vinogodi ha scritto:...bevuta assolutamente fantastica , godo a leggere di certe stappate : è bello non sentirsi soli nell'universo. Anzi , più ammirazione che invidia, anche se il desiderio sarebbe stato quello di esserci. Il 98 di Reserve de Celestiins è l'unico che mi perplime, in quanto le due volte bevuto aha ingenerato in me sentimenti di aulico trasporto , 93/100 mi sembra un vino (di questo livello) che abbia compiuto il compitino d'obbligo per il blasone. . Ma forse sono io ad avere grabnde affinità con il produttore. Chi me ne parla? ...
Marco ti rispondo anche io perché litlewood è un bravo ragazzo ma un tantino fazioso!!
Bonneau mi è piaciuto molto ed io infatti gli ho dato 94 punti che lo collocano nella mia personale graduatoria dietro solo al mostro sacro Krug. Al naso è veramente un vino tridimensionale, completo, complesso ed intrigante, a me ha ricordato molto il naso di un Guigal maturo in grande annata e quindi visto che per me quello è un riferimento assoluto direi che ci siamo alla grande. In bocca pur avendo una buona tensione, complessità, avvolgenza e dolcezza io ho riscontrato alcuni limiti. Uno solamente in maniera lieve era l’alcool che si percepiva in modo non clamorosamente ma comunque non integrato perfettamente, l’altro per me più importante era la sensazione di frutto un po’ cotto diciamo eccessivamente maturo che accompagnava tutto il sorso soprattutto da centro bocca in poi. Ecco in bocca la differenza con un grande Guigal era per me molto più netta.
A differenza tua Marco io invece devo ammettere non ho questa affinità speciale con Bonneau e in tutte le poche (6 o 7) bottiglie bevute ho sempre riscontrato quella sensazione di frutto cotto, come da una eccessiva surmaturazione o come quando viene lasciato un frutto per troppo tempo sotto il sole.
In questa bottiglia la sensazione non era eccessiva ma comunque per me anche stavolta presente.
Magari sono l’unico a pensarla così e quindi vuol dire che non capisco una mazza di vino…e la cosa ci sta tutta!!