Bevuta impressionante per consistenza e potenza gustativa. Agli ultimi quattro rossi ero confuso e felice (cit.
) e non ho preso note, ma faccio molta fatica a metterli in fila per una classifica, insieme ai due precedenti. Diciamo sei vini di fila da 94 punti in su. E i quattro immediatamente precedenti, poco lontani.
Dimostrazione che la conservazione è fondamentale per la tenuta: il Delas 1970 estratto da Marco dalla sua famosissima cantinetta. Perfetto.
Due conferme negative per il mio palato: lo stile con volatile e leggermente ossidativo di Lopez de Heredìa non mi convince, e quel forte elemento di polvere pirica della Borgogna bianca a me non piace proprio per nulla.
Una conferma invece "trasversale": i bianchi del Rodano sono elefantiaci, non hanno né grazia né equilibrio, e costringono un osservatore imparziale a rivalutare i bianchi nostrani (sabato per conto mio ho stappato Roussanne Vieilles Vignes di Beaucastel, tanta materia ma tutto giocato sulla potenza, buono ma non buonissimo).
Gli Auslese 2010 sono già ben bevibili, nonostante l'annata da acidità fuori scala. Confermo anche con altra mia stappatura di sabato: due bocce su due già piuttosto integrate sono un segnale probabilmente che non vanno attese per decenni.
Un ringraziamento ulteriore a Marco che non ha esitato un secondo a stappare una seconda boccia di Coche Dury in sostituzione della prima, non performante.
Henriot: ottimo, performante freschissimo e persistente.
Vina Tondonia - Les Granits: per me vince di poco il secondo per un maggiore equilibrio, ma è stata una corsa tra zoppi.
Les Rougeots: fuori concorso, bel vino, una volta esclusa quella polvere pirica...!!!
Rosado - CdP Rayas: vince il secondo, ampio e di grande personalità, ma è stata una batteria più di divertimento che di confronto.
Delas - Vina Bosconia: Il migliore? Boh. Pari, con menzione speciale per la dimostrazione di tenuta esemplare negli anni.
Chave - Ygay, Pingus - Ogier, Guigal - Unico, Hommage - Ermita: molto difficile sceglierne uno tra gli accoppiamenti, e uno in assoluto.
DÖnnhoff: quando la botrite non prende il sopravvento come in tanti Sauternes, si sta meglio.