Dedalus ha scritto:
Sperando che da quando-dove ho studiato io alla media attuale delle Università italiane non si sia scavata in pochi anni una voragine così tremenda da giustificare la tua opinione, cosa tutt'altro che impossibile, nel frattempo sono d'accordo con Pigigres.
Sei piu' giovane di me
, comunque non e' una questione di voragine scavata dalle universita' italiane.
Ma c'e' della gente che esce con una laurea dopo 15 anni, con una sfilza di 18 presi per esaurimento (del professore), facendo delle tesi compilative e corredati da un atteggiamento da calci nel sedere (che poi e' la cosa piu' grave, a mio parere).
E ci sono persone che si diplomano AIS giusto perche' sono annoiate e non hanno meglio da fare, o perche' fa figo.
Dedalus ha scritto:L'insegnamento impartito mediamente dalle Università non è nemmeno paragonabile a quello della maggior parte dei corsi di degustazione professionale del vino.
Che poi anche dalle passeggiate con un Socrate possano uscire e regolarmente escano teste vuote ed incompetenti patentati, è tutto un altro paio di maniche.
Non stavo comparando l'insegnamento impartito in termini di qualita' e quantita', ma stavo discutendo sulla
rilevanza del titolo, mutatis mutandi.
Non mi passa nemmeno per il cervello confrontare quanto impara un medico, o un avvocato, o un ingegnere, con quello che impara uno in un corso AIS (anche perche' la durata, l'impegno ecc sono molto diversi, mi sembra piuttosto ovvio).
Semplicemente dico che la presenza della laurea (tout court, senza considerare il voto, l'ateneo, la tesi, ecc) per un medico non mi da' molta piu' certezza di competenza di un diploma AIS per quanto riguarda la conoscenza del vino.