Messaggioda Luca castoldi » 06 dic 2021 22:27
Integro quanto scritto da Gianni con quello che si è bevuto.
In realtà non vedo a chi possa interessare, era una scusa per passare qualche ora senza grandi pretese.
Io poi non conoscendo i partecipanti, ho preferito facessero loro, salvo qualche scelta che alla fine ho selezionato.
Confermo Bouquin Dupont Brut magnum deg 2018
Parigot , Manifeste, vino mosso, Pn da savigny les Beaune.
Txacoli Bodega Berroja e Tempranillo Blanco Jarrarte, Abel Mendoza. Due baschi semplici ma gustosi, senza pretese , anche per il portafoglio. Con acciughe e qualche frittino ci stavano bene
Intermezzo con Fallet Gourron extra brut, che mi ha creato non poche difficoltà, mettendomi un po spalle al muro.
Dopo un Fut de chene a 50 euro al tavolo mi è venuto complicato assecondare la sete dei presenti con una bolla pari prezzo.
Così si è bevuto il vv di Bouquin Dupont deg 2019, Solera.
Ovviamente si doveva invertire l'ordine ma i ragazzi hanno visto Fallet e io ho obbedito. Pedissequo.
I due grano a grano di Abel mendoza, Rioja Alta, Graciano e Granacha 2017 e Graciano 2018. Il secondo ha convinto tutti di più, me compreso, più affilato e perfetto coi ravioli d'oca ed il goulash.
A cui è stato anche abbinato Guigal , Ampuis 2005, di freschezza, tensione e ricchezza sublime.
Poi non ricordo quando, visto che girellavo per il bistrot fingendo di lavorare, si è aperto Ramonet, Les ruchottes , Chassagne Montrachet 2008.
A bocca stanca si è chiuso con Champagne Leblanc Collard 2014 , 50/50, champagne che io amo ma che ho sbagliato a proporre a fine pasto. Ha tutta la struttura dei vini del sud della Montagna di Reims. Ma lì era per arrotondare un conto che mi è parso molto ragionevole, considerato che al tavolo servivo io, decisamente unfit al ruolo.
Coi superstiti, mentre si puliva il locale, sembra sia piaciuto molto il Vv Chassagne 2019 dei Fratelli Francois e Vincent Jouard, giovane ma di perfetta dimensione nell'uso del legno, burroso, accogliente ed affilato.
Poi è rimasto solo Gianni e mentre finalmente mangiavo qualche arrosticino, un bel bicchiere di Jeanniard Pn quintessence 2019, dalla bella volatile ma dalla succosità gourmand, con un bel ritorno al frutto rosso integro ,croccante. Oleoso e denso.
per me un vino che farà strada, rumore lo ha già fatto, eletto ambasciatore della sua categoria per il Bureau Interprofessional des grands vins de Bourgogne à la Cave de Beaune.
Max Giuli e Signora ( grazie infinite) ci hanno regalato panettone e un dolce tipo zuppa inglese fatti da pastificio di famiglia a L'Aquila, che mi è parso tutti abbiano molto amato, accompagnati al Vermouth di Sibona, Torino. Che buono.
Ma il vino, onestamente, va bene tutto, ma altro non è stato che un'ottima scusa per passare qualche ora a cazzeggiare.
Non sono troppo adatto a degustazioni professionali e descrizioni troppo tecniche, che nemmeno saprei e mi interessa fare, in un contesto scanzonato. Che è poi l'unico in cui mi adatto a modo.
Però i ragazzi sono stati bene e soprattutto hanno avuto la chance più unica che rara di essere serviti al tavolo da uno che fa fatica ad apparecchiare per seè stesso.
Ah, le acciughe di Juanjo fanno il panico, e lì sono molto fiero
Grazie a tutti di cuore
Il corriere passa per solito il martedì e venerdì, spedisco appena ricevo i pagamenti e da molti anche prima. Insomma appena posso.