approccio ai vini della Loira:
Sancerre, Mellot: bianchi difficili, per me, questi vini da giovani, troppo acidi e troppo marcatamente varietali
la differenza dei vari cru si sente, la materia è nettamente differente e l'evoluzione migliore si intuisce ma deglutirli è impossibile, servirebbe poi un malox
PN quasi altoatesino, buono ma senz'anima e senza quella croccantezza fruttosa tipica.....non si capisce i costi molto alti...
zona rossa Saumur-Bourgeuil, Y.Amirault: bella gamma con punte molto interessanti con un Pavillon che spicca con una materia non indiffirente
vini molto definiti e varietali, pulizia e rigore per una classicità da manuale.....spiccano Grand Clos, Petit Cave e St.Nicolas Malgagnes
di prepotenza Vouvray, Huet: incredibile ma il Petillant m'è piaciuto molto, in estate bello fresco è da bere a collo al posto della fanta!!!!
demi-sec e moelleux su tutti con 1er trie che stacca tutti alla distanza.....vini come sempre esotici con la caratteristica bota di melone bianco, zenzero e mango
frutta e acidità che ricordano, come tipologia, i vini della Mosella dove ancora più netta è la vicinanza nei vini di Clos Naudin
una gamma impressionante per vastità e differenza, un crescendo di complessità, frutta dolce/acida che invita alla tavola......impossibile non amare questi vini!!!!
altro salto nei rossi di Chinon: qualche cosa comincia a muoversi, qualche rusticità di troppo è ancora presente ma la giovane avanguardia ha capito che la tradizione fine a se stessa non porta da nessuna parte.....molte riduzioni nei classici e interessanti scoperte nelle "innovazioni"....B.Baudry forse troppo compresso ed estratto, vino molto scuro e carico a differenza di tanti altri, buoni ma difficili, Couly-Dutheil con il cru più importante della AOC Clos de l'Echo dove frutto ben definito, complessità e profondità ne fanno un vino molto piacevole dove si sente il cambio di marcia verso altri cru minori, Jaulin-Plaisantin famiglia rastastyle ma bel manico, bella e piccola gamma dove spicca per una maggiore profondità e compostezza Les Bourdes
la pioggia e il tempo ristretto non ci ha permesso di approfondire la zona ennesima prova che fare vino in modo naturale o, come piace dire da noi, biologico e biodinamico buono è possibile senza tante ossidazioni, riduzioni, acetiche e puzze di vario genere.......i nostri produttori che nascondono queste cose dietro il naturale che vadano a farsi un giro da quelle parti, gli farà bene.....anche sui prezzi.....
nel tragitto qualche italico per nostalgia: Cirò aVita 2007, buono, un bel frutto ma troppo alcol per i miei gusti, un Taurasi e un Barbaresco (piaciuto tanto e mai bevuto, bellissima scoperta) chiedo aiuto a Paolo, non ricordo i produttori...