Carso/Kras Vitovska, Andrej Bole, 2018 (12%)
Si dichiara, presumo con un certo orgoglio, non filtrato né chiarificato, e lo capisci subito dal suo colore paglierino un po' carico, decisamente velato.
Mutanghero per natura, figlio legittimo di un'uva aromaticamente (e strutturalmente) povera...non è che non si trovino descrittori, a cercarli, ma diciamo che non è che i profumi saltino esattamente fuori dal bicchiere, e per una mezz'ora buona sono tutte suggestioni declinate sul verde: limone verde (la buccia), melone verde, banana verde, nocciola verde... Nel tempo va detto però che una certa florealità estiva, più solare e matura, esce fuori, e anche abbastanza bene. Bocca carsolina senza maschere, aspra, scabra, verticale, ritorna la buccia del melone verde (quello sardo) assieme alla più precisa (e curiosa) nota di slivovitz (per gli amici sloveni, slivovka) che mi sia mai capitata di sentire in un vino. Magari gli è scappata qualche susina dentro alla vasca di fermentazione...
Come da prammatica per vini così, si esalta a tavola, di preferenza su abbinamenti non proprio "confortevoli", come ad esempio gli ottimi crauti dell'azienda tedesca Durach (al vino bianco, particolarmente delicati), con cui è andato alla grande.