Chateauneuf-du-Papes Tête de Cru 1990 - Chateu Fortia. Ancora in grinta, questo sciattònöf orientato più sull'eleganza che sulla forza, intendiamoci, in bocca struttura e rotondità ci sono, ma senza esagerare e supportati da ottima freschezza, naso sul frutto, toni di carne alla brace e finale alla liquirizia.
Sancerre Silex Galinot 2009 - Gitton. Punta più su grassezze e struttura, e gioca sul filo del rasoio con la freschezza, ma al momento tutto sta in piedi ed è pienamente godibile, con asparago e pirica appena stappato che virano velocemente sulla frutta matura. Direi da stappare, altre annate sentite in azienda avevano maggiore tensione.
Amarone della Valpolicella Classico 2008 - Monte Dall'Ora. Ben fatto e rigoroso, naso tutto sulla frutta matura e fiori, profondo, pecca per qualche sbuffo d'alcol, sorso equilibrato ed elegante, tannino finale da smussare, attenderei ancora qualche anno, ha buoni margini di miglioramento.
Morey-Saint-Denis 2009 - Dom. Stephane Magnien. Efficace nel soddisfare la voglia di pinot noir, classicissimo al naso, leggero in bocca, non efebico ma un po' di ciccia in più non avrebbe guastato.
Tignanello 1998 - Antinori. Parte su di una definitissima "credenza della nonna", e fatica a scrollarsela di dosso, meglio il giorno dopo: frutta scura, cuoio, nessuna pirazina, sorso fresco e di medio corpo, da sangiovese, pecca in lunghezza.
Saint-Julien 1985 - Chateau Branaire (Duluc-Ducru). Dovrebbe essere la vecchia intestazione di quello che oggi è Branaire-Ducru, il livello (upper/mid-shoulder) era piuttosto a rischio, il tappo completamente marcio sul lato esterno era invece integro su quello interno, e sembra aver tutto sommato fatto il suo lavoro: inizialmente tanta ruggine, poi ribes e frutti di rovo, sorso teso e di medio corpo, da claret, sicuramente non in forma smagliante ma più che dignitoso. Il giorno dopo spinge ancora e con l'ossigenazione sembra acquisire equilibrio e maggior pienezza al sorso.