Osteria senza vino

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bpdino
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Re: Osteria senza vino

Messaggioda bpdino » 06 giu 2013 10:59

Francvino ha scritto:
marcolandia ha scritto:...
Poi il vino c'è lo stesso, qualche bottiglia di piccoli produttori locali, tipo Kupra, la si trova
...


Insomma, 'na cosetta buttata lì :mrgreen:
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Re: Osteria senza vino

Messaggioda @ndre@ » 06 giu 2013 11:19

davidef ha scritto:
marcolandia ha scritto:Secondo me un ristorante senza vino è come una donna senza patata.

Piuttosto che scegliere di non avere alcun vino in carta punterei su quel tesoretto di bottiglie, sia Italiane che Francesi, con prezzo al distributore tra i 5 e i 12 euro (e ce ne sono parecchie e pure buone) in modo da proporre al cliente vini tra i 15 e i 30 euro e far girare tanto la cantina. Le carte con le "icone" o vini prezzo sorgente 30 euro sono al momento un suicidio finanziario.



12 euro portati a 30 in carta...capisco possa essere una prassi ma con queste moltiplicazioni di vino temo se ne venderà sempre meno al ristorante

vivo in trincea ogni giorno ed ogni giorno sai che anche se ieri è andata bene oggi potrebbe esserci un handicapp diverso, una situazione ostile, una sfiga dietro l'angolo, un accertamento fiscale, un cliente insolvente, di tutto...purtroppo in questi tempi gli ostacoli si moltiplicano sempre di più e le certezze sono sempre meno, che si tratti di falegnameria o di industria o di calzolaio od altro, vige solo la logica del prezzo...qualità, servizio, professionalità sono parole con cui ci si riempiva la bocca fino a ieri pomeriggio ma che oggi se trivi quello che ti fa un euro di meno sono obsolete, servono sempre come bandiera ma alla fine al cliente finale non frega più un cazzo che non sia spendere meno, anche se il prodotto è inferiore o la persona è sgradevolmente poco professionale

è la barbarie culturale e professionale in cui siamo finiti che toglie la voglia di continuare e che fa si che alla sera quando chiudi l'azienda ti chiedi un pochino perchè riaprirla il giorno dopo, che senso ha farsi prendere giornalmente da stress e magoni vari quando magari tu dai il massimo me alla fine a nesusno interessa più

capisco Claudio e mi dispiace molto veramente, ma se l'inversione di tendenza non parte dai nostri comportamenti ogni giorno, se non torniamo a dar valore al lavoro altrui quando fatto bene sotto qualsiasi forma per gli artigiani e le piccole aziende ci si deve rassegnare...e tutto questo a favore di qualche euro...guerra tra poveracci che ormai dilaga in tutti i settori dove gli stessi poveracci, noi, siamo i primi artefici del declino di qualcun altro

:shock: :shock: :shock: :shock:
quale sarà il vero davidef...il braccino o lo splendido? :lol: :lol:
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Re: Osteria senza vino

Messaggioda marcolandia » 06 giu 2013 12:02

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Re: Osteria senza vino

Messaggioda Francvino » 06 giu 2013 12:04

Ieri sera, in 4, abbiamo aperto:

Champagne Terroirs Extra Brut 2004 - Agrapart
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl.Sup. Podium 1996 - Garofoli
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl.Sup. Gaiospino 1998 - Fattoria Coroncino
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl.Sup. Stracacio 2000 - Fattoria Coroncino
Colli Pesaresi Focara Pinot Nero Impero 1998 - Fattoria Mancini
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Amarone della Valpolicella Morar 2006 - Valentina Cubi
Cascià 2006 - Fontezoppa (vino dolce, da uve vernaccia nera 100%)
Bas Armagnac 1970 (imbottigliato nel 2000) Dartigalongue

in accompagnamento:
salumi locali (fegatino, lonza, ciauscolo, salame Fabriano), pecorino, olive e fiori di zucca fritti, ravioli di ricotta su fondo di pomodoro, tagliatelle al ragù, girello di manzo e cicoria, faraona in salmì, crostata di crema e visciole.
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Re: Osteria senza vino

Messaggioda vittoxx » 06 giu 2013 12:40

Francvino ha scritto:Ieri sera, in 4, abbiamo aperto:

Champagne Terroirs Extra Brut 2004 - Agrapart
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl.Sup. Podium 1996 - Garofoli
Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl.Sup. Gaiospino 1998 - Fattoria Coroncino
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Re: Osteria senza vino

Messaggioda davidef » 06 giu 2013 12:48

@ndre@ ha scritto:
davidef ha scritto:
marcolandia ha scritto:Secondo me un ristorante senza vino è come una donna senza patata.

Piuttosto che scegliere di non avere alcun vino in carta punterei su quel tesoretto di bottiglie, sia Italiane che Francesi, con prezzo al distributore tra i 5 e i 12 euro (e ce ne sono parecchie e pure buone) in modo da proporre al cliente vini tra i 15 e i 30 euro e far girare tanto la cantina. Le carte con le "icone" o vini prezzo sorgente 30 euro sono al momento un suicidio finanziario.



12 euro portati a 30 in carta...capisco possa essere una prassi ma con queste moltiplicazioni di vino temo se ne venderà sempre meno al ristorante

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è la barbarie culturale e professionale in cui siamo finiti che toglie la voglia di continuare e che fa si che alla sera quando chiudi l'azienda ti chiedi un pochino perchè riaprirla il giorno dopo, che senso ha farsi prendere giornalmente da stress e magoni vari quando magari tu dai il massimo me alla fine a nesusno interessa più

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:shock: :shock: :shock: :shock:
quale sarà il vero davidef...il braccino o lo splendido? :lol: :lol:



ecco, questo è un accostamento di due ragionamenti alla cazzo dove di accostabile non c'è nulla

portare un vino da 12 a 30 € significa fare un +170% di ricarico senza alcuna lavorazione di mezzo e senza alcun valore aggiunto, il ristoratore guadagna sul vino il doppio dell'enotecario e 5-7 volte tanto rispetto al produttore di vino da 12 €

dove stanno per curiosità le incoerenze tra i due discorsi citati?

nella mia attività che comporta costi e trasformazioni un margine del 35-38% ormai è una chimera...suvvia siamo seri se si parla di lavoro e soldi
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Re: Osteria senza vino

Messaggioda Francvino » 06 giu 2013 12:49

vittoxx ha scritto:
Francvino ha scritto:Ieri sera, in 4, abbiamo aperto:

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Si, in effetti li abbiamo assaggiati tutti ma solo Champagne e vino dolce sono finiti. :)
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Re: Osteria senza vino

Messaggioda marcolandia » 06 giu 2013 12:59

davidef ha scritto:
@ndre@ ha scritto:
davidef ha scritto:
marcolandia ha scritto:Secondo me un ristorante senza vino è come una donna senza patata.

Piuttosto che scegliere di non avere alcun vino in carta punterei su quel tesoretto di bottiglie, sia Italiane che Francesi, con prezzo al distributore tra i 5 e i 12 euro (e ce ne sono parecchie e pure buone) in modo da proporre al cliente vini tra i 15 e i 30 euro e far girare tanto la cantina. Le carte con le "icone" o vini prezzo sorgente 30 euro sono al momento un suicidio finanziario.



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:shock: :shock: :shock: :shock:
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ecco, questo è un accostamento di due ragionamenti alla cazzo dove di accostabile non c'è nulla

portare un vino da 12 a 30 € significa fare un +170% di ricarico senza alcuna lavorazione di mezzo e senza alcun valore aggiunto, il ristoratore guadagna sul vino il doppio dell'enotecario e 5-7 volte tanto rispetto al produttore di vino da 12 €

dove stanno per curiosità le incoerenze tra i due discorsi citati?

nella mia attività che comporta costi e trasformazioni un margine del 35-38% ormai è una chimera...suvvia siamo seri se si parla di lavoro e soldi


Davide, tu di ristorazione capisci come me di fisica quantistica applicata.
I margini totali per un ristorante ONESTO sono mooooooolto meno del 35%, credici. Almeno prima di sparare cifre accazzo informati, via.
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Re: Osteria senza vino

Messaggioda davidef » 06 giu 2013 13:06

marcolandia ha scritto:
davidef ha scritto:
@ndre@ ha scritto:
davidef ha scritto:
marcolandia ha scritto:Secondo me un ristorante senza vino è come una donna senza patata.

Piuttosto che scegliere di non avere alcun vino in carta punterei su quel tesoretto di bottiglie, sia Italiane che Francesi, con prezzo al distributore tra i 5 e i 12 euro (e ce ne sono parecchie e pure buone) in modo da proporre al cliente vini tra i 15 e i 30 euro e far girare tanto la cantina. Le carte con le "icone" o vini prezzo sorgente 30 euro sono al momento un suicidio finanziario.



12 euro portati a 30 in carta...capisco possa essere una prassi ma con queste moltiplicazioni di vino temo se ne venderà sempre meno al ristorante

vivo in trincea ogni giorno ed ogni giorno sai che anche se ieri è andata bene oggi potrebbe esserci un handicapp diverso, una situazione ostile, una sfiga dietro l'angolo, un accertamento fiscale, un cliente insolvente, di tutto...purtroppo in questi tempi gli ostacoli si moltiplicano sempre di più e le certezze sono sempre meno, che si tratti di falegnameria o di industria o di calzolaio od altro, vige solo la logica del prezzo...qualità, servizio, professionalità sono parole con cui ci si riempiva la bocca fino a ieri pomeriggio ma che oggi se trivi quello che ti fa un euro di meno sono obsolete, servono sempre come bandiera ma alla fine al cliente finale non frega più un cazzo che non sia spendere meno, anche se il prodotto è inferiore o la persona è sgradevolmente poco professionale

è la barbarie culturale e professionale in cui siamo finiti che toglie la voglia di continuare e che fa si che alla sera quando chiudi l'azienda ti chiedi un pochino perchè riaprirla il giorno dopo, che senso ha farsi prendere giornalmente da stress e magoni vari quando magari tu dai il massimo me alla fine a nesusno interessa più

capisco Claudio e mi dispiace molto veramente, ma se l'inversione di tendenza non parte dai nostri comportamenti ogni giorno, se non torniamo a dar valore al lavoro altrui quando fatto bene sotto qualsiasi forma per gli artigiani e le piccole aziende ci si deve rassegnare...e tutto questo a favore di qualche euro...guerra tra poveracci che ormai dilaga in tutti i settori dove gli stessi poveracci, noi, siamo i primi artefici del declino di qualcun altro

:shock: :shock: :shock: :shock:
quale sarà il vero davidef...il braccino o lo splendido? :lol: :lol:



ecco, questo è un accostamento di due ragionamenti alla cazzo dove di accostabile non c'è nulla

portare un vino da 12 a 30 € significa fare un +170% di ricarico senza alcuna lavorazione di mezzo e senza alcun valore aggiunto, il ristoratore guadagna sul vino il doppio dell'enotecario e 5-7 volte tanto rispetto al produttore di vino da 12 €

dove stanno per curiosità le incoerenze tra i due discorsi citati?

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Davide, tu di ristorazione capisci come me di fisica quantistica applicata.
I margini totali per un ristorante ONESTO sono mooooooolto meno del 35%, credici. Almeno prima di sparare cifre accazzo informati, via.



quando non sono con il telefono ne discuto più volentieri. ..ma al fine di non sparare anche te numeri accazzo ti faccio presente che la matematica non è un opinione, portare un vino da 12 a 30 significa portare un bene senza trasformazione a un + 170%...il 35% che citavo io di margine chimera è lordo...quando vuoi comunque ragionare di gestione di costi e bilanci in una attività commerciale/produttiva sono a disposizione senza problemi. ..mezzo per scrivere più consono allo scopo permettendo
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Re: Osteria senza vino

Messaggioda pippuz » 06 giu 2013 13:07

Eh già, poi pare ci sia una lieve differenza tra i costi di gestione di un ristorante a Milano e uno a Selvazzano Dentro.
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Re: Osteria senza vino

Messaggioda davidef » 06 giu 2013 13:11

poi lo ripeto, una bottiglia di vino è una materia che non ha costi di trasformazione, non subisce lavorazioni ed oggi ha visto ridotti drasticamente anche i quantitativi minimi di stoccaggio, inoltre è un bene che da incasso immediato alla vendita e gira pure su un'orbita dove le esigenze di documentazione fiscale è ben diversa da altre attività. ..aspetto da non sottovalutare

sui costi di gestione di un ristorante ci ho guardato un anno visto che avevo un piccolo interesse in materia poi non portato a fondo....
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Re: Osteria senza vino

Messaggioda davidef » 06 giu 2013 13:13

pippuz ha scritto:Eh già, poi pare ci sia una lieve differenza tra i costi di gestione di un ristorante a Milano e uno a Selvazzano Dentro.



me li indichi nel dettaglio i costi differenti ? Affitto a parte ?...perché poi anche il volume di lavoro è diverso. ...
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Re: Osteria senza vino

Messaggioda mattiave » 06 giu 2013 13:37

Una cosa che mi fa molto arrabbiare è la correlazione tra livello del ristorante e ricarichi in carta.

Qualcuno dirà che lo stellato ha costi più alti di un'osteria, ma penso che, quando 50 grammi di pasta, seppur elaborata e ricercata, li pago 40 euro, ed un menù senza vino 200, i ricarichi sul cibo siano ben oltre un 40%.... perchè ricaricare in modo assurdo sulla carta dei vini? Un'ostrica a 5,50€ l'una, seppur fantastica, non è già ricaricata che basta?

Personalmente, se i ristoranti avessero un ricarico sul vino analogo alle enoteche, andrei sempre al ristorante. Ma quando apro la carta e vedo prezzi assurdi, mi passa totalmente la voglia di andare a mangiare fuori, e questo è davvero un peccato.

NB1: Avendo lavorato proprio in uno stellato, ho visto tante coppiette con differenza tra uomo e donna di una cinquantina d'anni, prendere Cristal a fiumi a 250 a bottiglia... e mica si facevano problemi...non interessava nemmeno quanto costava... e la signorina che parlava quasi nulla di italiano, arrivati al dolce, voleva ancora Cristal... e l'uomo "si si, mi porti ancora Cristal! Rosè stavolta, perchè ci sta meglio con il dolce"....

NB2: Gli stellati, in cucina, hanno stranieri che manco parlano l'italiano come qualsiasi ristorante in Italia... Tengono in frigo bottiglie di prosecco per 2 giorni finchè non va finito, "riciclano" le bottiglie non finite ai tavoli vendendole alla mescita, ecc... ec... E' in questo modo, poi, che i proprietari si comprano i castelli :D :D

NB3: I dipendenti degli stellati, almeno nel mio caso, prendevano di meno di un lavapiatti in osteria, e se l'ultimo cliente se ne andava alle 3 del mattino, bisognava rimanere ad aspettarlo. Gli straordinari? Cosa sono?...
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Re: Osteria senza vino

Messaggioda pippuz » 06 giu 2013 14:24

davidef ha scritto:
pippuz ha scritto:Eh già, poi pare ci sia una lieve differenza tra i costi di gestione di un ristorante a Milano e uno a Selvazzano Dentro.



me li indichi nel dettaglio i costi differenti ? Affitto a parte ?...perché poi anche il volume di lavoro è diverso. ...

Beh innanzitutto a Milano ti devi riempire la cantina di Dönnhoff se no a mangiare non viene nessuno. :lol:
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Re: Osteria senza vino

Messaggioda hansen » 06 giu 2013 14:36

Franc com'era il Pinot nero selezione 98 di Mancini? è da anni che non l'ho più ribevuto all'epoca lo trovai molto felice forse il più buon italiano nella tipologia di quell'annata come l'hai trovato ora ?
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Re: Osteria senza vino

Messaggioda marcolandia » 06 giu 2013 15:32

pippuz ha scritto:
davidef ha scritto:
pippuz ha scritto:Eh già, poi pare ci sia una lieve differenza tra i costi di gestione di un ristorante a Milano e uno a Selvazzano Dentro.



me li indichi nel dettaglio i costi differenti ? Affitto a parte ?...perché poi anche il volume di lavoro è diverso. ...

Beh innanzitutto a Milano ti devi riempire la cantina di Dönnhoff se no a mangiare non viene nessuno. :lol:


Oggi sei in forma smagliante, Pippuz!
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Re: Osteria senza vino

Messaggioda Francvino » 06 giu 2013 16:40

hansen ha scritto:Franc com'era il Pinot nero selezione 98 di Mancini? è da anni che non l'ho più ribevuto all'epoca lo trovai molto felice forse il più buon italiano nella tipologia di quell'annata come l'hai trovato ora ?



Impero 1998 e Stracacio 2000 sono state le più belle sorprese.
All'inizio pensavo fosse invecchiato male, dato il colore appena cupo.
Invece al naso c'era ancora la nota varietale del Noir e una buona speziatura. La cosa migliore era il centro bocca, carnoso e sensuale, puro velluto. Peccato per un finale un po' slabbrato dove evidenziava qualche limite di slancio e tenuta del sapore.
Devo dire che all'epoca parve subito una versione molto felice e a tutt'oggi resta il migliore mai realizzato da Luigi Mancini (anche se devo dire che non ho assaggiato le ultime 3 annate): varietale, legno usato benissimo (al contrario dell'Impero Bianco), più fine che tosto, più nordico che mediterraneo.
Insomma questo 2008 era (ed in parte è) il PN del centro/sud Italia con il carattere più borgognone in assoluto.
Almeno tra quelli che ho assaggiato io.

Ne ho ancora una boccia. :D
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Re: Osteria senza vino

Messaggioda davidef » 06 giu 2013 17:40

marcolandia ha scritto:
pippuz ha scritto:
davidef ha scritto:
pippuz ha scritto:Eh già, poi pare ci sia una lieve differenza tra i costi di gestione di un ristorante a Milano e uno a Selvazzano Dentro.



me li indichi nel dettaglio i costi differenti ? Affitto a parte ?...perché poi anche il volume di lavoro è diverso. ...

Beh innanzitutto a Milano ti devi riempire la cantina di Dönnhoff se no a mangiare non viene nessuno. :lol:


Oggi sei in forma smagliante, Pippuz!


battuta simpatica seppur un pochino prevedibile accidenti......ma magari piacerebbe se possibile avere anche qualche indicazione concreta su questi costi, così per mia curiosità
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Re: Osteria senza vino

Messaggioda pippuz » 06 giu 2013 17:50

davidef ha scritto:
marcolandia ha scritto:
pippuz ha scritto:
davidef ha scritto:
pippuz ha scritto:Eh già, poi pare ci sia una lieve differenza tra i costi di gestione di un ristorante a Milano e uno a Selvazzano Dentro.



me li indichi nel dettaglio i costi differenti ? Affitto a parte ?...perché poi anche il volume di lavoro è diverso. ...

Beh innanzitutto a Milano ti devi riempire la cantina di Dönnhoff se no a mangiare non viene nessuno. :lol:


Oggi sei in forma smagliante, Pippuz!


battuta simpatica seppur un pochino prevedibile accidenti......ma magari piacerebbe se possibile avere anche qualche indicazione concreta su questi costi, così per mia curiosità

No tornando seri, dovresti chiedere a quelli del settore; quello che so io è che a Milano, Roma etc. l'affitto è una mazzata.
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Re: Osteria senza vino

Messaggioda Nebbiolino » 06 giu 2013 21:00

davidef ha scritto:...il 35% che citavo io di margine chimera è lordo..


Magari, a quel punto, meglio chiudere.
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Re: Osteria senza vino

Messaggioda il chiaro » 06 giu 2013 21:14

davidef ha scritto:
pippuz ha scritto:Eh già, poi pare ci sia una lieve differenza tra i costi di gestione di un ristorante a Milano e uno a Selvazzano Dentro.



me li indichi nel dettaglio i costi differenti ? Affitto a parte ?...perché poi anche il volume di lavoro è diverso. ...


Davide, la differenza vera la fa l'affitto: a Selvazzano Dentro 100 mq si portano via con 30000 euro all'anno, a Milano 150000 può essere che non bastino. E con 100 mq a Milano, se fai una ristorazione di qualità media, ovvero a cena non giri i tavoli e a pranzo neanche, fai gli stessi coperti che a Selvazzano Dentro.
Ma anche se fai più coperti non è che riesci a farne 5 volte tanti. Non solo, fare tanti coperti significa anche avere più personale.
I veri costi di un ristorante sono i costi fissi, non le materie prime.
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let me put my love on the line

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let me cut your cake with my knife

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Re: Osteria senza vino

Messaggioda Nebbiolino » 06 giu 2013 21:22

il chiaro ha scritto:
davidef ha scritto:
pippuz ha scritto:Eh già, poi pare ci sia una lieve differenza tra i costi di gestione di un ristorante a Milano e uno a Selvazzano Dentro.



me li indichi nel dettaglio i costi differenti ? Affitto a parte ?...perché poi anche il volume di lavoro è diverso. ...


Davide, la differenza vera la fa l'affitto: a Selvazzano Dentro 100 mq si portano via con 30000 euro all'anno, a Milano 150000 può essere che non bastino. E con 100 mq a Milano, se fai una ristorazione di qualità media, ovvero a cena non giri i tavoli e a pranzo neanche, fai gli stessi coperti che a Selvazzano Dentro.
Ma anche se fai più coperti non è che riesci a farne 5 volte tanti. Non solo, fare tanti coperti significa anche avere più personale.
I veri costi di un ristorante sono i costi fissi, non le materie prime.


Ragazzi, la differenza vera la fanno i costi del personale... :roll:
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Re: Osteria senza vino

Messaggioda claudietto » 06 giu 2013 22:54

Personale e affitto sono le grandi voci di costo di un ristorante su questo non ci piove.
Il costo Milano si riflette anche sugli stipendi, che devono essere un pó piú alti per compensare i maggiori costi (di nuovo affitto in primis) di vivere in cittá. Questo quando non offri l'alloggio ai dipendenti come da prassi in alcuni ristoranti top.
Sui ricarichi del vino: una cantina ben fatta ha un costo alla fonte di varie centinaia di migliaia di euro che con la situazione delle banche di oggi non é impegno da poco, i costi per le bottiglie difettose, i costi per il servizio, il lavaggio dei bicchieri, i bicchieri che si rompono, etc. Il vino é una delle voci che il ristoratore DEVE usare per far quadrare i conti. Per finire io non ci vedo nulla di male ad offrire al bicchiere un vino aperto per un altro cliente che non l' ha terminato.
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mattiave
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Re: Osteria senza vino

Messaggioda mattiave » 06 giu 2013 23:08

claudietto ha scritto:Per finire io non ci vedo nulla di male ad offrire al bicchiere un vino aperto per un altro cliente che non l' ha terminato.


Ad offrire nemmeno io. Ma se un altro cliente ha pagato la bottiglia intera, ne ha avanzato metà, ed il resto la vendi in mescita, se permetti, mi girano di brutto... :lol:
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Re: Osteria senza vino

Messaggioda claudietto » 06 giu 2013 23:16

mattiave ha scritto:
claudietto ha scritto:Per finire io non ci vedo nulla di male ad offrire al bicchiere un vino aperto per un altro cliente che non l' ha terminato.


Ad offrire nemmeno io. Ma se un altro cliente ha pagato la bottiglia intera, ne ha avanzato metà, ed il resto la vendi in mescita, se permetti, mi girano di brutto... :lol:


Girano a chi? A chi non ha finito la bottiglia o a chi ha comprato il vino al bicchiere? E' un diritto del consumatore portarsi a casa la bottiglia semi piena, ma se non lo fa il ristoratore non dovrebbe essere libero di disporre del contenuto? Premesso che il vino sia in condizioni piú che perfette e non ossidato...

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