Alessandro anche questa volta merita i nostri più vivi complimenti, per l'organizzazione della giornata e per averci dato l'opportunità di fare il punto sul Sangiovese che si conferma uno dei cavalli vincenti nei panorama vinicolo italiano. Perfetto anche il pranzo, in un ristorante di Firenze dalla cucina molto creativa in assoluta tranquillità, nella nostra stanzetta eravamo come papi !!!
Veniamo ai vini ...
Come sempre inutile disquisire sui nasi dei bicchieri, con una dose da degustazione non è nemmeno possibile pretendere di tirar fuori chissà quali sentori, anche perchè con tre batterie e la golosità di alcuni bicchieri il contenuto finiva abbastanza in fretta.
Nella prima batteria ...
Barolo Borgogno Liste 1988 ... Naso di liquirizia, menta ed oliva man mano che si apriva nel bicchiere, Vino di poco corpo, magro, affilato, acido, in bocca scivola via abbastanza presto, è sorretto dalla sola acidità, un vino decadente che ha passato i suoi tempi migliori.
Poggio Antico Brunello Ris. 1988 ... Naso da pesca matura in sovramaturazione con note calde e alcoliche di contorno, un po di sottospirito. Entra in bocca potente ma è molto seduto, nessuna vibrazione, nessuna tensione particolare. Chiude caldo in un finale un po piatto. Un vino decisamente anonimo, si pensa ad una bottiglia sottoperformante
La Cerbaiona Brunello 1990 ... Naso fresco di ciliegia sottospirito, note gessose e minerali. Entra teso in bocca e poi si distende, ampio ed esplosivo. Un vino di corpo, che fa dell'eleganza la sua dote migliore, con una bella scia acido minerale sempre presente che lo sorregge, tannini fitti e un finale dolce da grandissimo vino. Per me il campione della batteria !!!
La Cerbaiona Brunello 1990 ... Naso leggermente più evoluto del fratello, con note agrumate, di arancia sanguinella. In bocca è più monolitico e più statico, più carnoso e prorompente. Non è elegante come il precedente ma sicuramente più potente, con questo frutto carnoso che ti riempie la bocca, con un tannino vivo che comunque lo sosterrà per ancora un bel po di tempo, anche se rispetto al 90 asciuga un po di più. Chiude sempre dolce, un brunello goloso in stile Molinari.
Fontalloro 1990 ... Parto come alcuni con un bicchiere pulito che me lo fa sentire chiuso, polveroso, con sentori da cassettone. Cambio di bicchiere ed ecco note più pulite, ematiche e ferrose, anche se non intensissime (forse la dose non mi consente di andare oltre). In bocca è un vino di potenza, monolitico e cupo, non brilla di eleganza ma si fa bere volentieri. Pecca con un tannino asciugante e un finale caldo. Un sangiovese reso incazzoso dalla botte ... non mi sento comunque di dire che sia un pregio, in questo caso, vista la materia di base ottima !
Nella seconda batteria ...
Biondi Santi Brunello Ris. 90 ... Sento acidità già al naso, corredata però da un muffetta iniziale che poi svanisce dopo circa un'oretta. Escono note del Greppo, minerali, ferrose, arancia. In bocca e tutto BS, con la sua sferzata acida, lineare e preciso, teso e vibrante. Un'annata meno incazzosa del solito, rispetto a precendenti annate già bevute, quasi mitigato forse dalla vendemmia calda che fu in Montalcino. E' stranamente "bevibile", anche il colore già di un bel granato non fa presagire decenni di longevità. E' un vino molto meno affilato del solito, che si chiude in un finale non eccessivamente ampio e lungo. Forse ho una predilizione per questo brunello e a me piace, ma sicuramente non è una vendemmia delle migliori per Sua Maestà.
Soldera Brunello Ris. 90 ... E' la massima espressione del Sangiovese, tutto il resto è nebbia in val padana ... E' il Sangiovese, punto ! Non ci sono nè se, nè ma, assolutamente perfetto ! Al naso è Ipnotico, una violetta delicata, della frutta rossa acidula, naso ipnotico e rodanesco, sembra un profumo di chanel, intensissimo e cangiante. Entra sussurrato in bocca, esplode, si divincola, non trova pace. E' avvolgente, teso, vibrante dall'inzio alla fine. L'acidità è succosa, la vera acidità del frutto segno di una perfetta maturazione delle uve, vendemmiate al punto giusto ! E' perfettamente fusa con la mineralità, le radici hanno prelevato tanto e bene ! La sapidità è da manuale, una grotta marina per intensità. Anche il tannino è perfetto, serrato, succoso, dolce, sempre presente. Quello che stupisce è come tutti questi elementi siano fusi assieme ma ancora ben presenti e distinguibili, segno che sarà un vino dalla grandissima longevità. Il colore rubino brillante nè è un charo esempio. Finisce quanto più lungo si possa immaginare, con una dolcezza del frutto imbarazzante, bevuto dopo tutti gli altri ne cancella indelebilmente il ricordo. Mi inchino a Gianfranco Soldera per quello che ha creato, anzi a Giulio Gambelli per quello che è riuscito a gestire ...
Percarlo 90 ... Non è da meno, qualche punto in meno di Soldera per questo sangiovese da manuale ! Naso centrato su note di frutta rossa, di cipria, marine, terroso. In bocca sembra un carro armato che stacchetta su un 12 cm ... potenza ed eleganza si fondono assieme. Da subito un'entrata potente, larghissimo e profondo, acidità e mineralità da vendere e un finale dolce, com'è di consetudine per un grande vino. Uso magistrale del legno in questo caso, se ne intuisce del passaggio solo dalle note di cipria al naso, ma in bocca è tutto frutto. Anche in questo caso c'è una perfetta fusione degli elementi, tutti concorrono a sostenere il vino e a renderlo vivo e vibrante. Un tannino sempre fitto e serrato, forse leggermente più aggressivo. Chiude avvolgente e tremendamente lungo. Forse la più grande riuscita di questa etichetta, ancora giovanissima e in divenire, col tempo migliorerà in finezza ed eleganza, ma ha tutte le carte in regola.
Pergole Torte Ris. 1990 ... Al naso note balsamiche e di eucalipto, contornate da sentori marini e iodati. Entra in bocca teso, leggero al sorso, non esplode come dovrebbe. Grande apporto acido sapido, buona dolcezza del frutto, ma non decolla ... non travolge. Gli elementi ci sono tutti ma non spiccano, sono seduti e piegati alla potenza dei successivi vini. Il colore è più granato, non ha la fiera gioventù dei concorrenti. Il tannino è fitto e dolce, il finale lungo e avvolgente ma non decolla. Bellissimo vino ma le aspettative erano troppe.
Nella terza batteria ...
Stupiti e rapiti dalla seconda batteria di vini, i chianti della terza erano più un gioco e un divertimento. Peccato per quel tappo subdolo sulla Selvanella che prometteva bene, mentre il Rancia 88 vince a mio parere la disfida per integrità e piacevolezza del sorso ... Rampolla più compresso e scuro, Bucerchiale più esile e diluito
Finale dolce ...
Un passito che ricorderò a lungo, un vin santo di San Giusto 1990 che nonostante i suoi 15% ha un sorso rinfrescante e glaciale, di un'integrita monumentale, mai stucchevole, mai pesante, vivissimo, sia al naso con i suoi sentori di freschezza, di mou, di caramello e dattero. In bocca è solo piacere, ha una dolcezza che si è fusa perfettamente col resto dei componenti, non prevarica ma si abbraccia al lato acido e insieme formano un connubio perfetto. In netta contrapposizione allo stile Avignonesi dove prevarica la potenza, fa dell'eleganza il suo punto forte ! Grazie per questa perla !
Giusto due considerazioni personali ...
Ritengo la giornata quanto mai istruttiva, l'idea di mettere le bottiglie coperte in questo caso è stata più che azzeccata. Penso che i grandi vini siano usciti in ogni caso, personalmente la batteria dei grandi mi era chiara perchè erano vini già assaggiati, però come tutti sono rimasto un po deluso da quella che doveva essere una delle bottiglie della giornata. Di BS ho bevuto riserve più emozionanti ma ci sta che il più grande Brunello di Montalcino possa essere in qualche annata meno performante. Non è sicuramente un'annata da mettere via per gli estimatori di questo prodotto. Di Soldera ne abbiamo parlato e se ne parlerà sempre a lungo, perchè nessun brunello finora potrà mai intaccare lo scettro del vincitore che gli spetta di diritto. Ha estrapolato l'anima del Sangiovese, gli è riuscito il vino perfetto (o quasi ...). E quando si hanno le aspettative cerebrali per un vino mediatico come il Pergole ris. 90 si può rimanere estremamente delusi da un buon prodotto che però non gioca alla pari con gli altri due, quello che ci siamo trovati noi nel bicchiere. E dire che si è scritto meraviglie di questo vino ... Bisognerebbe indagare, come si è detto a tavola, se quelle due o tre botti nelle quali è stata fatta maturale la selezione del pergole 90 per creare la riserva sono state successivamente assemblate per fare massa, se avesse imbottigliato singolarmente ci potrebbe stare una variabile da bottiglia a bottiglia. Tra qualche settimana mi tolgo lo sfizio con un bombolone e poi si vedrà !
Grazie Ale e grazie a tutti i forumisti presenti, bella compagnia !