SFURSAT e Valtellina Sup. - Quali secondo i forumisti

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AlbiWine
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Re: SFURSAT e Valtellina Sup. - Quali secondo i forumisti

Messaggioda AlbiWine » 26 giu 2023 07:46

Un valido produttore provato svariato volte è Marino Lanzini.
Sito nella sottozona Valgella, produce vini "come una volta".
Solo botte grande e per il Rosso di Valtellina utilizza anche botti di castagno, produce logicamente anche un Valt Sup. Valgella, un rosato da sole uve Nebbiolo che fa passaggio solo in acciaio ed uno Sforzato.
Fabrizio_l
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Re: SFURSAT e Valtellina Sup. - Quali secondo i forumisti

Messaggioda Fabrizio_l » 29 giu 2023 18:05

Sandro Fay sempre una garanzia.
Ferrari? Non discuto che sia buono, discuto che non sia Valtellina. Anche i cugini hanno capito che va valorizzata la differenza e non l'omologazione. Speriamo la capiscano tanti nuovi nomi della Valtellina.
Fabrizio_l
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Re: SFURSAT e Valtellina Sup. - Quali secondo i forumisti

Messaggioda Fabrizio_l » 29 giu 2023 18:11

bondo ha scritto:
Fabrizio_l ha scritto:Il che va bene, ma vorrei un vino eroico.


Se vuoi vini eroici mi sa che devi andare di Prosecco...
https://www.callmewine.com/cantina/andreola-B607.htm
:lol: :lol: :lol:

Ci vuole del coraggio per pronunciare questa blasfemia. Il problema secondo me,uno dei tanti, è che , soprattutto i nuovi produttori, sono molto glamour. E a me il glamour non piace. Provando il rosso di tenuta scersce dico che è buono, ma nel bicchiere c'era un rosso di Valtellina? Secondo me no.
Poi tutti questi rosé di Valtellina. Sono un uomo chiuso: rosé pugliesi o della Provenza, il resto lo guardo con diffidenza.
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Re: SFURSAT e Valtellina Sup. - Quali secondo i forumisti

Messaggioda zampaflex » 29 giu 2023 19:02

Beh, i "diversi" sono solo due per ora: Ferrari e i Vitari (Gorelli al timone). Non parlo dei prodotti industriali, che nemmeno bevo.
Gli altri locali stanno innovando, uscendo dal recinto della scura e cupa mineralità un po' appassita che spesso trovavi nei bicchieri, ma mantenendosi nel solco della storia.
O vogliamo avviare anche in Valle la polemica tra tradizionali e turbomodernisti langarolil?
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Re: SFURSAT e Valtellina Sup. - Quali secondo i forumisti

Messaggioda zampaflex » 18 lug 2023 09:42

Sabato sera al ristorante una mezzina di Sommarovina 2019.

Surmaturo, caramelloso, esagerato, anche fin troppo alcoolico (14,5°). Si beveva, ma perché arrivare a tanto?

:D :D :D ++
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Re: SFURSAT e Valtellina Sup. - Quali secondo i forumisti

Messaggioda Fabrizio_l » 20 lug 2023 18:08

zampaflex ha scritto:Beh, i "diversi" sono solo due per ora: Ferrari e i Vitari (Gorelli al timone). Non parlo dei prodotti industriali, che nemmeno bevo.
Gli altri locali stanno innovando, uscendo dal recinto della scura e cupa mineralità un po' appassita che spesso trovavi nei bicchieri, ma mantenendosi nel solco della storia.
O vogliamo avviare anche in Valle la polemica tra tradizionali e turbomodernisti langarolil?


Oltre a quelli che citi aggiungo la spia.

Per carità niente polemiche, in via generale odio seguire le mode e vedere Boffalora produrre un rosé mi preoccupa, non tanto lui che produce rossi eccezionali, ma per l'idea subdola di dover inseguire le voglie del pubblico. Per me basta il Monrose di mamete. Poi dai rosé valtellinesi ci sto alla larga.
La mia idea sui rossi è che si possono fare anche senza nebbiolo, ma cercando l'essenza che può offrire il territorio e non inseguendo quello che vogliono gli influencer.
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Re: SFURSAT e Valtellina Sup. - Quali secondo i forumisti

Messaggioda Fabrizio_l » 20 lug 2023 18:10

zampaflex ha scritto:Sabato sera al ristorante una mezzina di Sommarovina 2019.

Surmaturo, caramelloso, esagerato, anche fin troppo alcoolico (14,5°). Si beveva, ma perché arrivare a tanto?

:D :D :D ++

Il marena e il garof usciti nel 2019 mi lasciarono senza parole, in negativo. Scomposti all'inverosimile. Forse sarà l'annata.
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Re: SFURSAT e Valtellina Sup. - Quali secondo i forumisti

Messaggioda zampaflex » 20 lug 2023 18:39

Fabrizio_l ha scritto:
zampaflex ha scritto:Sabato sera al ristorante una mezzina di Sommarovina 2019.

Surmaturo, caramelloso, esagerato, anche fin troppo alcoolico (14,5°). Si beveva, ma perché arrivare a tanto?

:D :D :D ++

Il marena e il garof usciti nel 2019 mi lasciarono senza parole, in negativo. Scomposti all'inverosimile. Forse sarà l'annata.


Altrove mi hanno parlato male pure del 19 di Buzzetti, cosa rara.
Da questo punto di vista, Ferrari e Gorelli hanno decisamente fatto meglio, estraendo meno.
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Re: SFURSAT e Valtellina Sup. - Quali secondo i forumisti

Messaggioda Beppekk » 08 set 2023 10:47

La Spia MR72 2010

Piaciuto abbastanza, netta differenza con il fratello in cera lacca ER64 2006..
Più snello e autunnale. Da provare
:D :D :D +
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Re: SFURSAT e Valtellina Sup. - Quali secondo i forumisti

Messaggioda alp » 09 set 2023 11:48

zampaflex ha scritto:
Fabrizio_l ha scritto:
zampaflex ha scritto:Sabato sera al ristorante una mezzina di Sommarovina 2019.

Surmaturo, caramelloso, esagerato, anche fin troppo alcoolico (14,5°). Si beveva, ma perché arrivare a tanto?

:D :D :D ++

Il marena e il garof usciti nel 2019 mi lasciarono senza parole, in negativo. Scomposti all'inverosimile. Forse sarà l'annata.


Altrove mi hanno parlato male pure del 19 di Buzzetti, cosa rara.
Da questo punto di vista, Ferrari e Gorelli hanno decisamente fatto meglio, estraendo meno.


Non ho assaggiato la 19 di Buzzetti personalmente, ma qualche tempo fa l'ho incontrato a un evento ed era abbastanza sconfortato riguardo all'annata. Tra le altre cose diceva di aver preso anche parecchia grandine
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Re: SFURSAT e Valtellina Sup. - Quali secondo i forumisti

Messaggioda zampaflex » 18 ott 2023 11:46

Fabrizio_l ha scritto:
zampaflex ha scritto:Beh, i "diversi" sono solo due per ora: Ferrari e i Vitari (Gorelli al timone). Non parlo dei prodotti industriali, che nemmeno bevo.
Gli altri locali stanno innovando, uscendo dal recinto della scura e cupa mineralità un po' appassita che spesso trovavi nei bicchieri, ma mantenendosi nel solco della storia.
O vogliamo avviare anche in Valle la polemica tra tradizionali e turbomodernisti langarolil?


Oltre a quelli che citi aggiungo la spia.


Essendo seduto al ristorante lo scorso sabato, da una carta locale discretamente impostata, pesco per curiosità di riscontro La Spia, Sassella PG40 2018 (avevo bevuto in passato la 16). Mi ritrovo nella linea modernista sopra descritta. Il vino è un turbine estivo ammaliante di fiori e frutta, nessuna concessione all'autunno, alla mineralità cupa che normalmente connota la produzione valligiana. Non è solo molto espressivo, è anche molto solido, e tiene bene l'aria (l'avanzo della bottiglia l'ho riportato a casa). Tannino ben presente e diffuso, ha solo un pochino di alcool in più del desiderato.
Piaciuto e scolato.

:D :D :D :) ++
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Re: SFURSAT e Valtellina Sup. - Quali secondo i forumisti

Messaggioda zampaflex » 02 nov 2023 13:42

Altro 2018, altra sorpresa positiva.

Dirupi, Valtellina Superiore

Se i vini del Guercio nebbioleggiano, questo qui ha sangiovesizzato. Un bel frutto nitido, solare e cristallino, dai toni caldi di ciliegia matura, senza alcuna concessione al lato oscuro della Valle, di cui mantiene comunque la costruzione leggera.
Essendo il loro base, non lancia fuochi di artificio. Ma si beve molto volentieri.

:D :D :D :) -
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Re: SFURSAT e Valtellina Sup. - Quali secondo i forumisti

Messaggioda zampaflex » 22 nov 2023 14:07

Silvestri e Paruscio - Valtellina Superiore Bastian Cuntrari 2018

Naso d'impatto, molto speziato, ma purtroppo in bocca l'alcool prende subito il sopravvento e deborda, non mitigato da una struttura adeguata.

:D :D :)
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Re: SFURSAT e Valtellina Sup. - Quali secondo i forumisti

Messaggioda Michele_10 » 29 nov 2023 18:07

A me piace molto Le Strie, fa uno sforzato molto elegante per nulla piacione e pesante. Da provare anche l'Alpi Retiche Nebbiolo IGT, si fa bere che é un piacere!
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Re: SFURSAT e Valtellina Sup. - Quali secondo i forumisti

Messaggioda zampaflex » 29 nov 2023 20:22

Michele_10 ha scritto:A me piace molto Le Strie, fa uno sforzato molto elegante per nulla piacione e pesante. Da provare anche l'Alpi Retiche Nebbiolo IGT, si fa bere che é un piacere!


Piuttosto altalenanti, alcune annate o bottiglie sono proprio storte.
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Re: SFURSAT e Valtellina Sup. - Quali secondo i forumisti

Messaggioda Michele_10 » 30 nov 2023 09:53

zampaflex ha scritto:
Michele_10 ha scritto:A me piace molto Le Strie, fa uno sforzato molto elegante per nulla piacione e pesante. Da provare anche l'Alpi Retiche Nebbiolo IGT, si fa bere che é un piacere!


Piuttosto altalenanti, alcune annate o bottiglie sono proprio storte.



beh é vero che mi é capitata una bottiglia andata, però quando sono in forma fanno dei gran bei vini a mio parere.
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Re: SFURSAT e Valtellina Sup. - Quali secondo i forumisti

Messaggioda zampaflex » 06 gen 2024 18:38

Allunghiamo la striscia vincente con questa bottiglia, mai vista, e bevuta al ristorante (l'ottimo Trippi di Sondrio):

Az. Agr. Valbuzzi - Valt. Sup. Upupa 2016

Abbisogna di aria per svolgere lentamente il corredo aromatico, classico senza cedimenti autunnali, molto speziato. Di corpo fine, punta più sulla eleganza che sulla prestanza. Tutto al posto giusto, non sorprende ma di sicuro nemmeno delude.

:D :D :D :) -
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Re: SFURSAT e Valtellina Sup. - Quali secondo i forumisti

Messaggioda zampaflex » 21 gen 2024 19:18

Piliego - Valt. Sup. Inferno 2018

Mai visto, e perciò provato. Sull'etichetta scrive solo "imbottigliato da", e perciò mi sa di négoce.
Risultato abbastanza caldo, vinoso, sul frutto invece che sulla spezia o minerale con un tannino un po' brusco al primo sorso, o verde o gallico, magari c'è una botte nuova che ha bisogno di cedere.
Allo stato attuale, trascurabile.
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Re: SFURSAT e Valtellina Sup. - Quali secondo i forumisti

Messaggioda ferrari federico » 01 feb 2024 15:20

Tra gli ultimi bevuti:

Valtellina Superiore Riserva Grumello 2018
Pizzo Coca

Dal nome di una delle cime più alte e note delle Alpi Orobiche, nulla a che fare né con la multinazionale delle bevande gassate né con le sostanze illecite, arriva tra i “giovani turchi” della rinnovata e vitalissima vitivinicoltura valtellinese anche Pizzo Coca.
Etichetta di punta questo Grumello Riserva, dalla zona dei Dossi salati e quindi a quota elevata, che a bicchiere appena versato è, per appunto, …un po’ riservato. Profumi da cercare dapprima un po’ nel bicchiere, con l’areazione si aprono in un bouquet di frutta matura (lampone, ciliegia e anche melacotogna) al di sotto del quale urgono sentori (per ora in parte inespressi) balsamici e animalici.
Di media intensità il colore, un bel rubino brillante; alcolico e ancora tannico ma con struttura non imponente. Abbastanza equilibrato nonostante la evidente “giovinezza”. Di buona bevibilità nonostante l’alcol in evidenza. Il retrobocca propone una scia di buona persistenza, che mette in evidenza il tannino con ancora del tutto metabolizzato.
Interessante ma da risentire. Per ora 89/100.

Valtellina Superiore Sassella 2019
Marco Ferrari

Vero “vino di montagna”, sottile, fresco, aereo e profumato, questo “vin de garage” della nuova ondata dei piccoli produttori/vignaioli valtellinesi: un Sassella fine, tipico, di corpo leggero e di bevibilità soave. La dimostrazione che la qualità non si realizza solo inseguendo corpo denso e alcool ma è soprattutto fatta di equilibrio e gradevolezza.
Tipico il profumo, già ampio e pulitissimo, di rose e viole, piccoli frutti rossi e spezie dolci, cannella e pepe in particolare; al di sotto si avvertono tutta una serie di sentori più “animalici” che danno spessore e promettono ancora meglio per la evoluzione futura.
Tipico il colore, un bel rubino brillante dai riflessi granata che dice “nebbiolo” ad alta voce.
Gradevole la bocca, con un già morbido tannino e una acidità viva ma non invadente.
Ad areazione completa, il bouquet rivela interessanti note minerali, soprattutto ferrose, tiche della sottozona Sassella.
90/100 il giudizio.

Valtellina Superiore Inferno 2017 Riter

Bello il colore, rubino compatto e scuro; il corpo è di medio calibro, già ben armonizzato tra acidità e tannino. Il tannino è quello “scuro” tipico della sottozona Inferno ma è già metabolizzato e pronto per il consumo.
Come spesso accade per i vini valtellinesi, il meglio è al naso: una ciliegia nera matura, mora, mirtillo con lo sfondo della pelliccia e della pietra focaia.
Un buon prodotto dei nuovi piccoli e piccolissimi vitivinicoltori del Sondriese, pulito e fine. 90/100 la valutazione

Tocca al Sassella Riserva Clos Convento San Lorenzo 2018 di Convento San Lorenzo, nuovo brand della rinomata casa vinicola di Mamete Prevostini esclusivamente dedicato alla vigna del Convento San Lorenzo omonimo proprio attaccato alla città di Sondrio, all’inizio della zona più “storica” della Sassella e vigna circondata da un muretto, da qui la definizione di “Clos” alla borgognone.
La vigna in questione era già in precedenza vinificata da Mamete Prevostini (ex Sassella San Lorenzo) ed era da tempo una delle sue etichette più significative. D’altronde la vigna del Convento San Lorenzo, insieme alle Rocce Rosse di Ar.Pe.Pe che sono contigue verso ovest, stessa altitudine e presumibilmente stesso terreno sassoso e sabbioso, è “naturalmente”, per posizione, per storia, uno dei cru più vocati dell’intera sottozona.
Mamete, poi, è da tempo uno dei produttori di punta della Valtellina: allievo di Casimiro Maule, ex deus ex machina della Nino Negri e “padre” dello Sforzato 5 Stelle, ha saputo distaccarsi stilisticamente dal maestro e ha trovato una via tutta sua, a volte avvincente, a metà tra innovazione e tradizione.
Questo Clos Convento San Lorenzo, pur essendo ancora in fase giovanile, non tradisce le aspettative: un bel rubino profondo con riflessi granata il colore, tipico del nebbiolo concentrato e di qualità; il bouquet è già sontuoso, con i piccoli frutti rossi e neri immersi in una nuvola di spezie dolci, con la mineralità (che si ritrova poi nel bicchiere a liquido introdotto in bocca) ferrosa, quasi empireumatica, che dialoga con un bel cuoio fresco. Le nuances sono già complesse, in fase secondaria, con bagliori di erbe officinali e scorza di arancio amaro, con un rimando di mentuccia e rosmarino, e promettono almeno dieci anni di evoluzione positiva. Morbida e lunga la beva. Il corpo medio, dalla struttura non imponente, annuncia la verticalità del vino. Che gioca più sulle sfumature che sulla potenza.
Vino sfaccettato e finissimo, già pronto da bere ora, migliorerà sicuramente nei prossimi anni.
Già punteggio da grande vino: 93/100.

Di corpo leggero ma di persistenza lunga, questo Valtellina Superiore Maroggia 2018 dell’az. agr. AgriLu è un buon esempio di tutta una serie di nuove etichette valtellinesi realizzate da piccoli, a volte piccolissimi produttori che fino ad una generazione fa conferivano le uve alle case vinicole più grandi ma che da circa un decennio vinificano in autonomia.
La sottozona Maroggia è la più recente (e certamente meno conosciuta) tra le sottozone del Valtellina Superiore: mentre il Sassella è noto per l’equilibrio, la mineralità e la speziatura; il Grumello per i tannini più morbidi e i profumi esuberanti; l’Inferno per il corpo e la struttura tannica; il Valgella per la morbidezza e la facile beva; il Maroggia, di fatto, e anche per la ridottissima produzione non ancora sufficientemente “storicizzata”, non ha un profilo gusto-olfattivo noto e definito a priori.
Questo Maroggia è decisamente gradevole: il colore è un granato scarico tipico del Nebbiolo vinificato come da tradizione, con rese non troppo basse ma neppure troppo alte, già sulla strada della evoluzione. Il profumo, di buona intensità, è già maturo ed evoluto nonostante il millesimo vicino: fiori secchi, una leggera liquirizia, una lontana noce moscata.
Morbido in bocca, con un buon equilibrio tra acidità e tannino, e una Pai lunga anche nel retrobocca, che lascia una scia gradevolmente ammandorlata.
Comunque, il miglior Maroggia che abbia mai assaggiato: almeno 89/100, forse anche 90/100.
Da bere adesso.

Flamboyant, alcolico (un po’ troppo), morbido ma con una buona acidità, più in direzione “Sforzato” che in direzione “vino da terroir” (uve appassite in pianta? Uve appassite aggiunte al mosto in fase fermentativa? Vino da uve appassite aggiunto a vino “normale”? Stile tipo “ripasso” Valpolicella?), la qualità della materia prima non è in discussione, la perizia enologica neppure. Eppure questo Valtellina Superiore PR28 (da uve in zona Grumello e Inferno) 2019 La Spia delude un po’ le aspettative (alte, dopo l’uscita delle Riserve di Sassella e Inferno 2006 e 2010 dello scorso anno) perché, almeno per adesso, manca un po’ di equilibrio. Il frutto vira più in direzione confettura che sul frutto fresco come dovrebbe essere vista la poca distanza temporale dalla vendemmia. Non molto intensi, ma complessi e variegati i profumi, dal cuoio alla ciliegia sotto spirito immersa nella cannella. Forse è semplicemente troppo giovane. Per ora 86/100.
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Re: SFURSAT e Valtellina Sup. - Quali secondo i forumisti

Messaggioda ferrari federico » 07 feb 2024 21:02

Valtellina Superiore Sassella De Le Mur 2019
Convento San Lorenzo

Ancora un po’ reticente e chiuso al naso, si apre molto lentamente con un sentore piuttosto generico di piccoli frutti neri con in lontananza la nota ferrosa della Sassella e un che di vagamente vegetale.
Più pronto in bocca, già morbido e con il tannino dai bordi arrotondati, molto gradevole, dalla beva facile e accattivante; manca in parte, in un certo qual modo, la tipicità “Valtellina” che caratterizzava il fratello maggiore Sassella Riserva Clos San Lorenzo, per non dire della relativa semplicità di questo “base” contro la complessità della Riserva. Si capisce che è ad uno stadio di maturazione ancora troppo precoce.
Colore rubino con riflessi granata. Corpo medio e buona struttura polifenolica.
Prodotto ancora legato a certi modelli modernisti che avevano caratterizzato alcuni esempi del ventaglio di proposte del brand originario di Mamete Prevostini e in linea con i precedenti Sassella San Lorenzo, mentre la Riserva viaggia secondo noi non solo su un livello qualitativo del tutto diverso ma è anche molto più “tipica” e tradizionale nella sua complessa struttura gusto-olfattiva.
Vino, questo, che deve palesemente maturare un anno almeno; ora è a 89/100 circum circa.
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Re: SFURSAT e Valtellina Sup. - Quali secondo i forumisti

Messaggioda zampaflex » 08 feb 2024 22:45

Tenuta Scerscé - Sassella Incanto 2020

Me ne sono sempre stato lontano, una istintiva diffidenza, origini non nobili. La prova mi ha dato ragione: la fermentazione non si è svolta correttamente, o ci sono contaminazioni da ceppi batterici sbagliati, perché l'aromatica è deviata, con suggerimenti cartonati o cerealicoli, frutti un po' cipollati, una irriconoscibilità di fondo rispetto al territorio. Manca anche la struttura. Bah.

:D :D :)
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Re: SFURSAT e Valtellina Sup. - Quali secondo i forumisti

Messaggioda vinogodi » 09 feb 2024 08:50

...tre vecchie bottiglie scovate in cantinetta di Castel Chiuro Riserva 1957 Nino Negri. Mi è sempre piaciuto , quindi ora di riaprirne una . Colore lunare ma tutt'altro che arrendevole , anche se la buccia di cipolla carica poteva ipotizzarne un glorioso passato ma un presente di sofferenza . Sbagliatissimo : ha profumi delicati di Clitocibe e Cantarellus Cibarius, varianze di humus sottoboscoso e suadente balsamicità . Sfiora solamente un accento di tabacco. La bocca è carezzevole, setosa, senza asperità, pinottesca. Sorprendente la consistenza retronasale e la persistenza notevole, anche a bicchiere vuoto ( aghi di pino) . Mi sono riconciliato con Valtellina, oggi così non ce ne sono più... :(
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Re: SFURSAT e Valtellina Sup. - Quali secondo i forumisti

Messaggioda zampaflex » 09 feb 2024 09:39

vinogodi ha scritto:...tre vecchie bottiglie scovate in cantinetta di Castel Chiuro Riserva 1957 Nino Negri. Mi è sempre piaciuto , quindi ora di riaprirne una . Colore lunare ma tutt'altro che arrendevole , anche se la buccia di cipolla carica poteva ipotizzarne un glorioso passato ma un presente di sofferenza . Sbagliatissimo : ha profumi delicati di Clitocibe e Cantarellus Cibarius, varianze di humus sottoboscoso e suadente balsamicità . Sfiora solamente un accento di tabacco. La bocca è carezzevole, setosa, senza asperità, pinottesca. Sorprendente la consistenza retronasale e la persistenza notevole, anche a bicchiere vuoto ( aghi di pino) . Mi sono riconciliato con Valtellina, oggi così non ce ne sono più... :(


Di certo non da Negri, ma magari dimenticando un ArPePe anni 90 in cantina per altri trent'anni troveresti risultati simili. Sui prodotti valligiani di questo millennio invece temo che il riscaldamento del clima abbia mutato troppo le condizioni, anche se un Dirupi o un Menegola li vedo candidati potenziali per un test.
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Re: SFURSAT e Valtellina Sup. - Quali secondo i forumisti

Messaggioda Il Parente » 10 feb 2024 09:31

vinogodi ha scritto:......: ha profumi delicati di Clitocibe e Cantarellus Cibarius, varianze di humus sottoboscoso e suadente balsamicità . ....

Clitocybe!?! Gibba? Geotropa? Nebularis? Quest'ultima poi profumo "appena appena" pungente... :mrgreen:
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Re: SFURSAT e Valtellina Sup. - Quali secondo i forumisti

Messaggioda Il Parente » 10 feb 2024 11:14

ferrari federico ha scritto:Tra gli ultimi bevuti:

Tocca al Sassella Riserva Clos Convento San Lorenzo 2018 di Convento San Lorenzo, nuovo brand della rinomata casa vinicola di Mamete Prevostini liquido introdotto in bocca) ferrosa, quasi empireumatica, che dialoga con un bel cuoio fresco.....


Le tue note (belle bravo) rispecchiano quanto dettomi dall'Alberto Ciapponi che mi ha consigliato il vino... A sto punto nn mi resta che stappare e togliermi la curiosità :wink:

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