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ImageShack.usLa batteria dei modernisti:
Araujo Estate Napa Cabernet 1995: profilo aromatico piu’ frutato, anche minerale. Piu’ duro e tannico in bocca. Abbastanza lugno. Abbastanza impersonale. 89/100
Bryant Family Cabernet napa 1995: tecnicamente perfetto, frutto rosso dolcissimo, pietroso, assenza di vegetale, al massimo un po’ di tabacco sul finale. In bocca è dolcissimo, lungo, appagante e finisce in fretta. Pur comprendendo che non si tratta di un vino di grande personalità, come il Dunn, considerando che di California non ne capisco una mazza, devo ammettere che questo è un vino che se ce l’avessi tutti i giorni sulla tavola ne sarei felice. Ma visto che non sono Abramovich, che a 500 dollari in cantina ci compro quasi tre monfortini (a proposito, chi è che si lamentava dei prezzi del Monfortino?), lascio volentieri questa facile bevuta quotidiana ad altri. Il punteggio, credo 95/100. E bottiglia vuota portata a casa.
Lokoya Mount Veeder Napa Cabernet 1995: l’unico vino con un po’ di alcool fuori dalle righe, sebbene avesse un bel impianto fruttato e una certa mineralità interessante, l’ho trascurato perche’ il mio naso finiva sempre sul suo compagno di batteria.
Intorno ai 90 direi.
Fuori dalla degustazione ufficiale:
Gabbro 2008 Montepeloso (100% Cabernet Sauvignon): campione di barrique portata da assaggiare dal produttore presente alla degustazione, mi ha colpito profondamente. Scuro ma non inchiostrato, rubino profondo brillante, impianto olfattivo da grande riva sinistra (seppur con il calore di frutto della costa toscana), pietroso anche lui, frutta intensa e croccante. Bocca con un livello di equilibrio molto alto, acidità presente e molto interessante, tannino morbido, finale lunghissimo e equilibrio miracoloso, vista la potenza (credo almeno 15%, assolutamente impercettibili), la dolcezza di finale (non da residuo) e l’acidità pulente. Approfondiro’ questo “vin de garage” maremmano, fatto a Suvereto e sconosciuto in Italia. Voglio sentire come evolve, se riesce a sfogare tutta l’energia compressa che ci ho trovato dentro, voglio capire se evolve come un grande Bordeaux o se si chiude sul vegetale. Devo ancora capirlo a fondo ma sono rimasto affascinato dalla potenza unita all’eleganza. Direi 93-96 punti, essendo un assaggio di botte. Vino non facile comunque e mi sono stupito, visto che non sono vini che normalmente apprezzo.
A fine degustazione viene aperto anche un Nardo 2007 (Montepulciano per la maggior parte e Sangiovese) e un Brunello Le Ragnaie 2005 che non sono riuscito ad apprezzare appieno data la stanchezza e l’alcool nel sangue che prendeva il sopravvento.
Un grazie a Riccardo, a Ronnie e a tutti gli amici presenti.
Non capita spesso vengano fatte queste degustazioni in Italia.
Mi ritengo fortunato.