landmax ha scritto:
Caro amico, i gusti sono gusti e sono sicuro che tu bevi regolarmente molto più champagne di me, ergo, forse sono i miei gusti che si devono ancora affinare. O, forse, abbiamo proprio gusti differenti, io ad esempio non amo particolarmente il Cristal, neppure invecchiato (recente prova con un '95, fascinoso ma non imperdibile, a mio avviso), mentre tu, se non erro, lo apprezzi molto. Detto ciò, per me Clos St Hilaire 96 rimane una bottiglia della madonna, bevuto solo in due occasioni (gennaio 2014 e gennaio 2015, sempre da Vinogodi) e in entrambe si è sempre dimostrato un mostriciattolo di complessità e profondità.
P.s. Ho ritrovato ora una mia nota del gennaio 2014 scritta qui sul forum:
BILLECART-SALMON Champagne Brut “Le Clos Saint Hilaire” ’96: il Blanc de noir della giornata. Champagne grasso e opulento, offre profumi di rara complessità, in assoluto il più sfaccettato della giornata. In bocca è monumentale, profondo e il finale lunghissimo. Tutta la forza del pinot noir. Ottimo già ora, potrà migliorare ancora? 96/100
innanzitutto grazie della bella risposta, per me è un piacere enorme poter parlare di vini esprimendo idee diverse senza insulti risse scannatoi e dichiarazioni di cazzo grosso varie.
Non credo assolutamente tu debba affinare alcunché semplicemente deo gratias capita che la stessa bottiglia ad alcune persone piaccia di più e ad altre meno.
Ti dirò di più, la tua nota di gennaio 2014 qui riportata racconta secondo me alla grande il vino in questione e anche perché a me non ha fatto vedere madonne.
"grasso, opulento, monumentale", ecco queste sono tre parole che non vorrei mai trovarmi ad usare per descrivere uno champagne da trecento euro.
Il motivo per cui gli ho nettamente preferito la grande cuvée 90 è tutto qui, ho trovato il clos "masticoso" quasi impegnativo da deglutire, che si sente proprio sul palato, mentre la grande cuvèe in bocca aveva una consistenza a mio parere molto più equilibrata, aderiva al palato invece di sovrastarlo.
Tutto qui.
È solo e soltanto una questione di preferenze.
Sul cristal: io per anni sono andato in giro coi soliti (stupidissimi) pregiudizi "ah ma è roba da cafoni, discoteche, bling bling e puttanoni" limitandomi ogni tanto a bere qualche bottiglia giovane, trovandola con un'acidità e un dosaggio entrambi eccessivi e completamente scissi e un naso molto inespressivo.
Poi ad una degustazione m'è stato servito cristal 79 che mi ha fatto cadere i coglioni per terra e mi ha lasciato completamente a bocca aperta.
In sintesi per me è un vino che ha bisogno di tantissimo per esprimersi al meglio ma quando lo fa è unico e raggiunge un'espressività su note di caramello, crema di nocciole e gianduia purissima, con una bocca sempre priva di peso ma densa da morire, leggera ma di grande intensità, direi quasi ravenausiana nella texture.
la 95 per i miei gusti è giovanissima e va dimenticata in cantina per taaanto tempo ancora.
Ecco, tu avevi descritto alla perfezione il substance come uno "zabaione con le bolle".
Per me i cristal maturi sono dei cremini piemontesi ricoperti di caramello salato con le bolle, vini particolarissimi e incredibilmente affascinanti.
viva la figa (non c'entra nulla ma dopo una paginata tutta seria mi sembrava il minimo ribadire questo nobile concetto)