, dove le ha prese sonoramente proprio per questo suo modo sussurrato di proporsi). In realtà, penso davvero sia uno dei vini di vertice mondiali, indipendentemente dal valore di mercato. Vino estremamente meditativo che ti fa in ogni caso riflettere ...
PS: sulle decine di RC relativi al dopoguerra ereditati che avevo in cantinetta ed ingollati senza ritegno, non mi pronuncio perchè da post adolescente mi facevano cagare, indipendentemente dalla incapacità discriminante che mi caratterizzava: ero solo "enoincosciente" e loro "troppo maturi" per i miei gusti... 8)

Senza offesa, ma ritengo questa descrizione di RC lontana mille miglia dalla realtà. Ha proprio nella bocca, dalla densità palatale inarrivabile e persistenza infinita il suo punto di forza ed il tratto che lo distingue direi da tutti gli altri vini del mondo. Paragonarlo poi a Richebourg che ho sempre ritenuto (può essere che sia cambiato qualcosa dal 2009, non so non avendolo sentito) il vino più debole del Domaine (ha un'aggressività maggiore in bocca, ma poi implode più che esplodere) assieme ad Echezeaux ha ben poco senso. Giusto per fare un po' di polemica :mrgreen:



Fabrizio ritieni sempre Richebourg inferiore a tutti i vini del Domaine o solo ultimo nella gerarchia del trittico Richebourg, La Tache, R.S.V. ?

se ti riferisci al trittico posso concordare 2 volte su 3, se ti riferisci alla gamma intera per me il vaso di coccio per blasone di etichetta è il R.S.V. che spesso trovo più di fiato corto rispetto agli altri, sicuramente elegantissimo e sicuramente strabuonissimo ma senza quell'impeto trascinante e quella definizione dei fratelli superiori, nella fase giovanile poi spesso è anche un filo più sgranato e compresso dai vicini

ti assicuro che Richebourg 2010 è una bottiglia devastante non per aggressività ma per espansione e movimento, pazzesca, e pure il 2009 era veramente tanto tanto, se andiamo sugli anni indietro invece secondo me nell'ultima decade '90 qualche Richebourg non fu a fuoco del tutto ed in un paio di bevute preferii clamorosamente il Grands-Echezeaux per migliore definizione e cesallatura pur se sempre di peso massimo parliamo

paradossalmente il vino del Domaine che più mi ha "deluso" negli anni è stato il Richebourg 1989, nelle ultime uscite invece per me è un vino che non deve mancare mai nella ipotetica cantina di un appassionato :wink:


Risposta in realtà complessa, perché non è che poi gli assaggi siano centinaia.
.

A no?! Niente party con le compagne di liceo? :mrgreen:
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Re: FOLLIA DI UNA NOTTE D'AUTUNNO TRA STREGHE E FUOCHI FATUI

Messaggioda davidef » 08 nov 2013 14:30

Palma ha scritto:
Benissimo e ringrazio per la spiegazione, terrò certamente presente in caso decidessi per qualche follia.


folleggia folleggia, credimi, io ho ancora i segni della cicatice sulla parte bassa del dorso lato fianco per l'asportazione di un organo doppio e quindi sacrificabile ma se non ci ho proprio capito nulla ne varrà la pena (poi è anche possibile che non ci abbia capita 'na cippa, ci sta intendiamoci :lol: )

anzi a volte penso che folleggiare per folleggiare mi piacerebbe tirare fuori una bevuta collettiva, 8 persone 8 , 4/5 bozze del Domaine, una bottiglia di pari rango della gamma a coppia giusto per non scannarci del tutto, fissare un cru ed approfondire senza altre menate o fissare una annata specifica con più cru, così solo per gozzovigliare...è un pezzo che non la faccio in estrema libertà e mi manca accidenti :o
Ultima modifica di davidef il 08 nov 2013 14:31, modificato 1 volta in totale.
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Re: FOLLIA DI UNA NOTTE D'AUTUNNO TRA STREGHE E FUOCHI FATUI

Messaggioda Palma » 08 nov 2013 14:31

vittoxx ha scritto:A no?! Niente party con le compagne di liceo? :mrgreen:


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